tag:blogger.com,1999:blog-24934677100839243372024-03-14T17:34:10.626+01:00Ribichesu Davide - pensieri running a Sassari e in Sardegna.L'anima nel caos, i pensieri ribollenti, una concretezza mai sentita e una metamorfosi in atto: la Pistoia Abetone ti apre la mente, ti imprime quello che sei veramente e pulisce la vista interiore. (Ribichesu Davide)Davide R.http://www.blogger.com/profile/08373711799277975091noreply@blogger.comBlogger305125tag:blogger.com,1999:blog-2493467710083924337.post-91378041017092186792019-05-28T12:36:00.000+02:002019-05-28T12:36:01.721+02:00La forza di un incontro.<div style="background-color: white; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; text-align: justify;">
Ero convinto che quella fosse la prima dinamica e accogliente giornata che potesse essere chiamata tale. Abbandonai senza dubbi, verso quell'atmosfera da tanto tempo inedita, la sicurezza di quell'involucro d'acciaio protettivo e ricco di comodo torpore. I piedi calarono sul suolo di piombo, dirigendomi subito verso il vano con i dispositivi di protezione: guanti modificati, guscio alto-schienale e sensore di pericolo all'affaticamento. Se non avessi conosciuto quel pezzo di mondo tutto concavo e convesso, ricoperto di specie floreali dense di tranelli nascosti tra i loro verdi viticci, non avrei lasciato il mio piccolo mondo portatile nel velivolo. </div>
<div style="background-color: white; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; text-align: justify;">
La squadra iniziò subito i lavori di decontaminazione nei paraggi. Routine, come la mia missione: giro di perlustrazione, recupero dei dati dal terreno, delle fonti liquide che andavano prosciugandosi e stato generale della zona: eventuali anomalie.</div>
<div style="background-color: white; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; text-align: justify;">
Partii subito spedito, con una strana sensazione di vuoto nel corpo. L'aria era respirabile ma rarefatta. Qualche componente atmosferico, che non ricordavo, mi mandò subito in caos i sensi, mi appesantii. Durò qualche minuto, poi il mio metabolismo sistemò la questione. Vagai quasi in maniera automatica nella zona, lungo i percorsi di controllo. Dapprima tutto fu come al solito, ben presto fu evidente che qualche individuo locale si fosse sicuramente spinto fino a queste parti. Probabilmente alla ricerca di fonti pure da cui prelevare. Grandi zampe avevano lasciato solchi di piedi antropomorfi. Mi sarebbe dispiaciuto incontrarne qualcuno. Essi solitamente proseguivano per la loro strada non degnandoti di qualunque attività, frequentemente le loro irrazionali bestie, con cui si accompagnavano, potevano assicurarti ben più di un problema, portando gli individui a divenire aggressivi verso la fonte motivo del nervosismo reciproco-contagioso antropomorfi-bestia. </div>
<div style="background-color: white; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; text-align: justify;">
Sovrappensiero mi lanciai nel vuoto, planando similmente a moto torrentizio lungo le scaglie nuvolose. Le vecchie protezioni anatomiche funzionavano ancora a dovere, sentivo solo dolcemente un massaggio derivante dalle rozze concrezioni, ora sferiche, ora spigolose, che con improbabili getti discendevano verso il basso. Virai ad est e mi introdussi in un canale. Toccai delicatamente il suolo e ritrovai una sorta di vigore. Giocai dapprima con la bassa gravità di quel versante, poi fui sopraffatto dal seguente settore: qualcosa su quel pianeta si divertiva, a sua volta, con i non autoctoni. Quasi come se un'entità si divertisse a mettere a disagio i personaggi scomodi che loro malgrado ci capitassero: per domare dovevi domare. La scalata ruppe le mie certezze e un certo senso di angoscia rimise piede dentro di me. Incubi di altre versioni di quel momento entrarono in me, facendomi vivere universi paralleli nei quali rimasi sconfitto e trascinato sempre e nuovamente alla base di quel flusso incessante e franoso, il quale mi imprigionò in un pozzo di vegetazione verde ora gelido, ora infuocato. Ed ecco che perso nei miei pensieri di sconfitta una bellissima forma vivente dai tratti biondi, rossi e marroni, imponente nelle sue forme e scintillante nella propria purezza e perfezione, si disincantò davanti a me. Non potei fermarmi sull'onda del movimento che mi spinse avanti, quasi guidato dall'influsso metafisico nel quale ero entrato. In un attimo di panico guardai le pareti a ovest, mi sarei buttato? Sarei scappato se la vigorosa bestia mi fosse venuta contro. Quale poteva essere il male minore? Non conoscevo la bestia, non sapevo cosa avrebbe fatto. Un movimento impercettibile della testa e dell'occhio mi incoraggiò ad andare avanti, rallentando, più per ammirare la bestia che per non farli paura. Ero certo che non avrebbe fatto niente. Così fu nel momento in cui passai talmente vicino da toccarla, semplicemente se avessi alzato il braccio per sfiorarle il capo. Non emise un suono, un movimento, un fremito. Ora guardava senz'anima, quasi ipnotizzata, verso il suolo. Dei piccoli fiori accarezzavano la sua bocca prima di essere fagocitati. Passai affianco alla bestia. Qualche momento dopo sorridetti, ebbi coraggio, e continuai senza paura il mio piccolo viaggio. Mi scappò una frase: - mi ha riconosciuto. Non so bene quando, se realmente, ma per un attimo una scintilla ebbe modo di invadere la bestia e la bloccò, o li piazzò un ricordo, o quel che poteva essere, nel suo non evoluto cervello. Rispetto. In seguito sarei tornato ben presto alla macchina, faticando duro per finire l'esplorazione, con momenti di sconforto e altri inganni di quel mondo. Avrei trovato alcune delle creature del posto. Qualcuna richiamò con uno strano rombo basso e borbottico la sua piccola creatura che si era lanciata verso di me, come se fosse stata in preda alla caccia verso un fantasma. Altre le trovai intente a guardare nel vuoto il panorama del loro cielo alieno, con nessuna vita nel loro modo di fare, come ronzanti dentro se stessi e senza modo di esternare. Altri, radunati, entrarono dentro una caverna. Curioso di capire se fosse per la mia vicinanza guardai i loro identici volti: non ci scorsi nessuna sorpresa o manifestazione nei loro vacui occhi in tutt'altro mistero. D'altra parte per loro io forse facevo altrettanto. Mai avrei potuto azzardare un'intenzione di relazione. Arrivai sfinito dalla mancanza di energie, comunque soddisfatto. Oggi due anomalie erano comparse: gli sciocchi umanoidi avevano preso possesso di una nuova porzione del territorio e una bestia mi aveva completamente ignorato. Una bestia mi aveva deliberatamente ignorato?</div>
Davide R.http://www.blogger.com/profile/08373711799277975091noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2493467710083924337.post-30340704624595845592018-01-12T09:57:00.002+01:002018-01-12T09:57:45.156+01:00Vecchie bozze 7 - Incertezza<span style="background-color: white; color: #373e4d; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 13px; white-space: pre-wrap;">Paglia di seta dorata al vento, lune illuminanti la savana e sorriso di fresca acqua d'oasi: hai perle rosse sotto al mento, su curve soffici come lana, che ovunque posasi, dicono alle mie mani. Ma è fuoco che non può nascere, se sono solitari tentativi di parte vani: il cuore aspetta una scossa, per riportarlo alla vita. Sennò meglio tacere, meglio non fare una mossa, non sperare nel piacere, che avere solo mezza invaghita.</span><br />
<span style="background-color: white; color: #373e4d; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 13px; white-space: pre-wrap;"><br /></span>
<span style="background-color: white; color: #373e4d; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 13px; white-space: pre-wrap;">Ribichesu Davide</span>Davide R.http://www.blogger.com/profile/08373711799277975091noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2493467710083924337.post-52277067282659178322018-01-12T09:57:00.001+01:002018-01-12T09:59:36.349+01:00Vecchie bozze 6 - MusaVocazione e bella,<br />
stesso astro,<br />
nel dì e notturno,<br />
io seguirò.<br />
Come un'ancella,<br />
con solido albero maestro,<br />
in un cimento turno,<br />
al porto arriverò.<br />
<br />
Ribichesu DavideDavide R.http://www.blogger.com/profile/08373711799277975091noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2493467710083924337.post-81321552504041167782018-01-12T09:57:00.000+01:002018-01-12T09:59:53.126+01:00Vecchie bozze 5 - Irraggiungibile<div class="MsoNormal">
Sera di sogni,</div>
<div class="MsoNormal">
<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
che si infrangeranno.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Notte di attrazione,<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
mai ricambiata.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Giorni di bisogni,<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
che si autodistruggeranno.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Mese di infatuazione,<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
mai accarezzata.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Platea di anonimi, sconosciuti.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Solitaria poesia, abbandonata.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
E penso ai rifiuti,<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
di una vita costellata.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
E appari tu,<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
che brilli come tizzone di lucente perla nera.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
E canti tu,<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
che fai vibrare l’aria di brividi.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
E ti muovi..<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Tu, che accendi la speranza.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
L’eccitazione, l’energia, la vita.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Tu.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Irraggiungibile a poca distanza.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Vado via, con il cuore colmo d’amore.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
E invece sarà un vuoto colore.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Cammino, con la gioia del domani,<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
che sarà solo dolore.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Ira, furore,<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
impotenza nelle mie mani.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
E ascolto te, <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
lontano tra le mie lenzuola di bianca purezza.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
E penso a te,<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
che dai forza ai miei pensieri.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
E canti.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Tu, che accendi la speranza.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
L’eccitazione, l’energia, la vita.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Tu.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Irraggiungibile,<o:p></o:p></div>
che alla fine della serata andrai via.<br />
<br />
Ribichesu Davide<br />
<div class="MsoNormal">
<o:p></o:p></div>
Davide R.http://www.blogger.com/profile/08373711799277975091noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2493467710083924337.post-11454665941173381152018-01-12T09:56:00.001+01:002018-01-12T09:56:48.902+01:00Vecchie bozze 4 - AttesaIl tempo gorgoglia nel ventre:<br />
è un pensiero che ti consuma.<br />
L'artico in corde di violino<br />
penetra nella solitudine.<br />
Senza luce,<br />
nel mentre di un'ansia come piuma,<br />
come delicata fiamma di cerino,<br />
vivi l'inquietudine.<br />
<br />
Ribichesu DavideDavide R.http://www.blogger.com/profile/08373711799277975091noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2493467710083924337.post-1127746558907328922018-01-12T09:56:00.000+01:002018-01-12T09:56:20.371+01:00Vecchie bozze 3 - ImpressioniI tuoi occhi sognanti,<br />
le mani frementi,<br />
lasciano il posto al furbetto e felice sorriso.<br />
I tuoi sguardi,<br />
dei movimenti titubanti,<br />
sono di una dimensione sconosciuta di mondi amanti.<br />
I grazie frequenti,<br />
le mie parole nei tuoi riguardi,<br />
trattengono dello zolfo acceso sul tuo viso.<br />
E se ardi?<br />
<br />
Ribichesu Davide<br />
<br />Davide R.http://www.blogger.com/profile/08373711799277975091noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2493467710083924337.post-34392309950568688882018-01-12T09:55:00.000+01:002018-01-12T09:55:55.063+01:00Vecchie bozze 2 - Ti penso <span style="background-color: white; color: #373e4d; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;">Dove sei? parte alienata, durante una sconfitta di sguardi. Dove sei? mente rivoltata, nel tornado di dardi. Dove sei, mia amata? tornerai presto o tardi? Dove sei poesia intatta?: stanno morendo i miei versi ingordi.</span><br />
<span style="background-color: white; color: #373e4d; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;"><br /></span>
<span style="background-color: white; color: #373e4d; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;">Ribichesu Davide</span>Davide R.http://www.blogger.com/profile/08373711799277975091noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2493467710083924337.post-80854660308097522932018-01-12T09:53:00.000+01:002018-01-12T10:00:07.596+01:00Vecchie bozze 1<span style="background-color: white; color: #141823; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.3199996948242px;">Libero dal rapimento psicofisico, estraneo dalla trattazione di un sentimento politico. Ora si gioca alla pari con i dadi tratti, immune da ludici maltrattati. O vinci oppure perditi, o rimani oppure disperditi.</span><br />
<span style="background-color: white; color: #141823; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.3199996948242px;"><br /></span>
<span style="background-color: white; color: #141823; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.3199996948242px;">Ribichesu Davide</span>Davide R.http://www.blogger.com/profile/08373711799277975091noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2493467710083924337.post-39657229015421521132017-03-07T17:05:00.002+01:002017-03-07T17:05:44.603+01:002^ edizione del Trail del Marganai<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Io non so cosa hanno provato
intimamente i miei compagni di squadra durante le loro corse, il loro muoversi
verso ovest: il punto cardinale chiamato Buggerru. Non riuscirò mai pienamente
a sapere e comprendere cosa ricorderanno di quel rientrare affaticati, del solo
aver sperimentato per sport una piccola parte della dura fatica che si è
consumata in questi territori, di questo terreno denso di storia mineraria. Ma
questo racconto è anche per loro, per la loro passione e la loro dedizione ad
uno sport che prende ma che sa anche donare molto: se ti metti un attimo a
riflettere, se sai cercare e trovare. E il riassunto di questa ricerca sono i
complimenti che si scambiano a fine gara sotto forma di parola e pacche, sono
la consapevolezza che ognuno dei presenti è stato bravo, ha onorato la gara, e
lo sai perché tu hai vissuto quello che hanno vissuto loro e sai in qualche
modo cosa vuol dire! <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Questo sarà il mio punto di
vista.<o:p></o:p></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Si può allora pensare che il
Trail del Marganai non è solo una gara, personalmente la individuo più come un
percorso di vita. Le gare di 4 o 5 ore mi danno sempre questa impressione,
specie se con dislivelli importanti. Non ho mai fatto di peggio, ma questo è il
peggio che sono riuscito ad affrontare fino ad ora, è la gara più dura che personalmente ho
sconfitto. Si, perché il Marganai lo si può anche sconfiggere se lo si
rispetta. Penso alla mia bravura, e alla bravura dei miei compagni, agli
allenamenti che hanno fatto per arrivare a sorridere dopo un’esperienza di
questo tipo. Penso alla notte, a quella pioggia che scende, al clima nonostante
tutto confortevole, alla strada bagnata prima di entrare nell’oscurità della
grotta e ai corridori che scappano già verso il traguardo e si perdono nelle
tenebre in cui ti inghiotte la roccia. Ti trovi a partire, ti senti piccolo e
smarrito se non segui chi hai davanti. Sei già in difficoltà, ma poi,
trattenendo la tua integrità la luce ritorna, più luminosa di prima. Qualcuno
ti aspetta: facce amiche. E’ ora di correre verso la prima salita. Senti un
brivido di freddo e allora alzi lo sguardo verso il cielo: leggere nuvole che
sembrano nebbie grigie che si disperdono lasciano spazio ad un azzurro chiaro e
profondo, spaziale. Non pioverà, sai già che farà una buona giornata. Corri
verso i raggi del sole che presto arriveranno. E’ come rinascere dal buio di un
freddo parto litico, verso nuove esperienze che mai hai visto: vedrai la
manifattura della natura e dell’uomo all’opera. E dopo i tuoi primi passi è
subito salita, sempre più dura, con tratti di roccia e pietre che si
inframmezzano alla terra dei sottoboschi. Affronti di nuovo delle oscurità, ma
la speranza è lì: la luce del sole, ricordi? Km e km di tutto questo, e poi la
discesa, finalmente. Dopo le gocce che ti scendono addosso dai rami e dalle
foglie lungo stretti sentieri, come pioggia fatata che ti idrata e purifica con
la sua freschezza mattutina, rivedi ampi spazi e aria tersa dove la vista può
spaziare. Segni di vita: ehi, uomo, sveglia! Hai fatto solo la primissima
parte. Ora, per un attimo, basta sentirsi solo nel viaggio! Togli la giacca
impermeabile e senti i raggi. Un pensiero ti passa per la testa: ora si fa sul
serio. Ma subito dopo ritorni umile. Torni a salire, e con la salita torni
padrone dei tuoi limiti umani. Senti le gambe che si vogliono già ribellare,
per un po’ ti senti tradito dalle asperità che tanto rispetti. Poi, invece, la
difficoltà arriva proprio da quella discesa che dovrebbe farti ritemprare,
respirare. Si respira, effettivamente, ma solo per i paesaggi fatati e i
panorami potenti e immensi, che ti spezzano il fiato: l’aria la introduci dopo
con la seguente meraviglia. Ma tu devi guardare dove metti i piedi, sennò
cadrai, mentre chi diventa tutt’uno con il terreno vola. Tu puoi solo bloccarti
se non entri in sintonia con quello che le piante dei piedi ti trasmettono, e
se non fai questo puoi solo perdere tempo. Cadi, rischi di farti male, e
capisci quale deve essere il modo di procedere, questa volta sarà così, ti
senti tradito anche dalla discesa amica: fai il signore, lasci perdere e ti
adegui, puoi già vedere la bellezza di questa scelta. E se alzi lo sguardo
anche la gara che ogni tanto riappare in testa sparisce, tu rimani rapito. Ti
fermi per i tuoi bisogni e sorridi al fumo bianco che ti si leva da tutto il
corpo: che magnifica giornata sta per fare! Poi il panorama si chiude. Scendi
tranquillo e composto, evitando tutto quello che devi evitare, vieni premiato
da poca stanchezza e da un percorso che sembra non finire mai, ma che poi si
dischiude presto sul ristoro: bevi un sorso d’acqua e subito ti spingi verso strappi
di oltre 1km! I fuoristrada qui scendono con i freni tirati. Tu guardi verso
l’alto e gli scorci ti rinchiudono nel tuo io. Aspettavi queste salite e ne
rimani impressionato, è dura, più di quello che pensavi. Pensi che ti sei
allenato. E il paesaggio è più bello di quello che pensavi. Hai fatto tante
salite nei monti di casa e qui sei in una terra selvaggia, sconosciuta, che
dovrebbe nutrirti. E allora ti nutri. Ti fai piccolo e stretto, ti accorci, e
piccoli passi, infiniti passi, ti fanno arrivare in cima una volta, e anche la
seconda! La strada sale sempre, anche nel piano fai fatica. Una discesa eppure c’è
ma non ti sembra quella che è, e neanche più la ricorderai. E poi Antas, anche
per il tempio è sempre salita. Una piazza naturale, con un fotografo che si
illumina di riflessi solari in lontananza, tu che sorridi, guardi le altre
salite, i monti lontani che dovrai scalare. Sorridi, perché i boschi si fanno in
parte erba e pascoli: la visuale ti rende ottimista. Stai già crollando
fisicamente ed emotivamente ma la pietra del tempio è come te, forte e
inarrestabile al tempo. Bevi veloce, ricordi il tempo che scorre: è ora di
continuare a correre. Torni a salire, ti senti nuovamente smarrito e subito
dopo determinato, le gambe si muovono sempre piano: da quando sei partito
qualcosa non va e ti senti più lento del solito. Sto correndo bene o malissimo?
Sono bloccato o la gara è più dura di quello che sembra? Anche i tratti di
piano sembrano un tapis roulant al contrario. O forse il terreno ti assorbe
energia? Ma tu hai mangiato, sai che le energie sono da qualche parte. Scorrono
i km, tu pensi alla vita, a cosa sei, cosa hai fatto, perché sei e fai, continui,
ti adegui, e non ti fermerai! Più vai avanti e più non ti fermerai! Perché
Malacalzetta è lì dietro e già vedi le antenne dell’ultima salita. La strada nel
frattempo si è rifatta larga, vedi meglio gli ampi spazi. Mancano quelli che
sembrano 14 o 15 km. La strada si fa desertica, un deserto verde intorno. La
strada, brulla ma piacevole, nonostante tutto ti rinfranca. Le pozzanghere di
acqua ghiacciata, sul largo sentiero che rende i tuoi passi sempre più inutili,
nonostante tutto ti distraggono. Ti senti sempre lento ma quasi inarrestabile.
Tu sei il maestro del tempo, e il tempo lo controlli. Ed è già ora dell’ultima
salita, prima dell’ultima discesa, prima dell’ultima salita, prima dell’ultima
discesa: queste ultime sono solo e semplicemente quelle che dovrebbero essere
le peggiori. Evviva, verso le antenne! Inizi a lasciare alle spalle anche Malacalzetta,
lungo una salita che non vuole aiutarti: infida, bastarda! Ma non la farai mai
vincere: io non mi fermo, non rallento! Ti ricordi che tutto sommato non hai
quasi visto niente dei bellissimi panorami e luoghi che hai attraversato,
sempre concentrato. Ti giri e guardi verso il basso: qualcuno mi insegue: è già
da circa un km che mi vuole raggiungere. Si sarà accorto di me? Chi può essere
della 47? Mi faccio qualche idea. Vado avanti. Altro ristoro: bevo, riparto. La
discesa sarà come le altre: faccio fatica ad andare svelto, e ben presto sento
presenze umane dietro di me. Tutti ti superano, sono i concorrenti della 27 km!
E’ vero: sono già oltre il ricongiungimento del percorso. Ti sfrecciano affianco
al doppio della velocità, in discesa sono degli animali professionisti da trail.
Li fai passare prima che ti travolgano. Mi sembrano degli Dei: un tempo anche
io forse sapevo fare qualcosa del genere, o sono solo stanco? Non hai timore,
dopo c’è la salita: voglio solo arrivare a quell’ultima salita. Forse sto
risparmiando le energie per quella da quando sono partito. Spesso ho pensato
solo e semplicemente: Davide, devi finire la gara, il ritiro non esiste, è il
tuo primo obiettivo. Ascoltati. La salita come paradiso, ti porta al paradiso,
e la discesa è un inferno in cui le gambe hanno paura, paura di cadere, di faticare.
La salita è così benevola: più fatichi più ti toglie un peso, finché non ne
rimane più. Ed eccola, sempre più dura, con tornanti strettissimi. Ad un certo
punto i concorrenti della 17 km che si infilano, infilzano nel tuo sentiero: insieme
a te verso la vita, la festa, la fonte della giovinezza dei giardini Linasia.
Sembra di compiere un ultimo sforzo, l’apice di ciò che si possa compiere oggi,
quando cerchi di moderare la tua forza con cui ti tieni al corrimani in legno
degli scalini che devi affrontare: sembrano quasi metterti alla prova: se non
sei degno si staccano e precipitano indietro insieme a te. Ma ti fanno passare:
ti ritrovi nell’Eden e trovi subito il ristoro! E invece qui si aprirà ben
presto l’ultima vera prova prima del grande finale. Le antenne vanno
conquistate. Si sale e si sale, immerso in concorrenti che non sono della tua
gara ma che ti distraggono, ti stimolano, anche se loro potrebbero non esserne
consapevoli. O forse si? Ti salutano, ti nominano, certe volte sembra di
correre insieme, come tanti escursionisti, come tanti affamati verso un
banchetto, o verso la salvezza? Cerchiamo un calice da cui bere? Siamo attratti,
da quale forza angelica? Tutto ti porta inconsciamente a togliere altre forze
per continuare a salire. L’ultima ascesa è una prova di pazienza, sembra
infinita. Ma se trovi la calma vedrai, come se fosse sempre stata lì ad
aspettarti, e spuntare all’improvviso, dove sempre pensavi di averla già vista
tantissime volte, una freccia che va verso il basso. La tua calma, se è rimasta
serena, ti farà affrontare l’ultima discesa con piacere, anche perché ormai
avrai imparato a scalare i pendii al contrario. I minuti al km quasi si
assomigliano: ti renderai conto che certe volte ti sei mosso alla stessa
velocità, sia verso il basso che verso l’alto, lungo tratti che non sono di
percorsi terreni. La discesa interminabile ti viene in aiuto, ora finalmente
si! E ti toglie anche la monotonia con brevi salite, odiate: finalmente ti
senti un po’ libero di maledirle, schernirle. Siete finite: cari D + non mi
avete piegato! Loro sono solo un ricordo di quello che hai affrontato, sono prima
degli ultimi 3km, dove gli occhi ora si godono lo spettacolo che si concretizza
in esclamazioni. Dopo tanto tempo mi sembra di parlare per la prima volta! E’
quasi fatta. Le pendenze diminuiscono, il bosco lascia strada all’asfalto. Niente
è duro se non finisce duramente: l’arrivo sembra ancora lontano e innumerevoli
macchine parcheggiate ti fanno da contorno. Non sembra possibile avere una così
lunga scia di contemporanea tecnologia affianco. Tu spingi con tutta l’energia
che hai quella liberazione che ti sfocia fuori. Si giunge, si gira un’ultima
volta: sei arrivato! L’applauso è il tuo premio, e te lo sei meritato
sicuramente, perché veloce o piano, poco o molto, hai corso al soddisfacente
Trail del Marganai! Bravissimo Alberto Crobu! Bravissimo Alessandro Dessì!!
Bravissimo Carter!!! E bravissimo anche il nostro amico Tino!!! Bravissimi
tutti!!!<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg6PmVGr1JRYEQleJRaTuZ8AKV-LjhLVhoi2q5cvWkQqhE4m9g5AHDuOKCz1cjWJyC15r5SFgM7y1e9xPrDx61J9jltW9M9w4OlBg2U2UShXOBy5Q-8bc8n_6xoMoo4OmB9CGQkzXVg630t/s1600/mar7.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg6PmVGr1JRYEQleJRaTuZ8AKV-LjhLVhoi2q5cvWkQqhE4m9g5AHDuOKCz1cjWJyC15r5SFgM7y1e9xPrDx61J9jltW9M9w4OlBg2U2UShXOBy5Q-8bc8n_6xoMoo4OmB9CGQkzXVg630t/s320/mar7.jpg" width="320" /></a></div>
Davide R.http://www.blogger.com/profile/08373711799277975091noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2493467710083924337.post-90069878576495288092017-02-28T00:34:00.003+01:002017-02-28T00:34:44.990+01:00Come dovrei correre..?<span style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px;">Se un giorno imparassi a correre, vorrei tanto che fosse una corsa simile al modo di pensare di un sognatore che vorrebbe saper vivere.</span>Davide R.http://www.blogger.com/profile/08373711799277975091noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2493467710083924337.post-71929684455038318882016-02-15T21:13:00.004+01:002016-02-15T21:13:30.219+01:00Amore..<span style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 18px; white-space: pre-wrap;">La corsa, il movimento, la libertà.. è compagnia, passatempo, colmare del vuoto, amore.. ..forse potrei rinunciarci in qualsiasi momento tanto la rispetto.. ..forse è talmente tanto il legame tra me e la sport.. che chi mi conosce veramente si dispiace se io non potessi cogliere al massimo l'amore verso questo sogno chiamato sfida e dialogo contro me stesso. Ma io rinuncerei alla corsa per chi mi permetterebbe di vivere muovendomi, e loro, accennano a correre.</span>Davide R.http://www.blogger.com/profile/08373711799277975091noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2493467710083924337.post-37186099135646014412016-01-30T18:43:00.000+01:002016-01-30T18:43:42.993+01:00Escapes in the night<div class="_45m_ _2vxa" data-block="true" data-offset-key="arqrh-0-0" style="background-color: white; color: #141823; direction: ltr; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 18px; position: relative; white-space: pre-wrap;">
<span data-offset-key="arqrh-0-0">Abbracci dormienti nel freddo tepore,</span></div>
<div class="_45m_ _2vxa" data-block="true" data-offset-key="19tso-0-0" style="background-color: white; color: #141823; direction: ltr; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 18px; position: relative; white-space: pre-wrap;">
<span data-offset-key="19tso-0-0">si stringono in parole sussurrate.</span></div>
<div class="_45m_ _2vxa" data-block="true" data-offset-key="dbjvi-0-0" style="background-color: white; color: #141823; direction: ltr; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 18px; position: relative; white-space: pre-wrap;">
<span data-offset-key="dbjvi-0-0">Tra candidi e teneri baci,</span></div>
<div class="_45m_ _2vxa" data-block="true" data-offset-key="5olnj-0-0" style="background-color: white; color: #141823; direction: ltr; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 18px; position: relative; white-space: pre-wrap;">
<span data-offset-key="5olnj-0-0">tra carezze ora impavide ora fugaci.</span></div>
<div class="_45m_ _2vxa" data-block="true" data-offset-key="1953n-0-0" style="background-color: white; color: #141823; direction: ltr; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 18px; position: relative; white-space: pre-wrap;">
<span data-offset-key="1953n-0-0">La dolcezza dopo il fervore,</span></div>
<div class="_45m_ _2vxa" data-block="true" data-offset-key="93j9h-0-0" style="background-color: white; color: #141823; direction: ltr; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 18px; position: relative; white-space: pre-wrap;">
<span data-offset-key="93j9h-0-0">si infonde in membra amate.</span></div>
<div class="_45m_ _2vxa" data-block="true" data-offset-key="e539l-0-0" style="background-color: white; color: #141823; direction: ltr; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 18px; position: relative; white-space: pre-wrap;">
<span data-offset-key="e539l-0-0">Siam noi più che audaci,</span></div>
<div class="_45m_ _2vxa" data-block="true" data-offset-key="b8ic0-0-0" style="background-color: white; color: #141823; direction: ltr; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 18px; position: relative; white-space: pre-wrap;">
<span data-offset-key="b8ic0-0-0">Siam noi come annodati lacci.</span></div>
<div class="_45m_ _2vxa" data-block="true" data-offset-key="b8ic0-0-0" style="background-color: white; color: #141823; direction: ltr; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 18px; position: relative; white-space: pre-wrap;">
<span data-offset-key="b8ic0-0-0"><br /></span></div>
<div class="_45m_ _2vxa" data-block="true" data-offset-key="b8ic0-0-0" style="background-color: white; color: #141823; direction: ltr; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 18px; position: relative; white-space: pre-wrap;">
<span data-offset-key="b8ic0-0-0">Ribichesu Davide</span></div>
Davide R.http://www.blogger.com/profile/08373711799277975091noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2493467710083924337.post-26880563814682800932016-01-11T09:33:00.003+01:002016-01-11T09:33:30.685+01:00David BowieStanno sparendo, morendo gli Dei del mio tempo. Solo vivendo, possiamo non disperderci nel vento.<br />
<br />
Davide RibichesuDavide R.http://www.blogger.com/profile/08373711799277975091noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2493467710083924337.post-14016935432112272722015-12-19T12:58:00.001+01:002016-01-11T09:34:22.711+01:00Solidità<div style="text-align: justify;">
<div class="MsoNormal">
I miei tatuaggi sono le cicatrici, la mia guida la pura
acqua, traggo forza dagli atti atroci, non mi piega l'obliqua vita, né la
realtà appassita. Sarà l'incandescente vento invisibile a spostare le tenebre,
che mai metteranno il dubbio e l'incertezza nelle mie palpebre.<o:p></o:p><br />
<br />
Ribichesu Davide</div>
</div>
Davide R.http://www.blogger.com/profile/08373711799277975091noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2493467710083924337.post-34366026942327862992015-08-19T12:07:00.001+02:002015-08-20T11:32:24.552+02:00Quasi nel mezzo del cammin di nostra vita..<div style="text-align: justify;">
<div class="MsoNormal">
Il tempo inesorabile, si fa finta di niente. Si perdono,
come se fosse tutto infinito. Il cuore, nella egoistica distrazione, non sente.
La morte ti riporta a pentito. Ad ogni grigia riunione, sei sempre più te
stesso, rivisiti la tua storia, ed è come cambiare d'improvviso: di questa vita
hai possesso? allora perché negatività e non un sorriso?<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
Ribichesu Davide<o:p></o:p></div>
</div>
Davide R.http://www.blogger.com/profile/08373711799277975091noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2493467710083924337.post-3106149115836528232015-08-08T11:20:00.003+02:002015-08-08T11:20:22.344+02:00I° Ediz. della Arzachena Corre - Memorial Famiglia Passoni - 9,9 km 41'11''<br />
<div style="text-align: justify;">
Post su una gara di qualche mese fa..</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Il primo maggio 2015 ho partecipato a questa splendida gara, veloce ed impegnativa. In più molto molto calda, tanto che mi sono trovato particolarmente bene: ne avevo proprio bisogno! </div>
<div style="text-align: justify;">
Devo dire che ho corso anche con molta serenità, nonostante una normalissima preoccupazione. Il 3 seguente avrei dovuto fare la faticosissima mezza di Chia, ma la condizione era in ascesa e i problemi quasi superati. Oltretutto durante il viaggio della mattina per arrivare a destinazione ci si era divertiti parecchio a gestire la nebbia nella zona del Coghinas, un'atmosfera che non ritrovavo da quando andavo da ragazzino a pescare. E poi quella strada con quelle belle curve, la SS125 da Olbia ad Arzachena, dove ancora ricordavo le sensazioni delle gare realizzate in bicicletta. Ed ora quel camion davanti a noi che le plasmava con evidente abilità, senza mai invadere la corsia opposta, che bravo autista!</div>
<div style="text-align: justify;">
Insomma, dopo qualche piccolo imprevisto si arriva allo Stadio Biagio Pirina. Si prende il numero, ci si cambia e inizio a fare un buon riscaldamento sulla pista, una bella pista, soleggiata e accogliente, con palcosceniche gradinate (se viste dal punto di vista delle corsie). Il percorso di gara partirà proprio da questo stadio e si comporrà di due giri di circa 5km, compreso il passaggio all'interno dello stadio durante il primo giro. L'arrivo sempre sulla linea utilizzata per la partenza. Il percorso inizia compiendo un giro della pista e poi, per passaggi tra i giardini adiacenti, prosegue per la SS427 e gira a sinistra per Via Ippolito Nievo. Da qui taglia per un piccolo sterrato e prosegue per Via Francesco Petrarca, dove la strada comincia a salire. Siamo alla fine del 2° km. Fino a qui me la cavo benino (4'01'' e 4'27''). Dopo si svolta nello strappo di Via Ruzittu e poi ci si butta verso Piazza Antonio Segni, si svolta due volte a destra per entrare in Via Azuni e svoltare subito dopo a sinistra in Via Goffredo Mameli. Dopodiché si prosegue sempre dritto in un lungo rettilineo con falsopiani, fino a girare a sinistra per Via Lorenzo Demuro (3,5 km dalla partenza). Poi nuovamente a sinistra in Via Nicola Columbano, alla fine della quale si gira due volte a destra entrando per stradine interne al complesso sportivo e rientrando allo Stadio. Il secondo giro è la fotocopia. Questo primo giro però lo faccio veramente benino, anche se inizio a sentire molta stanchezza sul finale, poco prima di entrare allo stadio: decido di mollare un po'. Infatti avevoo spinto nella ripida discesa di Piazza Antonio Segni e nei seguenti km, spendendo più del previsto (3'50'' - 4'15'' - 4'06'').<br />
<br /></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhhm_pfi6lj-EjxayIS5O4IbcFhyphenhyphenEvaUWEYHhQmJ6KNrX1bit_6lF9ArXU63J_Z7IPrx2iNU6rgdoW0fldzIrDXyiWuAYKl_vDaYWSc7qXmrvz_p-9FwkTALuI2Hx6MAq4mBWHVSLoIf04q/s1600/100_9725.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhhm_pfi6lj-EjxayIS5O4IbcFhyphenhyphenEvaUWEYHhQmJ6KNrX1bit_6lF9ArXU63J_Z7IPrx2iNU6rgdoW0fldzIrDXyiWuAYKl_vDaYWSc7qXmrvz_p-9FwkTALuI2Hx6MAq4mBWHVSLoIf04q/s320/100_9725.JPG" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Il secondo giro sarà in difesa. Sentirò nelle gambe lo strappo di Via Ruzittu. Lo sentirò per bene. Le velocità di ogni km saranno tutte inferiori tranne quella dell'ultimo quasi 1000 (4'08'' - 4'42'' - 3'53'' - 4'20'' - 4'00/km). Devo dire che dopo aver visto la media finale ero molto contento, non correvo così da tanto tempo. Un gara magnifica! Un percorso molto divertente! E' un luogo, se si ha tempo di fare un giro, splendido.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgBWZjG224Ox7XMy2_Rdtk2dhknpDsMdYuJCiuT3KisxdpbVCOMV_Ys_-N_PqEO48qQuBPm5yiTP1thPFXTTLRFYwY_-QIPnAPubEnTtCfgaMpOf0ssJQt-Sl4Vbp5adh138xSghd__pZBu/s1600/100_9751-2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="193" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgBWZjG224Ox7XMy2_Rdtk2dhknpDsMdYuJCiuT3KisxdpbVCOMV_Ys_-N_PqEO48qQuBPm5yiTP1thPFXTTLRFYwY_-QIPnAPubEnTtCfgaMpOf0ssJQt-Sl4Vbp5adh138xSghd__pZBu/s320/100_9751-2.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Le premiazioni poi sono state fatte in un ampio spazio adiacente, dove sono stati offerti panini con carne, formaggi, bevande, dolci e tantissima gentilezza e ospitalità. Sono andato via veramente felice. In seguito ne approfitterò per rivedere alcuni luoghi e scoprirne di nuovi, ma questa è 'un'altra storia, che potrebbe rovinare il post con qualche critica sull'abuso perpetrato nel territorio del nord-est dell'Isola e vorrei, invece, far parlare qualche bella foto.</div>
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</div>
<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgyySBZLRywU7CQFCksAkaHucTU8PfVXrn2BhANc_dfGgNh9Mfq_9cpJvXEJzn3Kd-2ayiARQAsxESVzocoaN6ZcuUApAAt7HKulu5YmCoTAKEGrsNCd7yz695BCnAcGMY4o3IATmNU6itX/s1600/100_9894.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="234" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgyySBZLRywU7CQFCksAkaHucTU8PfVXrn2BhANc_dfGgNh9Mfq_9cpJvXEJzn3Kd-2ayiARQAsxESVzocoaN6ZcuUApAAt7HKulu5YmCoTAKEGrsNCd7yz695BCnAcGMY4o3IATmNU6itX/s320/100_9894.JPG" width="320" /></a> </div>
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<br /></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiswO0Khi4_htmEMAHa-q3oH83T0f85w-7mWMLl_szldoOqrWlfi19liCLFuvljd_nDAHlQ50NJVCvVrc5F47spcVJxVP4nLKYt8tyLyNCzOWdI6OSn3EBfOih3rQUT_9Wkoi1s_Uc29LkL/s1600/100_9854.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiswO0Khi4_htmEMAHa-q3oH83T0f85w-7mWMLl_szldoOqrWlfi19liCLFuvljd_nDAHlQ50NJVCvVrc5F47spcVJxVP4nLKYt8tyLyNCzOWdI6OSn3EBfOih3rQUT_9Wkoi1s_Uc29LkL/s320/100_9854.JPG" width="320" /></a></div>
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<br /></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_7xtqYbHJg19FzXnUYc5gQuPtoXqY_Rcmsqdi8tnCvhQNbtI2XapbK294GGb32TLzgzWHKHx-hX_ilvCPORVwovH2fmyka5-eYG6Ej9Ev1ZUyXOkhOXa-U9hamOF6TexqMb6hsTEr_pLf/s1600/100_9905-2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_7xtqYbHJg19FzXnUYc5gQuPtoXqY_Rcmsqdi8tnCvhQNbtI2XapbK294GGb32TLzgzWHKHx-hX_ilvCPORVwovH2fmyka5-eYG6Ej9Ev1ZUyXOkhOXa-U9hamOF6TexqMb6hsTEr_pLf/s320/100_9905-2.jpg" width="228" /></a></div>
<br />Davide R.http://www.blogger.com/profile/08373711799277975091noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2493467710083924337.post-49576577433275002552015-08-03T21:27:00.000+02:002015-08-07T18:59:05.899+02:00Nell'oceano in tempesta.<div class="MsoNormal">
<i>In fondo ti devo un
favore, <o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal">
<i>richiesto nelle
impotenti ore: <o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal">
<i>nell'oscuro dolore. <o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal">
<i>Ma spiegami ora il
significato,<o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal">
<i>di uno sviluppo
mancato, <o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal">
<i>di un bacio mai dato. <o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal">
<i>Che piano hai in
mente?<o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal">
<i>perché il destino
mente..:<o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal">
<i>esisti veramente? <o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal">
<i>Continuo a correre, <o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal">
<i>perché hai lasciato
perdere. <o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal">
<i>Ma dai, ma sai: <o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal">
<i>ho imparato le
lezioni, <o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal">
<i>o pensi che tradirei
le sue emozioni? <o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal">
<i>Volgono al termine le
ore: <o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal">
<i>cosa mi lascerai?<o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal">
<i>un momentaneo fiore? <o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal">
<i>o forse mi perderai. <o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal">
<i> </i><i>No, più semplice che
l'invenzione abbia creato un'infinita illusione.</i><br />
<i><br /></i>
<i>Ribichesu Davide</i></div>
Davide R.http://www.blogger.com/profile/08373711799277975091noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2493467710083924337.post-27046314760893050102015-07-14T22:45:00.000+02:002015-08-07T18:58:48.837+02:00Come non mai!<div style="text-align: justify;">
<div class="MsoNormal">
Neanche l'attrazione più grande riesce a superare le
incomprensioni, di occhi distanti ed emozioni restie ad incontrarsi. Neanche un
cuore che muore per amore riesce a battere la paura della felicità perfetta. Ma
i pensieri, le sue pressioni, ti portano con me, metà eletta. Sono persino i
dubbi e le false impressioni ad innamorarsi. Sono i momenti di vuoto che mi
fanno cadere nel: sono solo? E' la sensazione di un incantesimo rotto che mi fa
dire: sono l'unico nel volo? Un attimo e tutto mi distrugge, senza supporto,
come tutto si strugge. Devo bruciare per potermi fidare, devo essere noi per
essere insieme nel poi.<o:p></o:p><br />
<br />
Ribichesu Davide</div>
</div>
Davide R.http://www.blogger.com/profile/08373711799277975091noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2493467710083924337.post-19911702337612807262015-07-09T11:59:00.001+02:002015-07-14T22:45:41.425+02:00Stand by<div style="text-align: justify;">
<div class="MsoNormal">
Sbagliare pensando di migliorare, cercando non fai che
allontanare. Allora tuffati sul quieto dai flutti smeraldo, non pensare di
essere codardo. Lasciati andare sopra il mare, prova ad amare anche ignorando.
Senti che puoi volare e poi galleggiare? Sprofondare, ma ora stai già nuotando?
Verso la riva puoi ancora dare, ora si tocca. Seduto sulla rocca, quando vorrai
potrai aspettare. Quando benvoluto sarai, saltare con il caldo: e avrai.</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
Ribichesu Davide</div>
</div>
Davide R.http://www.blogger.com/profile/08373711799277975091noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2493467710083924337.post-10860649279717045732015-07-02T22:14:00.004+02:002015-07-02T22:18:28.657+02:00Il tempo che logora l'ottimismo.<div style="text-align: justify;">
<div class="MsoNormal">
Come le opere di certi artisti, come le storie degli
antenati, che vengono apprezzate dopo centinaia di anni, così sono le emozioni
che la vita ci porterebbe. Quando sono pronte per essere condivise tra le
persone, quelle persone hanno lasciato questo mondo - a volte un mondo
astratto, costituito da barriere temporali, spaziali, caratteriali.. - senza,
purtroppo, trovarle o perdendo l'occasione. E le nuove generazioni subiranno
nuovamente questo destino.<o:p></o:p><br />
<br />
Ribichesu Davide</div>
</div>
Davide R.http://www.blogger.com/profile/08373711799277975091noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2493467710083924337.post-8113751347757262122015-07-02T20:33:00.002+02:002015-07-02T22:15:13.043+02:007^ Macomer corre nel centro storico 6,720 - 26'05''<div style="text-align: justify;">
Sabato 20 giugno ho deciso di partecipare a questa interessante gara. E' l'occasione per fare del mezzofondo prolungato tirato e per rivedere un vecchio percorso di una manifestazione a cui tengo. Lo spirito non è al 100%, sono in una giornata decisamente no, pensieri, forse anche un pochino stanco da un buon allenamento tirato fatto il mercoledì. D'altra parte, però, vengo coinvolto dai compagni della Podistica SS e scendiamo tutti insieme, un ottimo viaggio, divertente e interessante. Credo che a questo punto, sia il fatto di temere il percorso, sia la paura di problemi fisici, sia il voler fare una buona gara a tutti i costi, tutto si sia disciolto nella ventilata e non troppa calda serata macomerese.</div>
<div style="text-align: justify;">
Insomma, dopo breve riscaldamento, che talaltro avevo poca voglia di fare, si arriva allo sparo della partenza. Cambia tutto, mi concentro, due respiri in più e si scatta. Prendo subito posizione dietro quelli che arriveranno poco davanti a me e cerco di seguirli. Non voglio tirare troppo nei primi 2 giri dei 4 previsti. Eppure il primo km in piano e in discesa va via a 3'24''/km. E' un tratto anche piuttosto movimentato, con sinistra-destra e sali e scendi continui. Infatti dopo la partenza situata in Via Roma (Istituto Giannino Caria) si svolta a destra per due volte: in Via Vittorio Emanuele III e Via del Vascello. Da questo punto (300 metri dalla partenza) inizia un labirinto di vie dove si può correre veloci mentre si sfiorano i muri, mentre con classe si cambia direzione usando movimenti della schiena, usando addominali e gioco di gambe. Se non sbaglio si arriva dopo circa 1 km (passando, tra le vie principali, in Via Torino e Via Murenu) in Via Giosuè Carducci dove ci si trova a che fare con un tratto di circa 70 metri molto ripido (dove perderò preziosi secondi per paura di farmi male). Da lì, subito dopo, ci si trova in salita, una salita un po' sconnessa nel primo tratto, dove prestare attenzione a dove si appoggiano i piedi, specie con delle A1. Si continua a salire per circa 300 metri. Si incontra anche con un vento leggermente fresco contrario. I più furbi riusciranno ad intravedere in mezzo alla stanchezza una striscia più liscia dove spingere per bene, evitando il basolato meno omogeneo. Alla fine della salita si gira a destra per raggiungere Via Regina Margherita e svoltare a sinistra in Corso Vittorio Emanuele II, e infine nuovamente a destra per concludere il percorso in Via Roma. Tutto questo ha letteralmente spinto il cuore degli atleti al limite, in soli 4 giri. Le transenne dopo l'arrivo sono stati il mio trespolo per almeno 1 minuto, mentre riprendevo fiato e sentivo il cuore che sbatteva, dopo aver provato a recuperare con quasi tutta la mia energia rimasta 2 posizioni in una volata. Purtroppo il secondo atleta, oltretutto della mia categoria, era troppo lontano. Ma non cambiava niente, arriverò 7° di categoria e mi limito a valutare la strada che ancora c'è da fare. Nonostante tutto penso di aver fatto un'ottima gara, anche con il mio modesto 3'53''/km di media finale. </div>
<div style="text-align: justify;">
Il dopo gara vede un rinfresco luculliano, che apprezzo sempre tantissimo.. ehehehehe, è come aver vinto. Bisogna proprio prendere atto che la Fiamma Macomer ha veramente dato tanto in questo appuntamento, e sono contento di averci ripartecipato dopo tanti anni. Tanta gentilezza, ospitalità e un percorso molto bello, vario, insidioso, su cui gareggiare con tutto lo spirito e la concentrazione che si ha a disposizione!!</div>
Davide R.http://www.blogger.com/profile/08373711799277975091noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2493467710083924337.post-83218440764690368932015-06-25T18:14:00.002+02:002015-06-27T16:15:11.501+02:00epilogo.. e se tornassi indietro, cambierei?Quanto tempo nel vento, non dedicato al meglio.<br />
Perso in astrattezza platonica, ridotto a vuoto oscuro.<br />
Con quel cuore che diventa cemento, in un deserto miglio dopo miglio.<br />
E la vita, beffarda, che si fa retorica, e ti vuole, testarda, fragile insicuro.<br />
<br />
Ribichesu DavideDavide R.http://www.blogger.com/profile/08373711799277975091noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2493467710083924337.post-51656316854894733772015-06-19T13:05:00.002+02:002015-06-19T14:34:24.476+02:00Corsa di primavera di San Bernardino 6,4km 27'22''<div style="text-align: justify;">
Gara del 9/05/2015</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
A Ovest di Monte Gonare, a sud di Orani, si trova Sarule. Questo è un interessante paesino che può essere definito di montagna, in quanto ha un'altitudine superiore ai 600 m. Paesaggio montano nella quale la strada che lo collega alla piana di Ottana offre suggestivi scorci da apprezzare al calar della sera. Il granito fa da padrone, tanto quanto l'arte. Incredibile quello che puoi scoprire in poche decine di minuti anche senza girare in maniera soddisfacente il paese. In poche centinaia di metri si trovano numerose opere di Pina Monne, tra le quali, in una in particolare, si viene a conoscenza dell'Avv. Salvatore Sini, scrittore della famosa A Diosa, che è poi la No Photo Reposare interpretata dalla Maria Carta di Siligo e il Parodi di Porto Torres (ma in precedenza anche da un tenore e gruppi sardi, e in seguito numerosi cori e altri artisti). Insomma, in pochi metri si vive una fetta d'arte pittorica e musicale ad altissimo livello.</div>
<div style="text-align: justify;">
E mi viene in mente sempre una mia idea di come si debbano creare e valorizzare percorsi turistici integrati a numerosi aspetti dell'ambiente sardo. Dove si possano assaporare le immagini mostrate dalle gallerie a cielo aperto presenti nei paesini. Di più, si dovrebbero proprio pianificare e potenziare questi aspetti e farne una peculiarità assolutamente sarda. Leggere la storia sarda e le scene del vissuto quotidiano direttamente camminando nei piccoli centri isolani. E invece siamo ancora un po' restii, abbiamo poco coraggio di sperimentare e dare forza al nostro potenziale. E capita che alle gare, invece di festeggiare la bellezza della nostra Sardegna, dobbiamo fare un minuto di silenzio perché un ragazzo è morto, ucciso con una fucilata. E quindi si corre con un sorriso che si spegne.</div>
<div style="text-align: justify;">
Tornando alla corsa, la gara è studiata su un tracciato molto tecnico di 6,4km distribuiti su 4 giri. La prima parte del percorso di gara prevede un falsopiano di circa 150 metri (Via Nazionale o SS128) a cui seguono 350 metri quasi al 9% (Via Gonare e Via IV Novembre). Probabilmente le punte sono molto ben superiori in quanto spiana in alcuni tratti. Nel punto più alto, quindi, si tende subito a scendere, ritrovandosi ben presto davanti alla Chiesa di San Michele Arcangelo, lungo Via San Giorgio. Da qui si svolta in Via Cagliari, Via Brigata Sassari e Via Liguria. In questo tratto la discesa è molto aspra in Via Cagliari e si trova una insidiosa curva a "u" alla fine di Via Brigata Sassari. Alla fine di Via Liguria ci si ritrova sul rettilineo finale di Via Nazionale e l'arco si trova ancora a poco più di 350 metri.<br />
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiF_pSwVHUIMJany01cuCq65GrWioISOBj7M_3ox9p-tdoU75OUCpLha93xBqFkOtrHOwCsmgO5vRKWl3fvNeEwcJ_EwV1rsW1Rpns-J9Jl_0OJw-spKS2Jpm5KAv7to-0_ZJuO_dZtE0w9/s1600/Immagine.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="116" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiF_pSwVHUIMJany01cuCq65GrWioISOBj7M_3ox9p-tdoU75OUCpLha93xBqFkOtrHOwCsmgO5vRKWl3fvNeEwcJ_EwV1rsW1Rpns-J9Jl_0OJw-spKS2Jpm5KAv7to-0_ZJuO_dZtE0w9/s400/Immagine.png" width="400" /></a></div>
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<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
La mia gara parte con tranquillità, sono ancora stanco da Arzachena e Chia: non posso permettermi di tirare più del dovuto. Per fortuna il vento forte e fresco del pomeriggio non tira più e si sta veramente bene. Solamente nella prima discesa provo a forzare e vedere se il piede tiene, se posso fare qualche recupero. In realtà ci riesco ma nel successivo falsopiano, alla fine del primo giro, sento già le gambe senza spinta. Perciò farò tutta la gara con il mio passo e chiudo bene la gara sotto i 4'/km (velocità dei km: 4'13'' - 4'24'' - 4'06 - 4'37'' - 4'10'' - 4'16'' e 3'53'' gli ultimi 0,400).</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Chiudo molto molto stanco ma contento, ogni gara per me ormai è una soddisfazione. Anzi, forse sto esagerando. Così, bello tranquillo, assisto alle premiazioni, al secondo posto di categoria di mio padre. Infine si va tutti quanti alla piccola chiesetta campestre di San Bernardino, appena fuori paese lungo la Via San Bernardino. E' uno spettacolo per gli occhi. Mi sembra di essere in un parziale anfiteatro disposto in pendenza. Intorno querce e prati di asfodelo con vista sulle cime di Monte Gonare in direzione E-ESE. Il caffèllatte con biscotti e il successivo corposo rinfresco (con molti dolci) danno spirito ad una pace dei sensi. L'aria pizzica di bosco e montagna, pulita, fresca. I polmoni ringraziano. Ultima emozione è quella vista panoramica già citata che si distingue con rustica malinconia verso il calare della sera, mentre con serenità si torna verso Ottana e poi verso casa.</div>
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<br /></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgpG9zge3zdlyvjPAbjtlr2hyphenhyphenKY22dJe0Azc71iUwjcKfrCpFmXS6IGrTluV5HmUTaa0JS8gcBewFFV5ln1xUi5pjdLQJGo4p0CN69d0RrOWohP4AwlJodTYkmVuc5fdA6RYu5HEpGb-ecM/s1600/101_0185.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgpG9zge3zdlyvjPAbjtlr2hyphenhyphenKY22dJe0Azc71iUwjcKfrCpFmXS6IGrTluV5HmUTaa0JS8gcBewFFV5ln1xUi5pjdLQJGo4p0CN69d0RrOWohP4AwlJodTYkmVuc5fdA6RYu5HEpGb-ecM/s320/101_0185.JPG" width="320" /></a></div>
Davide R.http://www.blogger.com/profile/08373711799277975091noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-2493467710083924337.post-32766366063736778282015-06-16T09:46:00.000+02:002015-06-19T12:21:52.654+02:00Doglia<div class="MsoNormal">
Nella concentrazione, nell'ascensione di sofferenza, nasce
la pazienza, la libertà dalla penitenza. Si è liberi dal pensiero di
effemeridi, si è levrieri, sparvieri, destrieri nel vento: afidi di vita.<o:p></o:p></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
Ribichesu Davide<o:p></o:p></div>
Davide R.http://www.blogger.com/profile/08373711799277975091noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-2493467710083924337.post-67388892915864853262015-06-10T12:14:00.003+02:002015-06-10T12:44:32.662+02:00Corri Nuoro<div style="text-align: justify;">
Ieri ero in "ritiro" con i compagni della Podistica SS per un giro pizza serale.. tra le tante cose si è parlato anche delle gare che ha fatto mio padre. Tra le ultime la bellissima gara di Ghilarza, il 15° Giro del Guilcer, che ha chiuso alla media di 4'32'' in 51'45'' (11,4km circa). Poi mi sono ricordato anche della gara che ha fatto recentemente a Nuoro (15° GIRO DEL GUILCER) che ha chiuso alla media di 4'33'' in 51'40'' (11,2km circa). Proprio quest'ultima mi ha stimolato a ricercare un breve scritto del 2011 (di cui mi ero ormai scordato) che ho voluto recuperare e inserire nel mio blog. Rileggendolo mi accorgo che dovrei apportarvi numerose modifiche a come è stato scritto, ma lasciando inalterati i concetti. Tuttavia ho deciso di riportarlo direttamente così come è stato copiato dal sito dell'<a href="http://www.amatorinu.it/index.php?option=com_content&view=archive&year=2011&month=5&Itemid=482" target="_blank">amatori nuoro</a> (scorrendo la pagina che si apre lo si può ritrovare), a cui l'avevo volentieri inviato.</div>
<div style="text-align: center;">
<br />
<br />
<h2 class="article-title" itemprop="name" style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #333333; font-family: 'Roboto Slab', Cambria, Georgia, 'Times New Roman', Times, serif; font-size: 18px; line-height: 1.5; margin: 0px 0px 12px; text-align: start;">
Corri Nuoro - Una partecipazione d'animo</h2>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Questa è stata la mia terza
presenza alla Corri Nuoro. Questa manifestazione è un crocevia in cui i podisti
si riuniscono. La particolare posizione geografica di Nuoro e le principali vie
di comunicazione uniscono Cagliari, Sassari e Oristano in questa Roma sarda.
Non è un caso se nei discorsi tra corridori ci si domanda: ma ci vediamo a
Nuoro? Così anche quest’anno non potevo mancare, s’incontrano amici podisti che
spesso non si riescono a vedere in altre corse e, come nel mio caso, ci si
programmano veri e propri appuntamenti per incontrare altre persone. Ma fino a
qui sembra che abbia voluto far capire che ci si va a Nuoro solo per una
questione di comodità. No! A Nuoro ci si va perché è una garanzia. Sono da poco
nell’ambiente della corsa ma in questi tre anni mi sono sempre trovato bene.
L’organizzazione ha sempre dimostrato di voler dare il servizio migliore
possibile, di essere un buon padre di famiglia che si prende cura di ciò che
fa. Quindi anche quest’anno sapevo già cosa mi sarei trovato: clima di festa,
le maglie rosse dell’organizzazione (sempre numerosissime), lo stand
dell’associazione benefica, la preparazione della frutta e della carne e di
tutto il ben di Dio che ci riempirà la pancia nella lunga serata del dopo gara,
il gonfiabile davanti alla Provincia, i freschi giardini con il busto di Grazia
Deledda, Massimo Zara sul suggestivo camion-palco in cui, se si ha la fortuna e
la forza di salirci, è sempre un piacere godersi il pubblico e lo scenario
notturno che se ne percepisce: un emozione di qualche decina di secondi che
trasmette una serenità indescrivibile e un senso di soddisfazione particolare.
Insomma, cartoline che danno il gusto di una serata passata in casa di amici in
cui il rispetto per chi t’invita è assoluto ma dove ci si può comportare come
se si fosse a casa propria. Quest’anno poi ero proprio curioso di vedere la
modifica apportata al percorso molto veloce ma insidioso che negli anni scorsi
mi aveva creato non pochi problemi. Ma chissà perché più il percorso è
particolare e stimolante e più mi ci appassiono. Siamo nel cuore di Nuoro,
l’inizio lo conosco bene: Via Brigata Sassari, via Deffenu, si gira per il
Corso Garibaldi ed ecco la deviazione. Per vie che entrano in contrasto con la
prima parte più moderna si torna un po’ indietro nel tempo. Si torna a più di
un secolo fa. Siamo in Via Grazia Deledda, siamo davanti alla sua casa, al suo
museo. Mi sorge un sorriso sul viso pensando che scrivo su di lei, il premio
Nobel per la letteratura che molti studenti non sanno neanche chi sia e che a
scuola neanche ci hanno fatto leggere: i suoi libri, delle opere assolute.
Invece lo sport visto come strumento per la diffusione della conoscenza della
nostra Isola, delle tradizioni, dei nostri tesori, ti porta su un piatto
d’argento, fino al suo uscio. Questo nuovo percorso sembra proprio tosto. Parto
non troppo veloce, comunque troppo forte, e le piccole difficoltà in più che
riscontro nelle vie storiche mi fanno faticare, sono come Canne al vento, sono
Cenere in balia dei piccoli dislivelli ma resisto con le mie ultime forze,
integro nella mia ultima concretezza di polvere, elastico per non rompermi e
dopo 4 giri chiudo anche io la mia terza Corri Nuoro. Sono contento. Volevo
proprio essere presente e passando sotto il traguardo ho portato a termine il
mio desiderio: ne sono testimoni Monte Ortobene e Monte Corrasi che ben ci
vedono da lassù. Dopo che ci siamo rifocillati con la generosità Sarda
rimaniamo come sospesi nel tempo durante le premiazioni. Non riesco a capire
come, stranamente, ci si sente in un ambito intimo nella spaziosa Piazza
Italia. Magia della Corri Nuoro.<o:p></o:p></div>
Davide R.http://www.blogger.com/profile/08373711799277975091noreply@blogger.com0