Il mio sogno? trovare l'anima della corsa.. e della vita.

venerdì 19 giugno 2015

Corsa di primavera di San Bernardino 6,4km 27'22''

Gara del 9/05/2015

A Ovest di Monte Gonare, a sud di Orani, si trova Sarule. Questo è un interessante paesino che può essere definito di montagna, in quanto ha un'altitudine superiore ai 600 m. Paesaggio montano nella quale la strada che lo collega alla piana di Ottana offre suggestivi scorci da apprezzare al calar della sera. Il granito fa da padrone, tanto quanto l'arte. Incredibile quello che puoi scoprire in poche decine di minuti anche senza girare in maniera soddisfacente il paese. In poche centinaia di metri si trovano numerose opere di Pina Monne, tra le quali, in una in particolare, si viene a conoscenza dell'Avv. Salvatore Sini, scrittore della famosa A Diosa, che è poi la No Photo Reposare interpretata dalla Maria Carta di Siligo e il Parodi di Porto Torres (ma in precedenza anche da un tenore e gruppi sardi, e in seguito numerosi cori e altri artisti). Insomma, in pochi metri si vive una fetta d'arte pittorica e musicale ad altissimo livello.
E mi viene in mente sempre una mia idea di come si debbano creare e valorizzare percorsi turistici integrati a numerosi aspetti dell'ambiente sardo. Dove si possano assaporare le immagini mostrate dalle gallerie a cielo aperto presenti nei paesini. Di più, si dovrebbero proprio pianificare e potenziare questi aspetti e farne una peculiarità assolutamente sarda. Leggere la storia sarda e le scene del vissuto quotidiano direttamente camminando nei piccoli centri isolani. E invece siamo ancora un po' restii, abbiamo poco coraggio di sperimentare e dare forza al nostro potenziale. E capita che alle gare, invece di festeggiare la bellezza della nostra Sardegna, dobbiamo fare un minuto di silenzio perché un ragazzo è morto, ucciso con una fucilata. E quindi si corre con un sorriso che si spegne.
Tornando alla corsa, la gara è studiata su un tracciato molto tecnico di 6,4km distribuiti su 4 giri. La prima parte del percorso di gara prevede un falsopiano di circa 150 metri (Via Nazionale o SS128) a cui seguono 350 metri quasi al 9% (Via Gonare e Via IV Novembre). Probabilmente le punte sono molto ben superiori in quanto spiana in alcuni tratti. Nel punto più alto, quindi, si tende subito a scendere, ritrovandosi ben presto davanti alla Chiesa di San Michele Arcangelo, lungo Via San Giorgio. Da qui si svolta in Via Cagliari, Via Brigata Sassari e Via Liguria. In questo tratto la discesa è molto aspra in Via Cagliari e si trova una insidiosa curva a "u" alla fine di Via Brigata Sassari. Alla fine di Via Liguria ci si ritrova sul rettilineo finale di Via Nazionale e l'arco si trova ancora a poco più di 350 metri.


La mia gara parte con tranquillità, sono ancora stanco da Arzachena e Chia: non posso permettermi di tirare più del dovuto. Per fortuna il vento forte e fresco del pomeriggio non tira più e si sta veramente bene. Solamente nella prima discesa provo a forzare e vedere se il piede tiene, se posso fare qualche recupero. In realtà ci riesco ma nel successivo falsopiano, alla fine del primo giro, sento già le gambe senza spinta. Perciò farò tutta la gara con il mio passo e chiudo bene la gara sotto i 4'/km (velocità dei km: 4'13'' - 4'24'' - 4'06 - 4'37'' - 4'10'' - 4'16'' e 3'53'' gli ultimi 0,400).
Chiudo molto molto stanco ma contento, ogni gara per me ormai è una soddisfazione. Anzi, forse sto esagerando. Così, bello tranquillo, assisto alle premiazioni, al secondo posto di categoria di mio padre. Infine si va tutti quanti alla piccola chiesetta campestre di San Bernardino, appena fuori paese lungo la Via San Bernardino. E' uno spettacolo per gli occhi. Mi sembra di essere in un parziale anfiteatro disposto in pendenza. Intorno querce e prati di asfodelo con vista sulle cime di Monte Gonare in direzione E-ESE. Il caffèllatte con biscotti e il successivo corposo rinfresco (con molti dolci) danno spirito ad una pace dei sensi. L'aria pizzica di bosco e montagna, pulita, fresca. I polmoni ringraziano. Ultima emozione è quella vista panoramica già citata che si distingue con rustica malinconia verso il calare della sera, mentre con serenità si torna verso Ottana e poi verso casa.

2 commenti:

nino ha detto...

bel post. grande

Davide R. ha detto...

Grazie Nino!!! :)