Il mio sogno? trovare l'anima della corsa.. e della vita.

lunedì 30 maggio 2011

1° Trofeo "Primavera in Romangia" 10,060k 39'



Sabato sera appena passato ho partecipato a questa manifestazione appena nata. Questo trofeo mi ha dato l'opportunità di correre in questo bellissimo territorio. Qui è come correre a casa, non tanto per la vicinanza alla mia residenza, ma quanto per il fatto che sono strade che ho percorso in lungo e in largo quando ero ragazzino e, in sella alla bici, mi divertivo a stare nel gruppo di cicloamatori. Questa volta però per 2/3 del percorso era la prima volta che le transitavo con le scarpe da runner.
Il Currichisimagna in questa occasione ha proposto una competizione che si è inserita in uno scenario già ricco di eventi in occasione della festa per la Madonna di Noli Me Tollere. La corsa podistica partiva appunto dalla chiesa di Noli Me Tollere o dei Cappuccini, che ne sono custodi. C'è poco da dire se non che il contesto era veramente carino, una nicchia di vitalità! Palloncini, persone, bancarelle. Insomma eravamo in piena festa.







Così dopo che mi sono messo il pettorale e aver fatto un discreto riscaldamento sono pronto. Mi sentivo abbastanza leggero e quindi son partito abbastanza allegro ed ho provato a resistere dietro a qualche atleta un po’ più veloce di me. I primi 3 km sono andati bene, ma dopo 1,5km inizia una leggera discesa dove bisognava spingere a fondo e nel giro di 15’ minuti ho dovuto abbandonarmi ad un passo più lento. Davanti son andati via mentre io difendevo ancora il mio 8° posto. In prossimità del 5° km e del primo rifornimento poi si girava a sinistra per un lungo rettilineo dove un vento di ponente/maestrale inseriva una difficoltà al tracciato. Manca poco e scoppiavo: che dispiacere abbandonare quel lungo sinuoso serpentone in mezzo alle campagne per questo paesaggio molto più aperto, in balia delle correnti e dove la fatica si faceva più profonda. Il mio passo inizia ad essere poco in spinta, non è efficace e lotto per non perdere troppa strada. Entro in un'altra dimensione in cui la testa prova a distrarsi sulle schiene di chi ho davanti, sul paesaggio: viti, olivi, canne sul bordo strada, altri terreni aperti e in lontananza la pineta e oltre quella c’è il mare. L’aria si sente. In ogni caso continuo a non carburare bene e anzi non riesco a dare quel qualcosina in più che sento di poter avere. Infatti non mi manca il fiato ma proprio la spinta. Passa qualche km e vengo raggiunto da un consistente gruppo e tutti mi superano. Un po sono contento perchè evito di rimanere in pieno vento e li seguo con qualche difficoltà. Saranno massimo 2,5 km di rettilineo ma non finisce più. Non vedo l’ora di affrontare l’ultimo tratto di salita. Finalmente si gira nuovamente a sinistra e la mia sensazione di disagio cala un po’. Devo dire che nel primo pezzo, non troppo lungo, recupero anche qualche posizione e mi avvicino a chi ho davanti. In breve però tutto finisce e dopo poche centinaia di metri la strada spiana di nuovo e mi trovo nuovamente in difficoltà. Non riesco a spingere e penso che avrei voluto una bella salita fin sull’arrivo. Comunque piano piano mi avvicino al rettilineo finale. Nuova salitella dove perdo un'altra posizione, svolto a sinistra ed ecco laggiù in fondo l’arco dell’arrivo. Perdo altre due posizioni negli ultimi 200 metri ma la gara l’ho finita. Mi siedo sul marciapiede con il cuore che batte sul petto.







Devo dire che non riesco a capire come sia andata. Il tempo è abbastanza buono per questo periodo e rispetto a Nuoro sono arrivato meno esausto. Questi 39 minuti mi danno 3’53’’/km. E’ comunque una media scarsa per questo percorso perché la discesa dovrebbe agevolare moltissimo. L’unico mio pensiero positivo allora và a quel vento che mi fermava e mi metto il cuore in pace. Nonostante tutto poteva andare peggio e anche questa volta riesco a rientrare in premiazione: missione compiuta! Hahahahahaha.




Cmq non mi resta che godermi il fresco che inizia a sentirsi mentre seduto su una panchina ascolto la messa che si diffonde nell’aria. Sono molto contento di questa gara. Sicuramente sarà la mia ultima gara da qui a un mese e questa serenità che ho percepito non poteva che farmi concludere bene questi 5 mesi e lasciarmi delle buone sensazioni. A presto!

sabato 21 maggio 2011

Abetone e Sant'Antonio di Macomer: le due ultra di quest'anno.




Incentivo, obiettivo, normale prosecuzione o nuova sfida? Che cosa cerco proprio non lo so. Manca molto, troppo poco al nuovo appuntamento con le piramidi e la preoccupazione di subire una nuova debacle si fa sempre più largo. In questo periodo non sto bene e come se non bastasse, la settimana è stata appesantita da una sorta di mal di gola che non mi fa respirare bene. Delle belle ripetute in salita, invero, le ho portate a casa ma per il resto (soprattutto sul lungo di oggi) è meglio stendere un velo pietoso, domani spero di fare meglio. D’altronde va bene anche così e non c’è motivo per compatirsi ulteriormente o cercare sostegno. Comunque, mentre le emozioni iniziano ad avvertirsi, un nuovo progetto arriva all’orizzonte. Già l’anno scorso avevo visto in calendario l’Ultramaratona che si svolge in zona di Macomer, neanche tanto lontana da Sassari, (poche decine di km in linea d’aria verso sud) ci avevo fatto più di un pensierino. L’ipotesi però si è subito allontanata per via delle condizioni pietose con cui avevo finito la Pistoia Abetone, ma quest’anno ci voglio provare. Almeno per dare un senso ad una stagione basata su ritmi lenti e sulla distanza che chissà come mai non mi ha regalato ancora niente di interessante fino ad ora e che spero frutti qualcosa più avanti o l’anno prossimo. Per ora c’è stato solo un ottimo lungo corso sulla distanza della maratona che mi ha pienamente soddisfatto. Così, mentre qualche settimana fa ero indeciso e lasciavo la mia scelta sulla partecipazione alla ultramaratona in questione a qualche settimana dopo l’appuntamento Toscano, ora ho cambiato idea ed ho già deciso: salvo motivi di natura incontrollabile sarò in ogni caso al via della Sardinia Ultramarathon:






Questa decisione viene presa dal fatto che pochi giorni fa è stato dichiarato che Marco Olmo sarà al via. Questo signore, questa leggenda vivente incarna gran parte della mia essenza di ragazzino quando tra i tanti sogni c’è ne era uno che nasceva e che per un grosso periodo era diventato predominante: la Marathon Des Sables. Io, nato e cresciuto con Ambrogio Fogar e il suo “Jonathan: dimensione avventura”, non potevo far altro che vedere nelle esperienze di questo super ultra maratoneta del deserto e non solo, la mia voglia di esplorazione e di ricerca del proprio Io, dell’avventura, delle condizioni estreme! Non c’è bisogno di dire che se unisco il fatto che ho iniziato a correre per poter un giorno partecipare a una grande corsa nel deserto il mio animo mi porta dritto dritto a Macomer. E’ una tappa obbligata di un lungo viaggio. Certo, in questo momento mi sento molto assopito e i sogni sono un po’ fermi anche perché la realtà si fa ogni giorno più strada e mi dice cosa posso o non posso fare ma d’altra parte la fiamma arde e mi dice di aspettare e continuare a seguire l’istinto, di fare alcune esperienze che in futuro, chissà, forse mi serviranno. Dopo aver seguito le avventure di Reinhold Messner, Patrick De Gayardon, di Angelo D’Arrigo, Barbara Brighetti, Carla Perrotti, Manolo, Chantal Mauduit, Mike Horne e tanti altri atleti e personaggi particolari potevo, in quel periodo, solo immaginare la sfida con l’ignoto. Ora anche queste piccole avventure come le ultramaratone mi rendono partecipe delle mie fantasie mentali di ragazzino. Quanta voglia di…
E poi c’è altro per cui andarci, per esserci almeno questa volta: il luogo è incantevole, non basterebbe un post dedicato al suo ambiente naturale per farvi capire che aria si respira e che vista vi assicura quel lato di Sardegna. Ricordo ancora la 21^ corsa verde svoltasi in quella località nel 2009, il suo paesaggio fiabesco e fatato. Una natura talmente bella che il solo attraversarla era un peccato, in quanto bisogna proprio fermarsi a coglierla, ad imprimerla nei sensi. Quindi non vedo l’ora di apprezzare il fresco di quei boschi usciti dalla tastiera di un grande scrittore e lo scenario dei vari paesaggi creati da un grande regista di film fantastici che durante il percorso saranno attraversati da noi semplici uomini un po speciali e sognatori a nostro modo. Ricordi di un giovane ciclista mi torneranno alla mente, pensando che quando avevo finito la mia maratona su 2 ruote da Macomer a Pittinuri (località di mare della Sardegna occidentale), in quel momento mi mancheranno ancora 18km a piedi e ne avrò 21 del giorno prima ancora da smaltire. Penserò alle imprese del grande Calcaterra e di Orrù che l’anno scorso erano presenti e spero ci siano anche quest’anno insieme allo stesso Olmo, magari con il Giorgio Nazionale in veste di concorrente pronto a sfidare i più grandi nomi della Ultramaratona Nazionale. Penserò che probabilmente sono stato un incosciente a parteciparci, anzi lo sarò stato. Se tutto va bene ad ottobre quindi mi aspettano ore di nuraghi, antichi complessi tombali, roverelle, sugherete e lecci. Immerso in quella natura, sembrerà veramente di fare un campionato italiano di Ultratrail? Forse sto andando troppo avanti con i pensieri, meglio per ora pensare ai 13 km di stamattina e mettersi l’anima in pace, tornare un attimo indietro senza viaggiare troppo. L’importante sarà arrivarci e partire, poi si darà sfogo ad ogni pensiero.
Cosa dite? venite a trovarmi? a trovare la nostra Sardegna? a correre per due giorni e assorbire tutto ciò che riporterete a casa? Vi aspetto.



domenica 15 maggio 2011

13° Trofeo Corri Nuoro 11,2k - 43'51''




E’ un vero piacere essere tornato a Nuoro. Avevo proprio voglia di esserci per via di diversi motivi. L’arrivo in Piazza D’Italia è come aver fatto un viaggio per andare a trovare un amico che sai ti offrirà come sempre ogni possibile agio per farti trovare la migliore accoglienza. Numerose maglie subito riempiranno gli ampi spazi del luogo di ritrovo, numerose chiacchierate faranno passare in un attimo il tempo e ci si trova presto a fare una spedizione sul nuovo percorso offerto dalla Corri Nuoro.







Posso dire che il tracciato ora è divisibile in due entità che possono assimilarsi allo Yin e Yang. La parte nuova, molto femminile, più intima e stretta, introversa, misteriosa, con la forte presenza dei luoghi in cui visse Grazia Deledda, il nostro premio Nobel per la letteratura. Poi la parte conosciuta, molto maschile, ampia, calda, solare e attiva. Due forze, due parti, due entità che non possono coesistere separatamente. Che sia una premessa ad un ulteriore futuro successo e miglioramento della Corri Nuoro? Sicuramente ci troviamo di fronte ad una gara che in tre anni, di cui ho visto la storia, ha saputo dare il massimo e che non accenna a sentirsi soddisfatta ma crede sempre con lo stesso entusiasmo a ciò che fa. Ne è testimonianza tutto il contorno che resta immutato e che è indice di grande lavoro! Dalla sicurezza del tracciato, al mega rinfresco del dopogara, alle premiazioni, alla cortesia, ai chip, alla trasparenza con cui tutto è fatto. E questo solo per elencare alcune delle caratteristiche che in questi 3 anni mi hanno portato da queste parti senza batter ciglio. Dicevo del tracciato e della gara: quest’anno sono sempre 4 giri ma con chilometraggio totale di 11,2km invece che 9,520km. Come sempre il sottoscritto parte un pochino troppo forte ma per fortuna questa volta mi do una calmata in più (per fortuna sottolineo!!). Mi lascio prendere solo dalla prima leggera salita del Corso Garibaldi, la dovrò affrontare solo altre 3 volte e quindi tiro un pochino. Mi sento agile e provo a recuperare qualche posizione, riuscendoci. Entro nella parte nuova abbastanza mossa e con la presenza di un piccolo strappo di 20 o 30 metri e le cose iniziano a sentirsi più pesantine. Tiro nuovamente i remi in barca e mi preparo per difendermi nel piano. Si va verso il traguardo e la strada diventa leggermente in discesa. E’ finito il primo giro. Inzio il secondo con la voglia di attaccare nuovamente in prossimità della leggera salita piena di pubblico. Passiamo in Via Brigata Sassari, Via Deffenu e nel piccolo tratto in forte discesa per il Corso. Questa volta però mi sento più affannato e mi difendo.







Da qui sarà un continuo affaticamento e mi sentirò sempre meno in spinta e dovrò stare attento a non bruciarmi totalmente. Mi sembra quasi di avere l’asma. Perciò mi metterò ad un passo leggermente inferiore e chiuderò senza farmi troppi rammarichi e senza nè progressioni e ne volate finali, perdo posizioni ma non tento neanche di evitare i danni. Al traguardo qualcuno mi dice che sono molto bianco, sarà una particolare fatica o altro ma chiuderò cmq con un 3’55’’/km e un tempo finale di 43’50’’. Niente di eccezionale, infatti speravo in un 3’50’’/km. I miei calcoli a freddo però me li ho fatti e so di essere in linea con i risultati dell’anno scorso, ho studiato le medie anche degli altri e sul campione considerato stimo che un 60-70% potrebbe aver peggiorato di qualche secondo la media come è successo nel mio caso o cmq ha fatto rilevare tempi simili (è logico se si prende in considerazione il tracciato più lungo e più variabile). In sintesi: stessa performance che non mi desta preoccupazioni ma che mi fa riflettere sul fatto che non ho migliorato per niente. D’altra parte questa gara mi ha sempre dato problemi come nel caso della Corrincentro. Ma dopo questa analisi direi di cambiare argomento e tornare al discorso iniziale: ho parlato già molto dell’eccezionale prodotto offerto dalla Corri Nuoro nel 2009 e 2010 e direi che quest’anno la sensazione anche durante la premiazione è la stessa. Per il resto non so perché ma quando devo andar via un po’ di nostalgia mi viene sempre. Quella piazza mi lascia una sensazione particolare, come se dovesse essermi successo qualcosa di speciale in qualche altra vita, o forse è stato il forte impatto della prima edizione a cui ho partecipato. Che mi riservi qualche cosa in futuro? Non so, sembra che tutto dica che dovrò tornarci ancora e ancora!



 
Articolo sul sito Amatori Nuoro:

lunedì 2 maggio 2011

2^ Mezza del Golfo dell'Asinara 1h22'05''


La mezza è stata parte di un lungo weekend. In realtà più che fare il consueto pregara ho fatto un viaggio che mi ha portato a riscoprire la mia terra. La presenza di Anna e lo stare un consistente numero di ore con lei a visitare le zone qui intorno mi sono sembrate quelle di una gita fuori porta lontano dalla mia Sardegna. Ed invece lei visitava la Sardegna ed io la riscoprivo. Alle volte puoi entusiasmarti anche stando in posti conosciuti se le sensazioni che ti accompagnano sono diverse, se le persone che ti accompagnano sono altre, se ti sanno tirare fuori il tuo Io, se riescono ad annullare la tua timidezza. Da qui vorrei farvi capire come anche la mezza di ieri mattina l’ho vista in una luce diversa. Quest’anno, poi, l’evento aveva una luce nuova e orientata verso un grosso evento, quindi assecondava questi fantastici giorni di serenità e divertimento. Di Anna vi avevo già parlato nel post della Gran Fondo del Sulcis e già mi aveva dato positive sensazioni. Ora ho potuto parlarci di più e ne ho capito ancor meglio l’umanità e le idee, che discorsi che abbiamo fatto! Quanto tempo che non parlavo così liberamente con qualcuno! E’ una persona sicuramente che và conosciuta e ascoltata. Terrò per me le sensazioni più profonde che questi giorni mi hanno regalato, non le scorderò mai. Ma passiamo alla gara. Io e Anna dovevamo fare una buona gara e mentre per il suo punto di vista sicuramente ve ne ha parlato lei, io vi descriverò la mia. Dopo i rituali si sale con la navetta a Porto Torres per la partenza. Bottiglietta in mano di acqua San Martino, che ho studiato essere un buon integratore per la massiccia consistenza del suo residuo fisso, mi riscaldo un po’ con la Giuncheddu. Majorette e banda ci allietano e presto si arriva al posizionamento. La gara parte un po’ lenta ma presto i big se ne vanno e io esclamo: era ora!! Quasi mi dispiaceva non essere subito distanziato da loro!!. Una impercettibile salita ci accompagna fuori da Porto Torres, ammiriamo il panorama che ci si apre agli occhi in prossimità della chiesa di Balai Lontano. Lo sguardo arriva fin a 50 km di distanza oltre Castelsardo, Badesi e si ferma in prossimità dell’Isola Rossa. Perdo qualche secondo che nella successiva discesa recupero. Le posizioni sono quasi già fatte, i gruppi formati. Io rimango in mezzo. Passiamo alla Rotonda, sede del rettilineo finale, in un scoppiare di pubblico, sento mia madre, tanti mi gridano: dai Davide! Saluto qualcuno con un sorriso super felice.



Piano piano sto iniziando a diventare bravo a godermi anche le gare e riesco perfino a sorridere con facilità. Mi difenderò tutta la gara e farò una mezza in parte solitaria alla ricerca di chi ho davanti. Verso metà gara provo pure ad accelerare ma capisco che quello è il mio passo e anzi, da dietro, chi fa un passo ancora più regolare mi recupera. Più avanti perderò qualche posizione e continuerò seguendoli da poco lontano. Siamo già passati oltre il giro di boa e incrociamo il serpentone. Quello spettacolo mi distrae, saluto chi mi chiama e scandisce il mio nome. Li guardo tutti, che spettacolo, vorrei parlare e gridare qualche altra cosa ma non c’è la faccio. Poco prima ho trovato le energie solo per gridare ad Anna che stava andando bene ed ero così contento che stesse facendo una bella gara, ci ho messo tutti i miei polmoni!! Intanto il vento mi dà un po’ fastidio ma qualche scia la trovo. Vorrei dare una mano anche io ma in quei momenti proprio non ho un passo migliore. Le bellissime sensazioni che mi hanno accompagnato per più di 10 km iniziano ad appesantirsi e devo usare ancor di più la testa. Il ritmo però và bene ugualmente e dopo il 15° mi accorgo di essere abbondantemente sotto i 4'/km. Oggi dovevo andarci. Mi aspettavo 1h e 23-24 ma invece sono stracontento di 1h 22’05’’. Anzi alla fine mi son fatto un volatone di altri tempi. Sono rimasto impressionato io stesso da quel cambio di movimento, che roba!! Mi ricorda quando facevo ciclismo. Quello è il vero Davide.




Oggi, in quel preciso momento, tra le urla della gente che proporzionalmente crescevano con la mia progressione, è stato tirato fuori quello che ero una volta. E devo dirlo, rischiando, potevo pestare molto di più. Capita di rado, ma questa volta me la sono goduta anche più del necessario e per un po’ mi son anche pentito di averla fatta, ho quasi pagato il prezzo che giustamente mi potrebbe essere chiesto. La giornata quindi si conclude molto bene e, dopo aver ritirato la maglia troppo toga del pacco gara, aspettiamo premiazioni e rinfresco. Il sole ora si sente anche molto e quasi quasi mi sarebbe venuta voglia di fare un bagno in questo mare blu e azzurro che certe volte l’abitudine non ti fa apprezzare ogni santa volta che lo vedi.



Ripenso a Capo Caccia e al suo vento, al saltellare nelle rocce come ragazzini: che contento che ero di aver rivisto un po’ di selvaggia Sardegna dove le condizioni meteo rendono viva una calma distesa di terra. Oggi invece il sole che mi riempie di energia, e questo meraviglioso posto, dove una 21 km potrebbe diventare una top gara immersa tra i pini domestici. Ne ha tutte le potenzialità. Sono da considerare anche i molti miglioramenti apportati da tutta l’organizzazione che, io lo so, ha dato il meglio di sé: hanno cercato di regalarci tutto quello che fosse possibile!. Dai cartelli, agli spugnaggi, ai volontari, alle forze armate. Lungo la gara li ho potuti notare. E anche le premiazioni mi hanno soddisfatto ampiamente. In particolar modo i premi ad estrazione. Non c’è cosa più bella dei premi ad estrazione che venivano dati naturalmente a quelli che non avevano preso premi di categoria.




Ecco, mettete i premi ad estrazione per chi non è stato premiato ed io sono sicuro che avreste fatto una ottima scelta. L’anno prossimo l’augurio è di avere un miglioramento ancora più marcato. E’ stato veramente bellissimo partecipare alla gara di casa organizzata anche dalla mia società. Oltretutto in un contesto che conosco a memoria per i centinaia di km fatti e che oggi riscoprivo. Come sempre ringrazio anche tutti quelli che hanno scandito il mio nome. Non sapete che bellissimo momento mi donate ogni volta. Devo ricambiare appena ne avrò la possibilità. Il magico weekend si conclude qui, la corsa mi porterà altre emozioni, altri incontri con persone speciali e altri saranno riconfermati in altre luoghi e altri tempi, ma il comun denominatore è che staranno sempre e per sempre nella mia mente.


P.S. Ribichesu senior ha concluso la non competitiva con un ottimo tempo. Se poco poco avesse il ginocchio apposto ci mangia tutti!!