Il mio sogno? trovare l'anima della corsa.. e della vita.

sabato 27 ottobre 2012

SARDINIA ULTRAMARATHON - Corsa Verde, 1h29'25''



Ed è arrivata e andata via, con un po di malinconia, anche questa Sardinia Ultramarathon. Ci avevo dedicato settembre e la prima parte di ottobre. Nelle ultime settimane, in particolare, mi ero anche allenato con un bel gruppo composto da Gavino, Filippo, Stefano e Sergio. Ma con noi, seppure non presente in concreto durante la corsa, faceva parte anche Pietro, mio compagno di squadra insieme a Sergio. I lunghi fatti in loro compagnia hanno sicuramente influito sull'esito finale della gara. Una giornata di allenamento non solitario rende più facile tutta la settimana e tutti gli altri allenamenti. Sopratutto se i km corsi insieme sono la gran parte del carico settimanale e vengono svolti in località bellissime come Alghero, Fertilia, Monte Doglia, Porto Conte, Porto Ferro, Punta Giglio e Monte Timidone (all'interno della foresta demaniale Prigionette, conosciuta anche come “Arca di Noè”). In queste corse l'aria ci ha ristorato, il verde ci ha allietato gli animali ci hanno fatto compagnia da dietro gli alberi ed i canneti. In particolare i Daini presenti mi hanno sorpreso con la loro agilità, non ci si abitua mai a quanto velocemente possano scomparire dalla vista. Ringrazio tantissimo gli amici per quei bellissimi sabati mattina. Dunque, la Sardinia Ultramarathon consiste in 2 gare da svolgersi di sabato e domenica mattina, quest'anno sono ricadute il 20 e 21 ottobre. Il primo giorno ci sono da fare circa 21 km (in 2 giri) e il giorno dopo circa 60km (totalmente in trail, sempre su 2 giri). Devo dire che quest'anno ho dovuto proprio sudare, mi sono impegnato nelle gare più dell'anno scorso. Infatti avevo stabilito di guadagnare qualche minutino già dal primo giorno. La mia intenzione era quella di non addormentarmi nella lunga discesa in asfalto presente nella mezza ( la gara è composta da circa il 60% di trail e il 40% di asfalto) e di finire la competizione in circa 1h e 31'. Quindi circa 4 minuti in meno dell'anno scorso! Ma forte di allenamenti migliori e di meno gare sulle spalle mi ritrovo una leggerezza inaspettata, sin dall'avvio, e vado su che è una bellezza dal primo km della prima salita del primo giro. Si parte nella lieve freschezza del mattino, alle ore 10:00. La partenza è in discesa, in circa un 1km ci ritroviamo nel punto più basso, a quasi 650 m s.l.m.. Si svoltà a destra, oltrepassando un cancello, e ci ritroviamo in un sentiero dove la vista tende a spaziare sulla destra. Le mie gambe tendono già a superare, raggiungo definitivamente un gruppetto davanti a me. Dopo l'asfalto della pendente discesa mi sembra di fare ancora più presa sulla salita che quest'anno si presente molto più inerbita. Stranamente, credo di aver fatto una buona scelta a infilarmi le Asics 1170 A4 stabili. Con i loro 750km le sento veramente comode e leggere, le mie Bandito sono state giustamente tradite, troppo leggere. E le scarpe da trail forse sarebbero state troppo pesanti per la 21k. Purtroppo non sono riuscito ad acquistare per tempo un paio di scarpe trail che sentivo mie a pelle, e ho tenuto da parte cmq un paio di Asics Kahana che ho letteralmente addomesticato con 100km, in brevissimo tempo. Le Kahana saranno mie complici il giorno dopo, una scelta avvenuta solo poco prima della partenza dei 60km, ma penso molto ben ponderata e decisiva. Ma torniamo alla gara del sabato. La salita va su fino ai 4,5km e si divide in due parti. La prima parte è molto esposta, aperta, si sente il caldo appena esce il sole. Più avanti il bosco si fa sempre più fitto e si raggiunge una breve salitina, molto sconnessa, che curva a destra e poi a sinistra. Siamo arrivati ad un momento di respiro. Quando si raggiunge un sentiero leggermente in discesa e poi in piano (con una superficie compatta e fangosa) ci si ritrova quasi nei pressi della Chiesa, un ultimo sforzo. Arriviamo quindi al secondo tratto, meno pendente e più breve, si sale ancora e poi un breve tragitto di asfalto ti accompagna verso la zona parcheggio, situata nella parte più bassa di Sant'Antonio. Qui si gira verso sinistra, si scende nuovamente. Facciamo circa 1,3km di discesa su un sentiero bellissimo, avvolto tra gli alberi, sempre più fitto e fatato, a mio parere l'inizio dei km più belli della Corsa Verde. Le mie gambe vanno veramente bene, non sono stanco per niente, in salita sono andato veloce e ora controllo il passo per non stancare i quadricipiti. Alla fine della discesa si svolta in maniera secca verso destra, si restringe la sede di corsa e tutto si fa ancora più selvaggio, silenzioso, sembra quasi di perdersi quando per un attimo si abbassa lo sguardo per controllare che i piedi non si appoggino male sui solchi formati da precedenti piogge. Rialzi lo sguardo e vorresti correre il più possibile in quel posto distaccato dal resto del mondo. Ma le mie scarpe mi fanno scattare con sicurezza, c'è un ritmo da tenere, senza farsi troppo prendere dal paesaggio. Il fondo della suola che tocca il terreno risuona intorno e dietro di me: tac tac tac tac. Salgo con il ritmo dei miei passi, quasi mi diverto ad entrare in sintonia. La strada sembra non finire, ora mi viene in mente che la ricordavo meno lunga ma più faticosa. In breve, invece, arriva l'ultimo pezzo, eccolo, finalmente, sono poche decine di metri ma ti mandano su il cuore e il fiatone. E' già finito, sono contento, non ne sono uscito male, anzi. Ed ora c'è solo discesa. Ah si, devo fare i mitici gradini, niente di più facile. Eppure una leggera pesantezza si sente d'improvviso dopo 10 scalini, calo leggermente la velocità e sono subito in cima. L'altare alla mia destra mi ricorda che siamo sul punto più alto: 800 metri di altitudine. Circa 150 metri di dislivello in un attimo, così è sembrato, neanche li ho sentiti. Siamo, però, solo a 7km di gara. Ora è facile ma la discesa è lunga, e poi ci sarà l'ultimo giro. Mi concentro bene e imposto un buon ritmo. Il sole torna sui prossimi 3,5km. La discesa sembra non finire mai, la sede stradale più ampia sembra allungare la distanza, eppure sto andando, è più lunga di quello che ricordavo. Passano i cartelli chilometrici, guardo quello che segnala i 20km quando si sarà al termine del secondo giro, passo dritto, mi dico: ci sono quasi... e metà gara è finita. Ogni volta mi sorprendo di quanto sia importante correre bene questo tratto ai fini della competizione. Ma finalmente ecco l'arco. Bevo, un sorriso a tutti e poi mi ricordo: dovevo chiedere il tempo. Infatti non ho messo il cronometro e mi serviva almeno sapere il passaggio. Mi aveva appena superato Enrico, chiedo a lui con un urlo: a quanto siamo??. Risposta: 44'26''.



Mentre mi impegno nel restante tratto di discesa, che riapre l'anello, penso alla proiezione finale. In un primo momento di confusione non so perché sommo 40 e 40 e conto 1h e 30 aggiungendo altri 5 minuti. Mi sembra così strano, mi concentro meglio e finalmente mi accorgo che sto andando più veloce di quanto previsto e cmq arrotondo tutto ad 1h e 30 invece che ad 1h e 29'. Il secondo giro andrà benissimo fino al 2° - 3° km di salita. Più avanti inizierò ad accusare un leggero stato di affaticamento, sempre più intenso (devo ammetterlo, stavo iniziando ad aumentare troppo per andare dietro ad Enrico). Così tiro leggermente i freni e vado con un passo più lieve, faccio la discesa degli elfi e mi trovo nuovamente sull'ultima salita, faccio più fatica del dovuto, mi rincuoro che anche l'anno scorso avevo finito gli ultimi metri con il cuore che batteva sul torace e ben presto mi trovo sui gradini. Gli scalini, invece, sono più facili, salgo bene, vado giù in discesa, deciso nel mio stato di benessere. Con mia sorpresa mi ritrovo con il terzo di categoria che durante il percorso ha avuto dei problemi di crampi, così anche la discesa viene fatta ad un buon passo insieme a Fabrizio, senza troppa fatica e con un ultima accelerazione riesco a finire molto bene, rientro anche in premiazione al terzo posto. Concludo anche 10° assoluto. Guardo il tempo: 1h29'25''. 





Oltre ogni previsione! Ora, con mia felicità, non ho neanche preso molto dal 3° posto per la combinata. Lorenzo sta 4' minuti davanti a me. Giorgio e Vincenzo, invece, sono proprio oltre misura per le mie piccole possibilità. Concludono con 1h19'33'' e 1h21'45''. Rifletto su quanto il divario sia enorme. Il giorno, in ogni caso, dovrò fare una buona gara fin dall'inizio e dare quel che ho e difendere quella mia quarta posizione. La giornata prosegue nel consueto clima di divertimento e festa che contraddistingue questo evento. La possibilità di farsi una doccia calda appena subito dopo l'arrivo, le premiazioni, il mega pranzo, che bellezza!!! Torno a casa molto soddisfatto sotto tutti gli aspetti, e mi sento molto meglio di 12 mesi prima. Solo leggermente affaticato. Dovrei poter rispettare quel che ho risposto a chi mi chiedeva come stavo: ho fatto un po di km in più di allenamento, quindi dovrei esser molto più in forma. Oggi è andata così, più di 5 minuti e mezzo in meno (1h29'25'' contro il vecchio 1h35'01''. Solo i bicipiti femorali si fanno lievemente sentire, ma sono sicuro, faranno il loro dovere. Appena partirò saranno pronti a sostenermi per la Ultra.

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