Il mio sogno? trovare l'anima della corsa.. e della vita.

sabato 3 luglio 2010

35^ Pistoia - Abetone 2010 il viaggio e il venerdì


Il viaggio, il venerdì.
Olbia, ore 10, siamo in fila. La nostra Moby per Livorno è una fantastica nave disegnata con i Looney Tunes. Entrati nel garage della nave sembra di assistere ad una delle animazioni futuristiche che avevo visto a Disneyland Paris nell’attrazione dedicata a Starwars. Ora che scrivo parte di questo post sulla poltroncina mi sento bene, i motori sotto di me in parte mi rilassano (almeno all’inizio). Vibra tutto nonostante il mare calmissimo. Oggi è proprio una bella giornata, pensate che poco fa mi son messo il cappuccio per non bruciarmi il collo. E’ fantastico viaggiare di giorno, d’estate, tutti son all’esterno del ponte a prendere il sole. In pratica tutto sembra iniziare bene, tranne proprio appena lasciata la macchina nel garage. Entriamo nell’ascensore e rimaniamo bloccati un piano più sotto, in tutto 15 persone in uno stretto ascensore che indicava 20 persone max. Un ragazzino prende subito l’iniziativa e prova a chiamare ma è occupato. La gente inizia ad essere preoccupata e l’aria si fa pesante, ci sono anche degli animali e subito l’odore è forte e l’aria è calda. Io, mio padre e un altro signore cerchiamo di aprire le porte e si crea un piccolo spiraglio di 5 cm. Entra subito dell’aria fresca e qualcuno chiede aiuto. Nel frattempo però si richiama e in breve tempo vengono ad aprirci le porte. Cinque minuti in totale. Dopo questa piccola disavventura (che in un certo senso è stata divertente con gli occhi di poi) inizia il viaggio più bello della mia vita! Infatti dopo poche ore avremmo un bellissimo incontro. Mia madre incontra una signora che parla dell’Abetone, sta tornando dalla Sardegna insieme a parenti ed amici. Inizio a discutere anche io e scopro che è della frazione di Le Regine a circa 2 km dall’arrivo della Pistoia Abetone. Li chiedo dettagli su quel tratto e parliamo sia della gara che dei luoghi. Insieme a lei anche una signora proprietaria della Pensione Noemi proprio a Le Regine. Son delle persone molto in gamba e molto alla mano, simpatiche e cordiali. Dopo qualche decina di minuti ci salutiamo e mi chiedono che numero avrò, li rispondo il 100. Mi dicono che mi faranno il tifo e li dico più o meno quanto ci metto, li spiego che per le 4 ore e mezza dalla partenza dovrei essere lì (se tutto va bene) perché intendo scendere sotto le 5 ore. Cmq ci diamo appuntamento al giorno della gara. In seguito penso che mi piacerebbe proprio tanto rivederli mentre arrivo e ci spero tanto. Quindi mi ricorderò di guardare a bordo strada appena passo davanti a casa loro che è praticamente a poche decine di metri dal percorso. Con loro poi c’era anche la figlia della proprietaria. Ci ho parlato un po’, tutta lentiggini e due occhi azzurri bellissimi. Nel frattempo gli sms dei miei amici Enzo e Paola, scopro solo più tardi che la mia ricarica ha subito un brutto colpo, mi ero totalmente dimenticato che in nave il cellulare costa. Ma che importa, tutto è cosi talmente bello, così naturale, così divertente, tutto da prendere al volo e vivere al momento! Mangio, poi vado a vedere la piscina su in alto. Intorno a noi oltre le protezioni di quello che sembra plexiglass c’è il mare..ovunque! Questa piccola vasca è una visione particolare in mezzo a tutto questo blu. Una piccola oasi di salvezza super piena della vitalità delle persone e dei bambini soprattutto in mezzo allo sconfinato deserto d’acqua. Più tardi penso se riuscirò a vedere l’isola di Pianosa e dell’Elba. All’inizio del viaggio il lato dell’Isola di Tavolara è stato uno spettacolo, non l’avevo mai vista da quella prospettiva! Sembra sia passato tanto ed invece mi accorgo che son passate solo 2 ore e già questo viaggio ha saputo regalare emozioni e tanto interesse. Son circa le 14 e 30 e la stanchezza prende il sopravvento, anche lo shop è chiuso e faccio un viaggio per la nave, ormai la conosco già bene. Fuori si vede un’isoletta lontana, forse Pianosa, invece poi scopro dalla carta che è l’isola di Montecristo. Più tardi infatti tra le tante foto riuscirò a fotografare Montecristo, Pianosa e l’Elba in successione così come si son presentate. Inizia anche una fase di riflessione, era tanto che non viaggiavo in nave e noto subito delle persone, alcune coricate sotto i tavolini del bar, alcune coricate nel ponte alla mercè del fresco vento, molto fastidioso, nonostante la bella giornata. C’è in particolare qualcuno da stamattina presto sdraiato all’interno della nave completamente coperto da una coperta verde (dalla prima volta che l’ho notato non ho mai visto la sua faccia). Tutto il giorno così, sarà un corpo di quasi 2 metri che dorme per terra o soltanto se ne sta lì, lievemente si muove se ci si fa caso. L’impressione è che molta gente sia al limite della sussistenza. Vedo viaggi di speranza forse per ricevere delle cure costose in strutture esterne, forse per trovare un lavoro. Qui nelle poltroncine mi sembra quasi di essere un nobile. Eppure la differenza di costo non è poi così tanta. Fuori la gente in costume da bagno e fuori la gente vestita normalmente. Si nota la differenza tra chi viaggia per cose diverse, chi è in vacanza, chi no. E poi c’è la differenza tra quelle persone che si approfittano dei posti di bar e altro, che si corica su 2 o 3 posti che dovrebbero essere per i clienti, chi si approfitta delle sdraio, chi cerca posti gratis nonostante potrebbe permetterseli, chi invece sembra quasi spaventato e sembra non aver dignità e si accontenta del pavimento nonostante ci siano poltroncine libere e posti a sedere sulle scale e in qualche locale. Certo la stanchezza è un colpo che ti abbatte, ma vedere la gente sdraiata per terra mi pare veramente poco dignitoso, soprattuto sotto i tavoli e le sedie dei tavolini del bar. Tavolini e sedie che diventano la casa temporanea di 8 ore di navigazione e invece che caffè e primi piatti si vedono giochi per bambini, partite a carte, cruciverba e tanto altro. Discorso complicato questo ma che fa riflettere molto sulle diverse sfumature del carattere, situazione economica e umiltà delle persone. C’è chi potrebbe cercare un posto più dignitoso e non lo fa..e c’è chi non ne avrebbe bisogno e se ne approfitta. Si arriva a Livorno, qui inizia una sfida. Dovete sapere che io son appassionato di carte e cartine, mi piace leggerle, interpretarle. Amo Google Earth e fin da ragazzo le controllo spesso per vedere i luoghi in cui passerò sia per viaggiare che negli allenamenti e gare in bici e di corsa. La mia sfida sarà con il navigatore ma vince subito lui e nonostante le mie stampe e il mio studio fatto sui luoghi mi trovo disorientato. Metto le carte da parte e prendo lui in mano. Si finisce subito sulla FI PI LI (la strada di grande comunicazione Firenze Pisa Livorno) e il verde ti circonda, è questa la differenza con la nostra Sardegna (lei è più assetata con una cultura e coltura storica della terra diversa). Qui è tutto verde e sembra ci sia una cura maggiore, anzi non è che sembra, è sicuramente così. Il paesaggio è ricco di piccole collinette verdi un po’ più pendenti delle nostre e punteggiate di piccole case, palazzetti o cascine e casolari. Il tutto non dà assolutamente fastidio all’occhio ma è del tutto equilibrato, nella visione c’è pace e serenità. Qualcosa che mi colpisce parecchio lungo la strada son delle barriere laterali, forse antirumore, colorate di verde anche esse e con disegnate o appiccicate delle forme che raffigurano delle rondini allo scopo di dare l’idea della naturalità e per evitare il brutto impatto visivo. Ormai ci siamo, si sale verso San Baronto, la frazione del comune di Lamporecchio dove ci ospiterà l’Hotel Bellavista che vi dico già da adesso molto caratteristico, affascinate e romantico. Ideale per passare una vacanza e non a caso si chiama Bellavista. Qui incontriamo Giuseppe, che ancora non ho capito se fosse il titolare oppure no, ma lui fa praticamente di tutto e sarà la persona con cui relazionare. Persona molto in gamba, garbata e gentile. In ogni caso salendo a San Baronto la seconda differenza con la Sardegna si fa più forte come ipotesi, le pendenze. Le colline e le montagne della Toscana son più ripide delle nostre. Inoltre dappertutto si vede il lavoro e l’impegno per sistemare questi terreni. Son tutti curati e si capisce quanto importante sia questo lavoro. Alcuni versanti son tenuti su dall’opera dell’uomo. Esso vive in simbiosi con la natura. Sembra che la usi per difendersi dall’elevato tessuto urbano che è presente in maniera evidente rispetto alla Sardegna. Dicevo quindi dei paesaggi, difficile descrivere lo scenario che si vede arrivando a San Baronto, le abitazioni son arrampicate e sembrano nate e inserite appositamente nella morfologia del territorio, le stesse strade sembrano nate con esso. Son costruite con maestria così come le case. L’albergo è molto carino ed è molto caratteristico con questo ascensore esterno. Ci accoglie quindi Giuseppe, grande lavoratore, come avremmo modo di vedere dalle 6 del mattino alle 10 di sera. L’albergo lo consiglio caldamente, tra le tante cose, anche solo per la vista panoramica. Infatti, su su per scalini si arriva fino all’area della piscina dove si vede tutto il paesaggio da Vinci a Santa Croce sull’Arno e Fucecchio e forse fino a Lucca, per me difficile capire bene dove finisse il fronte visivo. La serata e la nottata sarà comunque molto pesante. Il viaggio in nave si fa sentire e con loro anche i bambini e le persone che guardavano la partita Portogallo – Brasile. C’era un bellissimo caos, divertente e che faceva compagnia, ma molto stancante. Altro punto è l’aria, più umida. Il caldo è diverso ed a primo impatto serve un po’ per abituarsi. Il giorno dopo, quando andrò dai miei parenti a Santa Croce sull’Arno un’afa e una cappa molto pesante mi hanno fatto lo stesso effetto e mi son stancato parecchio, le gambe sembravano quelle della nave, dove non riuscivo neanche a fare qualche piano di scale. Mi preoccupo un po’ ma so che il giorno della gara starò bene, passerà tutto. Passa anche questa giornata.
Per questioni di spazio e pesantezza del post (e perché dovrei metterne troppe) non metto foto ma le trovate tutte da me su Facebook. Oppure guardate il video.

3 commenti:

Lucky73 ha detto...

Postone Davide!
Gran bella esperienza!
Attendo la seconda parte eh eh

Alvin ha detto...

Letto tutto, in ritardissimo ma letto, complimenti, non avevo dubbi sulla tua impresa!

Anonimo ha detto...

Grazie Lucky!!!!, son veramente pieno di cose da fare..ma appena posso lo metto e passo anche da tutti voi!!

X Alvin: non sei in ritardo..l'ho messo io in ritardo..vale quanto detto a Lucky..in ogni caso Grazie!!!!! ti ricordi ad Oschiri ... :) Grazie!

R.Davide