Il mio sogno? trovare l'anima della corsa.. e della vita.

venerdì 27 luglio 2012

5^ Grazie 1000 - 3'13''


Oggi ho partecipato nuovamente all'appuntamento di fine luglio del Grazie 1000. Non potevo mancare alla corsa sui 1000 metri su pista che unisce solidarietà e sport. Questa è la mia 4^ partecipazione (3'17''-3'06''-3'18''-3'13'').
Nelle settimane precedenti ho pensato se preparare questo mille oppure no, magari aumentando i lavori di qualità sul breve, in un disperato tentativo di migliorare la condizione in pochi giorni. Avevo fatto qualche seduta di ripetute da 300 e basta, negli ultimi 20 giorni, niente di speciale. Così nella penultima settimana ho provato a fare anche un 500 di test per vedere a che punto ero con le distanze corte. Ho corso, per precisione, un percorso di 540 metri misurato su strada alla media di 2'50''/km. Per giunta anche leggermente in discesa. Fare il resto per arrivare a fare un bel 1000 era un bel problema. Come sempre di questi ultimi tempi, questo tipo di lavoro sulla velocità mi dà dei piccoli problemi, quindi, con un po di amarezza, dopo la rinuncia per la gara di Aritzo, ho rinunciato anche a correre il 1000 nella batteria dei 2'55''/km, senza allenamento non era possibile. Mi iscrivo a quella dei 3'20''/km, e devo dire che ho fatto bene. Stasera ho corso bene il 1000 fine ai 600-700 metri, con passo agevole dei 3'20''/km fino ai 500 metri. Nella volata finale aumento, cercando di tenere un buon treno e, non cedendo moltissimo, chiudo in 3'13''. Mi do un bel 9 e ½ per il tempo ottenuto. Sono abbastanza contento, anche se il petto mi ha bruciato di brutto, che dolore! Comunque la gamba ha tenuto bene, forse complice anche un buon riscaldamento, solo per questo è come aver vinto. Per ora, quindi, tutto ok! Anche mio padre, che non riesce proprio ad avere una vita podistica tranquilla, chiude con un ottimo 3'46''. Non sò come faccia... O.O

sabato 14 luglio 2012

1^ Di Corsa a Pattada 8,27k - 36'13''

Come 100^ gara disputata avrei immaginato qualcosa di meglio. Insomma, se quando avrei iniziato a correre, avrei pensato a come sarei stato, cosa avrei fatto, alla mia centesima gara, forse mi sarei illuso un po di più. Invece mi ritrovo nella giornata dell'8 luglio scorso a Pattada per cercare di portare a conclusione in modo decente la mia corsa. Non voglio intendere che sia andato piano o che la prestazione sia da buttare via, ma ogni qualvolta si fanno questi pensieri li si rapporta al miglior stato di forma, non certo alla possibilità di correre. Quindi, quando dico che non vado neanche a spinta non sto certo farneticando, ma è un dato di fatto. Con questo non voglio piangermi addosso e non voglio che sia interpretato con un non voler essere contenti per forza. Io penso che dovrei correre meglio e così è; ne riporto le cause come promemoria personale in fondo al post. Non posso mica essere soddisfatto. In ogni caso correre mi piace, mi piace prenderle e partecipare giusto per il gusto di farlo, sempre se posso e se sto abbastanza bene. Quindi mi sono buttato in questa dura gara cercando di capire fino a che punto sarei andato male. La gara di Pattada, organizzata con l'aiuto della mia società è stata un vero e proprio banco di prova: ha fatto da padrone il caldo elevato ed una salita di circa 700 metri, con percentuali medie che sfioravano l'8-10%. Il percorso di circa 2700 metri, da ripetere 3 volte, inoltre, presentava anche una lunga discesa che iniziava subito dopo la salita, presente fin dai primi metri dalla partenza, e, nel tratto conclusivo, un breve tratto di circa 500 metri abbastanza piatto. Durante la parte di mattinata precedente allo start, forse, ho anche bevuto poco, infatti, durante la corsa, ho preso più volte dei piccoli sorsi d'acqua ai ristori e questo non mi capita quasi mai, anche se c'è molto caldo. Se analizzo ancor meglio la gara vedo quanti problemi ci sono stati: partenza lenta, gioco in difesa, problemi già dalle prime centinaia di metri, cedimenti totali nei punti più pendenti, gambe pesanti, fiato corto, sensazione di fermarsi a camminare, pochissima forza nello spingere in discesa, dove, peraltro, vengo staccato fin da subito. Nel secondo giro, poi, vado proprio in crollo, con tanto di mancanza di ossigeno e conseguente rallentamento per non svenire o sentirmi male.
Da chi mi ha dato 3-4 minuti ne perdo almeno la metà solo nel secondo giro. Il terzo giro lo faccio un po meglio, solo perché ero talmente lento nel secondo che mi sono praticamente riposato e nell'ultimo km di gara spingo a tutta per finire questo disastro e avere una dignità di corridore. Per fortuna, dopo tutta questa stanchezza, mi aspetta tanta anguria fresca che diventa ancor più buona dopo questa bella corsa! Bella, si!!, perché il tracciato mi è piaciuto tantissimo, poi quel passaggio dentro il parco nel punto più alto, a 814 m s.l.m., è stato fantastico!. Nel post gara abbiamo potuto apprezzare anche un piatto di pellizzas appena preparate, condite con uno dei 3 tipi di sugo a piacere: cinghiale, porcini e basilico (spero di ricordare bene). In fin dei conti una bellissima giornata che spezza il rammarico di non poter fare di più in questi circa 8,270km, solo 36'13'', 4'22''/km di media. Ottima giornata anche per il 3° posto di categoria che non mi aspettavo proprio, e per la vittoria di squadra della Podistica Sassari! Per quanto riguarda la nostra squadra, devo dire che mi ha sorpreso, stà venendo sù proprio un bello squadrone!






Passando ad alcune considerazioni che mi preme lasciare a memoria, devo dire che dal 25 maggio, giorno in cui mi sono fermato avevo fatto solo 12km fino al 15 giugno, giorno in cui ho sostanzialmente ripreso a corrichiare. Proprio il 25, infatti, durante un allenamento in pista avevo accusato dei fastidiosissimi dolori nella zona tibiale, peggio delle precedenti volte, e avevo rinunciato........... mattinata da dimenticare. Anche con l'impegno di studiare con più tranquillità, mi ero totalmente fermato. Anche ora, però, le gambe non sono perfette, anzi, spesso il nervo sciatico si fa sentire, alle volte lungo tutta la parte posteriore della coscia, sento problemi persistenti quando piego il ginocchio destro, con l'articolazione che diventa arrugginita, e la parte laterale interna delle tibie diventa così dolorosa che non mi fa appoggiare il piede senza una consistente sofferenza. Inoltre ci si mette anche questo senso di perdita apparente di sensibilità nelle gambe che sembra farmele sentire pesanti, sempre stanche, salvo rare occasioni di leggerezza. Ma qualcosa sta cambiando, durante qualche giornata tutto sembra andare bene e nell'ultima decade sono riuscito a fare anche 6 giorni consecutivi di allenamento, 49 km in totale nell'ultima settimana, includendo la gara di Pattada. Chissà che possa riuscire a concludere anche la prossima “Dal mare alla Montagna”, corsa a me cara, in quanto doveva essere la mia prima gara nell'ormai lontano 2008. Inoltre faccio ancora un pensierino sulla ultra di Macomer, non vorrei rinunciarci, ma di morale non sono proprio al massimo, e la mia forza di volontà è data dal benessere fisico, se il fisico è forte, la mia testa lo è proporzionalmente almeno ad una potenza cubica come conseguenza diretta: da questo punto di vista funziono un po al contrario, dovrebbe essere la mente che guida il fisico.. hahahahahaha. Comunque si va avanti, spero proprio di trovare un equilibrio perso senza fare visite e senza prendere medicinali, non lo accetterei dentro me stesso, se devo correre cercando di tenermi in piedi, allora dov'è la corsa salutare?