Il mio sogno? trovare l'anima della corsa.. e della vita.

lunedì 21 febbraio 2011

5^ Gran Fondo del Sulcis Memorial Mandaresu-25k 1h46'30''

Febbraio doveva rimanere un mese vuoto dal punto di vista delle competizioni podistiche. Ma una possibilità c’era. Da gennaio vedevo questa Gran Fondo del Sulcis sul calendario, a 226 km da casa mia. Un bel viaggio! La distanza e il mese freddo non mi avevano invogliato molto e preferivo non farla. C’è da dire che sentivo parlarne molto bene e il fatto che fosse un percorso in mezzo ai boschi mi stimolava parecchio. Inoltre era un ottimo lungo da fare come allenamento tosto per la mia partecipazione alla Pistoia Abetone. Indeciso, dopo un pò avevo lasciato perdere e mi sono concentrato su altri impegni. Poi però l’imprevisto arriva con Anna Giunchi. Deve sbarcare in Sardegnaaaaaaaaaaaa per la prima volta e parteciperà alla corsa. Inizio a parlarci un po’ e lei mi dice più volte di venire. Un duro colpo viene assestato: avrei proprio voglia di correre e di conoscere la leggendaria Anna!! Poi entra in causa anche Sergio Fulgheri, mi invoglia anche lui, dovrà partecipare, inizia uno scambio di informazioni e qui devo ammetterlo, ho già deciso, ma siamo agli ultimi giorni. Così a una settimana dalla gara mi faccio iscrivere! Sergio mi ricorda la Pistoia Abetone! L’ho conosciuto lì, lui di Santadi, io di Sassari e ci si trova all’Abetone! Lui è una persona gentilissima e un atleta molto forte, capace di arrivare secondo dei sardi dietro al formidabile Efisio Usai nell’ultra di 50km in salita più famosa d’Italia.
Così si arriva al giorno della gara, si parte e in un lampo ci troviamo alla chiesa di Santa Lucia (e suo piccolo parco), a pochi km da Capoterra, e sede del ritrovo.


Troviamo subito i gentilissimi coniugi Sole che mi spediranno delle bellissime foto e chiacchieriamo con loro. Più tardi prendo il numero ed eccola: Anna! La riconosco subito e lei mi vede e mi stritola in un abbraccio. Ci si accorge subito della sua spontaneità! Che dire di Anna?: ci ho passato questo breve tempo tra pre e dopo gara ma con lei ci si prende confidenza subito, sembra che la conosci da sempre, una persona educata e solare, energica e molto in gamba!!! Sono proprio contento di averla conosciuta e spero di rivederla presto!!!! Poi trovo Sergio e ci si mette tutti a chiacchierare. Oltretutto ci dà le ultime dritte sul percorso e la sua gentilezza si trasforma in un permesso per mio padre per far parte delle macchine dell’organizzazione. Con tutte queste belle cose il momento dello start arriva più che presto e ci troviamo subito a macinare il primo km del percorso. Davanti Secci e Salaris (vincitore della maratona sulla sabbia la settimana scorsa) volano via dai primi metri e in pochi minuti non li vedrò più fino al traguardo, in cui giungono con posizioni immutate. Noi comunque siamo quasi subito intorno ai 4’/km e trovo sempre in Sergio un compagno di gara per quasi metà del tragitto. Abbiamo lo stesso passo e credo, anzi, che un po’ mi abbia aspettato, secondo me poteva andar via anche prima. Inoltre devo ringraziarlo per l’incoraggiamento che mi ha dato nei momenti di difficoltà arrivati durante i primi km in cui la strada prendeva ad impennarsi veramente, cioè circa verso il 14° km.


Ma la gara come era?? Splendida! Purtroppo non ho visto molto intorno a me, ero molto concentrato e zitto. Lo sguardo sulla strada o sulle schiene e le curve davanti a me. Ma lo so, ne sono conscio dello spettacolo ai fianchi: il verde incorniciava la vista periferica, ho lampi del laghetto e del ruscello, note del suono dell’acqua che scorre, le montagne in fondo alla strada, le nubi che annunciano pioggia e poi purtroppo l’impegno mi ricorda molto di più la ghiaia, questa strada tenuta praticamente il più naturale possibile: un ottima scelta ambientalista! La cornice quindi è spettacolare ma la giornata, ahimè, è stata nuvolosa con un vento freddo che a quasi 500 metri s.l.m. mi ha piegato in due dandomi più problemi del previsto oltre a quelli della mia crisi nei tratti più duri. Ma il vento gelido, che mi ha fatto venire una mano quasi bianca e con leggeri toni blu e che mi ha reso il braccio sinistro dolorante, non è stato per niente negativo: era come parte del percorso. Ha dato durezza ad una prova già di per sé da non sottovalutare. Sono 25 km di strada sterrata al 90% (tranne il primo e l’ultimo km circa) tendenti sempre a salire con qualche cambio di pendenza in cui fare recuperi strategici e una prova di testa prima del 19° in cui le pendenze, non durissime, ma che inducono a spingere ti logorano e poi ti fanno tuffare verso l’arrivo. Subito dopo di queste delizie in salita, quindi, una bella discesa dove correre a tutta nei primi km. Si arriva alla mezza volando. Se si hanno gambe si può stravolgere in meglio la propria posizione in classifica e andare a guadagnare minuti. Si arriva verso il traguardo con le sensazioni che chiedono di fermarti e pensi che era meglio arrivare con la pendenza iniziale che ti porta giù da sola fin sotto il 25°. E invece bisogna spingere ancora e spingere tanto!. Da lontano si sente la voce del presidente regionale Fidal e la fanfara dei Bersaglieri: manca più di mezzo km. Intorno silenzio e natura. Arrivo con tanta voglia di festeggiare! Mi sembra quasi di aver ottenuto un podio assoluto ed invece sono 23°, spunto anche un 3° di categoria e un 4'16''/km di media. Però sono talmente contento di aver chiuso questa gara e aver tenuto stretti i denti che mi sembra di aver fatto un impresa. Dopo i 50 km è la mia gara più lunga. Per ora avevo fatto solo mezze! Che bello!


Ora mi ritrovo a bere avidamente molti bicchieri di tè caldo nel ristoro, poi torno indietro e aspetto Anna: passa e li dico: Brava Anna!!!. Trova le energie per ringraziarmi. Vince la gara e sarà contentissima di questo weekend!. Così si arriva anche alle premiazione. Mi prende un po’ di tristezza a salutare tutti, e nel voltarmi intorno e dare uno sguardo ai boschi e ai volti amici mi prende un po’ di nostalgia e di malinconia. Si torna a casa e si spera in nuove avventure e in nuovi momenti senza ne tempo ne pensieri. E’ stata una giornata magnifica!

lunedì 14 febbraio 2011

sabato 5 febbraio 2011

Un giro in bici...



E capita che certe volte di corsa non ne vuoi neanche sentire parlare. Ci sono giorni in cui è l'attività meno consigliata, meglio il riposo per scaricare qualche km di troppo. Ma la voglia di non stare fermo ti inquieta, soprattuto se fuori il sole brilla. Così per sfidare quella leggera brezza gelida vanno bene una maglia corta, una a maniche lunghe, i pantaloni lunghi per correre e una bici. La mia C40 aveva ancor più voglia di me di vibrare lungo l'asfalto e appena l'ho presa in mano mi ha regalato ciò che lei sentiva nei copertoncini. Cosi come un serpente, ci siamo avviati lungo le strade conosciute fino al mare, per vederlo calmo e addomentato, a notare i fidanzatini che già passeggiavano e le famiglie che prendevano un pò d'aria dopo le brutte giornate. Un attimo e si torna. Dopo la breve discesa con vista panoramica sul Golfo dell'Asinara si deve pagare il prezzo della visione sul filo dei 50 - 60 km/h, dono della discesa. Che salita al ritorno, ma anche: che libertà!! 1h e 9 minuti di volo sulle ali di uno sport fantastico. Oggi mi è pure venuta in mente una cosa: ma perché non ricambio sport? no, non tradirò la corsa per il primo amore (anche se a dir la verità è il secondo dopo il pattinaggio). La corsa trasmette altre profonde sensazioni, e son certo possono mancare anche quelle. Certo il primo bacio non si scorda mai, ma è grazie alla corsa se oggi non ho fatto quasi neanche fatica e son potuto tornare a casa molto allegro. Infatti, tornare a pedalare seriamente è un altra cosa, si fà fatica, ed è facile che certi giorni ci bisticci. Lo prova il fatto che nonostante la mia andatura fosse brillante grazie all'allenamento podistico, ho fatto 31km ad una media molto bassa: 26,9km/h. Le mie passeggiate erano nell'ordine di 120km a 30km/h o allenamenti solitari di 60 - 70 km tranquillamente a 34km/h. Ed anche allora non era niente di speciale. Comunque una bella soddisfazione: tornare a mettere quel 52 -21/19/17.. e tutti fino a giù, era una dolce musica, il pollice faceva tac tac tac e le corone sdeng sdeng sdeng... quanto tempo...


Cmq dopo questo allenamento strategico piazzato lì, si torna a parlare di corsa: in questo periodo corro e basta, gennaio è andato bene e si è chiuso con 124km in più dell'anno scorso... sarebbe bello continuare su questa quantità ma presto farò più giornate di riposo e sarà difficile. Nota particolare è quella di aver fatto qualche piccolo scatto in salita e di essermi riempito di dolori al gluteo sinistro: sembrano quei dolori di quando si andava a giocare a pallone con gli amici e si tornava a pezzi... qualche giorno e passerà. Nella resistenza sembra che un po del lavoro dell'anno scorso mi sia rimasto, ma per ora rimango ancora prudente su questo pensiero. Febbraio sarà molto interessante da affrontare.


Buone corse a tutti e spero che questo bel tempo ve ne faccia fare tante!!