Il mio sogno? trovare l'anima della corsa.. e della vita.

martedì 30 agosto 2011

5^ sapori di corsa 4,750K - 17'21''




Sabato sera son tornato a correre ad Oschiri per questo classico appuntamento. Sarò breve: questa è una gara che merita molto per la quantità e qualità dei premi messi a disposizione, per la completezza delle categorie partecipanti, per il rinfresco finale a base di Panada e per l'ottimo scenario di svolgimento della gara. Quest'anno poi si è migliorato molto nei tempi di svolgimento delle corse stesse, quindi il peso della serata si è sentito di meno e un po timoroso vedevo già le donne correre la loro prova. 12 mesi fa scrivevo che i km da percorrere erano circa 4,750. Quest'anno misure più appropriate del satellite e di qualche Garmin mi fanno pensare a circa 100 metri in meno. Poco male, in ogni caso è lo stesso tracciato. Il mio tempo era 17'05'', mi dico: vediamo cosa riesco a fare!. Parto abbastanza bene, poi inizio a soffrire fin da subito. Al 2° dei 5 giri inizio a chiedere pietà. Sono già affaticato. Vedo tutti volare via, quasi mi diverto per questo contorno intorno a me che va a una velocità di un altra dimensione. Mi sento così lento. Comunque tengo duro, stringo un po i denti e finisco tutti i giri. Passo sotto il traguardo e guardo il crono: 17'21''. Non male, penso! 3'39''/km o 3'44''/km di media a seconda di quanto è la distanza. Sono sopratutto 16 secondi in più rispetto alla volta scorsa. Va molto bene!. Da un certo punto di vista sto migliorando. Nelle gare di questi ultimi mesi, questa è quella in cui mi sono avvicinato di più al mio vecchio tempo. C'è invece da considerare che un anno fa avevo fatto la gara di Berchidda il giorno prima. Ma questa volta non andavo proprio, quindi penso che le due prestazioni possano essere messe a confronto. Che dire di più? Niente di speciale perché è tutto ottimo! È sempre un piacere tornare in questa zona e testarsi in tracciati conosciuti! Ah si.. poi è magnifico il doppio passaggio ravvicinato nei pressi della partenza. Gli accompagnatori e il pubblico può vedere la gara praticamente in evoluzione costante, il cambiamento delle posizioni praticamente ogni 450 metri! Fantastico!! e poi la mole di tifo che si può fare in questo modo è entusiasmante!! Oschiri!, spero che l'anno prossimo potrò volare meglio intorno alla tua chiesa della Beata Vergine Immacolata. Tra qualche giorno poi devo ancora raccontare qualcosa di Mores, teatro di gara della domenica mattina seguente. Esperienza molto positiva! Sia per me che per mio padre che porta a casa anche lì un 4'27''/km di media. Piano piano stà migliorando! Vi lascio al mio 2° posto di categoria.

martedì 23 agosto 2011

10^ "Dal mare alla Montagna" 17,7km 1h25'09''




E' già passato più di un giorno dalla 10^ edizione della “Dal mare alla Montagna”. Questa tosta competizione doveva essere la mia gara d'esordio nel 2008. Motivi burocratici l'avevano fatta saltare, l'anno dopo, invece, l'avevo completata con mia grande soddisfazione. Nel 2010, nuovamente, non ho potuto partecipare per un importante impegno, ed ora, un altro anno è passato. Non potevo farmela scappare, avevo molta voglia di riprovarla. Qualche giorno prima, e fino a poche ore dallo start, questa corsa mi metteva un po di tensione: è l'indice che mi aspetto dalle gare che mi stimolano particolarmente, quelle che mi piacciono, quelle atipiche. Posso dire che se una gara mi fa timore e mi mette un po di preoccupazione, quella è una gara che mi interessa molto! La "Dal mare alla Montagna" parte dalla spiaggia di Poglina, posta a pochi km da Alghero, sulla panoramica che va verso Bosa, e arriva fino al paese di Villanova Monteleone. Essa è un bel test, una vera e propria sfida in miniatura: è 17,7 km circa (rispetto all'anno scorso, misure più accurate, mi mettono nella posizione di indicare cento metri in meno), quasi 700 m di dislivello, temperature delle 18 di pomeriggio di un agosto sardo che spesso vede le sue ultime fiammate proprio durante questi giorni e un sole riflesso sul mare che ti cuoce letteralmente. Questi che ho elencato sono alcuni dei punti che fanno di questo percorso una delle gare più dure della Sardegna, o perlomeno, una di quelle che ho disputato. Se poco poco la si prende sottogamba diventa molto molto faticosa. I primi 4km sono semplici, sali e scendi che invogliano a spingere, ti si asciuga la bocca ma non senti fatica, e solitamente chi ti sta davanti ti porta a spingere troppo. Dopo questo tratto inizia la salita più dura, costituita da curve e tornanti esposti al pieno sole: ti fanno capire quanto hai fatto lo stupido nel primo tratto. Se inizi questo ostacolo con il fiatone sei spacciato! Quando si vede il rifornimento ai piedi della salita sembra di iniziare “Les Deux Alpes” o qualche altra importante salita dei giri ciclistici più importanti del mondo. Non è tutto: la nostra gara in questione sembra che comprenda due salite principali, questa che sto analizzando e quella più semplice che porta a Villanova, di cui parlerò in seguito. Ma è un errore, pensandoci bene ha 3 salite. La prima (di circa 4600m) infatti presenta una breve discesa dopo 2,3 km, in cui sembra di recuperare, invece ti dà solo un piccolo sollievo per la più ben difficile seconda parte in cui un lungo rettilineo ti illude, ti fa pensare che la tua sofferenza giungerà al suo termine, quello ben visibile lassù. Nel frattempo ti logora la volontà, ma ci può stare, pensi che alla fine di questo lunghissimo taglio nella parete tutto giunga al termine, sopporti la fatica. Solo un passo costante ti lascia quasi indenne. In realtà, questa seconda salita, presenta altri 400 metri ben nascosti dal monte, dove chi ne ha di più inizia a scapparti via dalla vista. Da qui la corsa diventa più fresca, si scende, lontano si vede la montagna di Villanova Monteleone: devi arrivare là dietro, il paese è un po più avanti e ben nascosto. Il corpo inizia a farti capire subito quanto hai speso, non si riesce a recuperare perfettamente lo sforzo precedente che difficilmente si è riusciti a modulare. O si recupera o si continua a spingere con una lieve difficoltà, cercando di non perdere posizioni o di andare a recuperarle. Non ci si può fermare, siamo a metà gara e bisogna darsi una mossa! Chi ne ha acquista distacco sugli inseguitori e raggiunge discretamente e velocemente l'incrocio che fa da segnale d'inizio alla seconda salita. E' quella che accentua le differenze. Se la prima salita bene o male può solo succhiare le tue energie, questa ti fa pagare il conto. Sono circa 5km abbastanza continui, che non presentano grosse pendenze, qualche tratto un po' più leggero della media e qualche altro un po più pesantino. Si può fare molta velocità, ma solitamente a me inchioda le gambe. Quest'anno però è andata decisamente meglio e non mi sento di dire che abbia avuto grossissime difficoltà. In ogni caso, la parte finale dell'ultima asperità, è una liberazione. La strada si fa piatta e poi, all'entrata del paese, si butta in discesa. Numerose persone del centro cittadino ti fanno il tifo e molti ti incitano dicendoti che dietro non hai nessuno, che sei arrivato, che sei bravo, che manca poco alla fine. Vai avanti e, dopo la prima ondata di applausi, arrivi alle ultime centinaia di metri. Se ti guardi indietro la strada non ha più l'ampia visuale di prima e temi che da dietro la curva ti sbuchi qualcuno che scende a 2'30''/km e ti bruci in seduta stante!! Bambini ti corrono affianco e molti ti chiedono il “cinque” da dietro le transenne. Io, per fortuna, sono in solitaria, non devo fare volate, passo da una parte all'altra e cerco di accontentare quante più mani posso. In un caos che non senti, perché lo scenario generale ti distrae completamente l'udito, si arriva sotto l'arco. Vedo quasi per caso il display che segna 1h25' e 09'', mi scappa un gesto di gioioso rammarico: generalmente, in queste occasioni, si preferisce vedere un minuto in meno e la cifra 58 – 59 tra i secondi. Sono contentissimo lo stesso, speravo in 5 minuti di miglioramento, ho migliorato un po' meno, ma 1h e 25' era un obiettivo da avvicinare il più possibile. Sapevo che valevo questo tempo e il difficile era realizzarlo, non si sa mai cosa può accadere. Rispetto al 2009 tolgo 4'19'', 2'10'' per anno: mmmmmmm.... non sò come interpretarlo... riflettendo sui dati delle Sassari - Osilo avrei dovuto migliorare 4'07''... previsione rispettata... ma con un Ma e anche un Forse.


Se scendiamo più nel particolare, la mia gara è stata abbastanza armoniosa, forse troppo forte nella prima salita, sicuramente con un calo nel finale, ma senza evidenti cedimenti. Sicuramente nei tratti “semplici” devo lavorare di più e il gap, su questo terreno, lo devo colmare, soffro troppo e non riesco a faticare bene come nel tratto più pendente. D'altra parte sono soddisfatto della prova e mi sembra che rispetto a gare più corte e veloci sia andata un po meglio, mi son sentito più a mio agio. Cambiando discorso, questa gara mi ha lasciato stupito per la sua bellezza umana, si nota molto di più il tifo del pubblico del paese, e anche quello del popolo podistico assume una sfumatura caratteristica. Accompagnatori e podisti non in gara si trovavano numerosi lungo il percorso per sostenerti e tenerti su. Mentre nelle gare che possiamo definire "normali", a questo aspetto normalmente ci si assuefa, lungo i tornanti e questi 18km la gioia di avere accanto a se, anche se a bordo strada, una compagnia nella fatica e che fa il tifo ai partecipanti, praticamente indistintamente, risulta di forte impatto. Quando anche chi non doveva correre viene per vedere e per dare una mano, per godersi il suo sport da fuori, nonostante il mare a due passi e l'aria che ti brucia, allora si è raggiunta la materializzazione di ciò che una passione può far nascere. Devo dire che poi sono stato contento anche dei rifornimenti, erano abbastanza numerosi. e grazie a tutti, l'acqua non è mai stata un problema per nessuno. Anzi, non vorrei esagerare, ma il caldo l'ho sentito solo per qualche centinaio di metri nel cuore della seconda parte della prima asperità, quando il riflesso del sole sul mare mi bruciava la guancia destra. E' stata dura, mi piace che sia stata così dura, perché in questa fatica ho capito che sensazioni percepirò se dovessi diventare più bravo. Ringrazio ancora tutti quelli che hanno fatto il tifo e che hanno seguito la competizione!! Fa sempre molto piacere e ci si sente meno soli, soprattuto ci si diverte molto di più, tutti insieme!!
Il primo posto di categoria è una ciliegina sulla torta, ma molto di più mi piace pensare che arrivo a sfiorare le prime dieci posizioni assolute, arrivando 13° maschile e 16° assoluto (la Pinna, la Manca e la Pili sono straordinarie). Servono ancora circa 3-4 minuti per entrarci, ma se penso alla media stratosferica di Rutigliano, che nonostante non migliori il suo record di 1h03'50'' fa registrare 1h06'48'', allora forse ci posso riuscire, 240 secondi non sembrano così tanti.
Pensare di rifarla mi mette un po di agitazione, sicuramente è un banco di prova a cui tengo specialmente e porterò rispetto.



lunedì 15 agosto 2011

Ploaghe, (7° Memorial Lello Baule - 8° Zio Mario) 5080 18'53''

Nel sabato pomeriggio appena passato sono andato a Ploaghe per una interessante gara molto veloce. Insomma, 5080 metri per me sono proprio uno scatto, lo vedo come un 400, che mi fa arrivare a lingua fuori e in cui non mi trovo molto bene a differenza del reale giro di pista! Siamo nel tracciato abbastanza piatto, metà tendente a salire e metà in discesa, realizzato nel bel teatro costituito da Corso Giovanni Spano, davanti alla carinissima "Caffetteria da Mario". La manifestazione vedeva partecipare le categorie dagli esordienti C ai Senior. In pratica è stata una lunga sfilata pomeridiana di podisti. Il paese si è dimostrato molto partecipe, soprattuto lungo la via principale. Il fascino della serata era dovuto, infatti, anche alle persone, che affacciate ai balconi e alle finestre delle abitazioni, seguivano con interesse le competizioni. Non so perché ma la serata è passata molto velocemente e prima della categoria assoluta e subito dopo la categoria femminile è toccato a noi. Devo dire che questa volta mi son riscaldato con più entusiasmo e ho addirittura fatto qualche piccolo allungo, un mio aspetto insolito che non mi capitava da tempo. La serata non è caldissima ma non sarebbe stato un problema: c'era tantissima acqua a disposizione degli atleti, sia lungo il percorso, sia nel punto di partenza. Bevo l'ultimo sorso qualche minuto prima della partenza e siamo al via. Parto molto meglio di una settimana fa: questa volta riesco a seguire i primi per almeno 1km. Non riesco mai a capire se sono loro che partono piano oppure se sono io un po' più sciolto. Mi sento bene per circa 1500 metri e poi inizio a rallentare e perdere nettamente le posizioni di avanscoperta. Chiudo il 1° giro a 3'33''/km circa. Il secondo giro sarà più difficile ed infatti la media di questi 1280 metri precipita a 3'46''/km. Nonostante abbia fatto la salita più veloce ho dovuto moderare la spinta per il resto del percorso, sopratutto dopo la chiesa, nel punto più pendente del tratto in discesa, dove non riuscivo a spingere. Nel 3° giro mi difendo e farò l'anello più lento, lo chiudo in 3'50''/km di media. Nell'ultimo, complice una piccola progressione finale, chiudo nuovamente con una media di 3'45''/km e una media totale di 3'43''/km. Tutto sommato sono contento, non mi aspettavo questa velocità.

Rispetto all'edizione di 2 anni fa miglioro il mio 19'10'' con il nuovo 18'53'' e con la certezza che il tragitto è leggermente più lungo: sono quei 5080 metri che avevo ipotizzato la prima volta. La mia posizione finale nel gruppo è molto arretrata rispetto alle altre gare, ma nonostante ciò, sento di aver fatto una bella prestazione. Anzi, questa bellissima serata di Ploaghe mi ha portato a capire che ho migliorato nel recupero, le gambe mi hanno sostenuto anche se non avrebbero dovuto essere in grado di farlo e noto anche quanto al diminuire del percorso perdo terreno rispetto agli altri, ma è un aspetto positivo che dovrò confrontare e confermare in qualche gara più lunga, per meglio capire se allenamenti più lunghi mi abbiano dato qualcosa in più nelle corse oltre l'ora. Anche questa gara veloce, comunque, viene portata a casa e sono proprio contento di averci partecipato. Ploaghe mi ha sempre regalato belle emozioni e per il memorial a cui è dedicato questo evento hanno sempre realizzato ottime cose. Anche questa volta infatti non hanno fatto mancare un bel rinfresco e degli ottimi premi, tra i quali anche quelli speciali in memoria di Zio Mario e Lello Baule. Vi lascio alla foto della mia premiazione e mi auguro di poter partecipare anche l'anno prossimo.


lunedì 8 agosto 2011

XII Corri Banari 6,3k 23'51''



Sabato sera sono andato a disputare un'altra gara veloce, la XII Corri Banari! Ennesimo prodotto collaudato dal Currichisimagna, con punti chiave sempre presenti, tra i quali: la maglia della manifestazione, ristoro in gara e post gara, con abbondante acqua ad ogni giro, (e quanto ci voleva con questo caldo!!) e incasso in beneficenza. L'avvenimento è realizzato usufruendo di un bel circuito composto da vie centrali del paese ricavate lungo 1050 metri belli tosti che a vederli, e soprattuto correrli, sembrano molti di più. Dall'anno scorso non è cambiato niente, stesso fascino, tranne il fatto che quest'anno la salita che si sviluppa per metà del giro mi è sembrata più lunga e più pendente. Già nei giri di riscaldamento inizio ad ansimare e spero che comunque siano le solite avvisaglie che poi spariscono. Effettivamente, questa situazione corporea un po negativa scompare, e alla fin fine farò una gara in linea con i miei tempi.


I ragazzi che ho seguito nella gara precedente sono più veloci, ma devo dire che anche senza seguirli riesco a fare la media di 3'47''/km che mi soddisfa abbastanza e mi rende quello che potevo fare. Il dato su cui sto ragionando ancora adesso sono invece i 35'' che il Davide dell'anno scorso mi ha preso rispetto a quest'anno. E' molto, ma anche poco, lo considererò positivo. Negativo invece è il fatto che mentre nei primi giri tengo abbastanza bene (qualcuno affianco a me si stupiva, e dichiarava a gran voce di star andando alla media di 3'30''/km, ed è un affermazione che ritengo quasi attendibile, non a caso mi sono preoccupato di esser partito troppo forte per le mie possibilità), durante il terzo e quarto giro inizia una sensazione di svuotamento e di fatica che mi rende indigesta quella salitella, sempre di più. Non avevo spinta e durante l'inizio del tratto in discesa non recuperavo, anzi, i colpi di una corsa non controllata si facevano sentire sulla respirazione, che diventava sempre più rumorosa e inutile. Non riuscivo ad introdurre l'aria che mi serviva. Alla fin fine, nel tratto più semplice, qualcosa migliorava e i giri volgono ben presto al termine, arrivo anche meglio della volta scorsa e ci metto solo un pochino a recuperare. Devo dire che anche l'anno scorso feci una gran fatica e quindi non mi sembra di essere andato così male. Per il resto tutto è andato ottimamente e mi sono molto divertito, anche durante il percorso stesso quando, per esempio, sentivo alcuni signori del paese, che seduti sui gradini di accesso di un'abitazione, commentavano i passaggi e si sentivano parlottare così: no, no, questi non sono doppiati, non vedi che stanno andando, quello là dietro sta recuperando.... ed io pensavo: caspita se hanno queste sensazioni, se immaginano che forse sono uno dei doppiati, sto salendo veramente piano! E questo era confermato dal fatto che proprio durante uno di quei giri, un ragazzo che avevo puntato, mi è sparito dalla vista, leggero e agile mi aveva dato almeno una decina di secondi. Eppure, alcuni doppiati, quelli che superavo io, sembravano fermi e questo mi aiutava a percepire che allora tanto lento non ero. L'ho pensato anche quando ho superato mio padre, che nonostante tutto sta recuperando molto bene dall'intervento al ginocchio e chiuderà con un 4'40''/km che fa ben sperare! Comunque non si risparmierà un mio: guarda che io non devo doppiarti più, cerca di correre più veloce.


Così, anche questa gara è andata, adesso mi aspettano altre prove, sarà un bel periodo di corse che mi porteranno verso la fine dell'estate e l'inizio di quello che spero sia un buon settembre in cui vorrei essere ancora fresco per fare in piena sufficienza la prossima gara del Currichisimagna, la tanto attesa Wine Marathon, che si preannuncia molto interessante dal punto di vista del percorso: un tracciato abbastanza piatto ma che può riservare sorprese. Inoltre la parte pittoresca e caratteristica, nonché di contorno, sarà molto presente ed evidenziata. Ci sarà da divertirsi e non perderò l'occasione di non lasciarmi sfuggire questo avvenimento. Ma prima devo pensare ad altre gare veloci. Buone corse a tutti!!

martedì 2 agosto 2011

Corri Pozzomaggiore Corri - 25'24''

Domenica sera sono tornato con piacere a correre per le strade di questo bel paese che mi ha lasciato tanti ricordi: sia perché è un paese che attraversavo sulla mia C40 quando uscivo da casa e lo lambivo nel percorso Ittiri, Romana, Padria, Semestene, Bonorva, Stabilimento Santa Lucia, Foresta Burgos e Mores, sia perché è un luogo che per un periodo ho sognato, in quanto sarei voluto andare a viverci. Oltretutto è il paese anche di una mia insegnante delle elementari. Questo luogo aveva perciò rivestito molta curiosità nel mio immaginario di bambino. Saranno stupidaggini, ma ultimamente mi incuriosiscono molto le coincidenze. Non vi ho raccontato per esempio che la gara della scorsa settimana l'avevo sognata, o meglio, in una notte dei miei primissimi mesi di ciclismo avevo sognato che per Corso Vico a Sassari avevo disputato una gara podistica e sia nel sogno che da sveglio mi era sembrato tutto molto strano in quanto anche da ragazzino facevo tantissima fatica nella corsa, non mi piaceva molto, ed ero talmente preso dalla bicicletta che mi era sembrato veramente improbabile. Trovo strano che ora, oltre i podisti, mi son ritrovato nel bel mezzo di una manifestazione con tanto di ciclisti e persone che avevo conosciuto durante quel periodo. E' molto probabile per la statistica, lo so, ma è molto forte come impatto nell'immaginario per quello che le strade della vita mi hanno portato a fare.
Con questa premessa possiamo tornare alla gara. La corsa è organizzata dal Currichisimagna con l'aiuto della mia società, la Podistica Sassari. Devo dire che hanno fatto uno stupendo lavoro e anche se non sembra si sono fatti in quattro per dare il meglio possibile. Dalla riduzione della tassa d'iscrizione, al ristoro e ai premi ad estrazione, che come dirò sempre, sono una bellissima iniziativa e che personalmente ho sempre apprezzato dal giorno che l'avevo vista anni or sono a Tempio. E questa volta vinco pure io un bel cappellino Adidas che si ha già fatto un giro a Sassari in questo lunedì appena passato.
La serata è stata lunga, infatti arrivo almeno un ora prima e faccio un giro per il paese, per visitare un po il luogo e alcuni angoli cittadini che mi ero ripromesso di vedere l'anno scorso. Passa l'ora e nel frattempo iniziano ad arrivare tutti i partecipanti. Tra una chiacchiera e l'altra arriva il momento della partenza. Sento già che la giornata non sarà al top, anche il tracciato mi fa un pochino timore, mi piace molto, ed è veramente veloce nonostante la presenza di qualche curva e di leggere salite. Il fatto che sia stato accorciato e di aver eliminato un passaggio particolare invece mi spiazza proprio. Se sento io questa voglia di tirare tanto, so per certo che sarà preso a tutta anche dal resto dei corridori. Le leggere salite non danno difficoltà ma sono quelle che ti impiombano, e anche queste, essendo impercettibili e corte, portano a correre ancor di più in quanto la seconda parte del percorso, essendo in discesa visibile e su strade più strette, sembra concentrarti in un imbuto, e si sa, più la sezione è stretta e più un fluido aumenta la velocità a parità di portata, anche se composto da tanti podisti. Come l'anno scorso poi c'è un leggero vento contrario appena si lascia l'ultimo metro di salita. Questa volta me ne starò tranquillo e vedrò come correrà il gruppo. La partenza è buona. Sto abbastanza davanti e seguo qualche runner senza particolari aspettative, anzi se rallentano mi farebbero un piacere :) Viaggio con loro sul filo del cedimento, non riesco a recuperare niente e neanche nel punto più pendente non sento la leggerezza nelle gambe che mi avrebbe portato a pensare di fare una piccola progressione o sperare di avere ancora qualche secondo al chilometro di margine. Spero solo di perdere il meno possibile. Sono al limite. Starò così per 3 tornate e nel 4° e ultimo giro mi stacco e perdo tanto, veramente tanto. C'è chi mi ha preso più di un minuto lungo questi 1660 metri conclusivi. Vien quasi voglia di fermarmi mentre ho la sensazione che i miei polmoni non riescano più a estrarre ossigeno dall'aria. Per fortuna sento una compagna di squadra che mi dice di girare le gambe e, per 50 o 60 metri, ci riesco pure per poi ricadere nuovamente in una grossa pesantezza. Anche sul rettilineo dell'arrivo perdo posizioni ma ormai sono arrivato e concludo con tanta fatica questa gara. Mi bagno la testa e bevo a piccoli sorsi, mangio la frutta a piccoli morsi, ma senza fame. Non ho neanche tanta sete nonostante abbia molto caldo. E neanche durante la gara, con l'opportunità di prendere bicchieri d'acqua ad ogni giro, ho sentito il bisogno di idratarmi. Sicuramente quello non è il problema. Ma piuttosto oggi per tante cause potevo dare solo questo e comunque non è da buttare, è 3'50''/km. Sono molto ottimista. Più tardi invece mi verrà fame e gradirò le spianate imbottite: dopo qualche morso vedo la situazione ancora più rosea. Questa settimana poi analizzerò ancora meglio e con un po più di calma le sensazioni delle gambe che per ora sembrano molto buone e che fanno ben sperare per il futuro. Già oggi sto molto bene, quindi il problema è solo la mancanza di allenamenti specifici. Lavori che sono nel mio più remoto scantinato e sotto lenzuola bianche coperte di polvere. Prima o poi sarà il caso di portarli a prendere un po di luce. Dovrebbero essere ancora brillanti. Per le pulizie di primavera...







Ringrazio Marta e Gavino per la foto della premiazione!

lunedì 1 agosto 2011

Luglio 2011

Veloce post riepilogativo delle corse effettuate.


E' stato il mese del recupero, anche se devo dire che di recupero non ha avuto niente. In pratica non mi sono fermato un attimo. Sicuramente non devo mollare l'attenzione sui messaggi del corpo e devo procedere avanti. Sono giorni un po particolari in cui le sensazioni si alternano, come era prevedibile, e dove riemerge della stanchezza profonda. Inoltre sul dato che mi dice che ad oggi ho fatto 491,2km in più dell'anno scorso non devo scherzare. Ma d'altra parte sono molto soddisfatto di questi 31 giorni. Ora sarà interessante vedere cosa mi riserva agosto. Per ora rifletterò sulle differenze riscontrate tra la gara del Centenario del Candeliere e quella appena conclusa ieri a Pozzomaggiore, corsa di cui scriverò molto probabilmente qualcosa entro stanotte o domani.

2 luglio: 11km lenti
3 luglio: 3k a 4'35''/km
4 luglio: 6,1km a 4'13''/km + 5' rec + 1,9km lenti
5 luglio: 13,4km a 4'17''/km
7 luglio: 14,1km a 4'16''/km
9 luglio: 15,1km a 4'25''/km
10 luglio: 10k a 4'12''/km
11 luglio: 26,1k a 4'40''/km
13 luglio: 12,8km a 4'13''/km
15 luglio: 13,4km a 4'11''/km
17 luglio: 30km a 4'39''/km
19 luglio: 10,5km a 4'06''/km
20 luglio: 15,8km a 4'24''/km
23 luglio: 5km lenti mattina + gara Centenario del Candeliere 7,2km a 3'52''/km sera
25 luglio: 7,5km a 4'10''/km mattina + 8km a 4'06''/km sera
26 luglio: 200 in 35'' + 400 in 1'17'' + 1000 in 3'47''
27 luglio: 10,9km a 4'22''/km
28 luglio: 18,6km a 4'37''/km
29 luglio: Grazie mille 1k a 3'18''/km
31 luglio: Corri Pozzomaggiore Corri 6,640km a 3'50''/km

sabato 30 luglio 2011

Corse in pista..






Questa settimana per 2 volte sono andato in pista. Il 26 luglio per una prova molto divertente chiamata “Sono un cronometro”. Con un piccolo gruppo di podisti abbiamo fatto parte della sperimentazione per una futura serie di gare. In poche parole ora vi spiego come funzionava. Si partiva senza cronometro e si facevano 10 minuti di corsa, poi un 200, un 400 e un 1000. Poco prima si dichiaravano i tempi con cui si sarebbero portate a termine queste corse (chiaramente ai 10' di corsa bisognava avvicinarsi il più possibile senza dichiarare tempi): non era necessario fare temponi, ma era fondamentale rispettare quanto possibile il tempo dichiarato. Vi faccio il mio esempio: io ho dichiarato 40'' nei 200, 1'20'' nei 400 e 4' nel 1000 ed ho fatto invece 9'21'' nei 10 minuti di corsa, 35'' nei 200, 1'17'' nei 400 e 3'47'' nei 1000. E' stata una bella serata e vi assicuro che ci sono state tante sorprese. Un modo diverso di vedere l'agonismo nella corsa, la voglia di sfidarsi, che in questo modo calcola aspetti diversi rispetto al normale. E poi siccome tutto era fatto da noi, chi prima faceva la prova poi diventava cronometrista, ed è stato veramente interessante calarsi in questo ruolo per gioco ma in modo serio.
Mentre aspetto il proseguimento di questo evento, passiamo a ieri. Era la giornata del Grazie Mille (gara su pista sulla distanza di 1000 metri), competizione arrivata alla sua quarta edizione a cui ho partecipato per la terza volta. Uscito da una serata di lezioni non mi è sembrato vero andare a correre!!! Quest'anno però a differenza dell'anno scorso non ho partecipato nella batteria dei 2'55''/km, ma in quella dei 3'15''/km in cui avevo corso invece nel 2009. In questo periodo non mi fido a fare troppe sparate, perciò ho partecipato senza spirito agonistico, solo per prelevare dati dalla mia corsa e far parte della manifestazione. Inoltre avevo promesso un aiuto ad un mio compagno di squadra e ne sono stato contento. E' la prima volta che mi calo leggermente nei panni di lepre. Niente di complicato, ho fatto solo un supporto indicando a voce i tempi ai passaggi (200, 400 e 600). E devo dire che correre in seconda corsia e guardare l'orologio toglie parecchia concentrazione. Sono molto contento di aver appurato anche queste considerazioni a cui normalmente non avrei fatto caso. Dai 600 poi si è accelerato ed ho provato a vedere cosa sarebbe successo. I nostri passaggi sono stati nell'ordine dei 3'20''/km e quando ho provato ad aumentare le mie gambe hanno inizialmente risposto bene, ma già dopo 100 metri ho notato che entravo nella fase critica, ho provato a tenere quel ritmo e negli ultimi 200 metri i bicipiti femorali hanno iniziato a riempirsi di acido lattico e perciò ho finito tranquillo così come mi ero prefissato: ho ottenuto 3'18''. L'ultimo 400 quindi mi ha detto che sulla velocità, come chiaramente era comprensibile, mi manca molto (avrei dovuto recuperare molto più terreno anche se stavo dando il 90-95%). D'altra parte stimo un mio risultato finale al meglio delle mie capacità attuali intorno ai 3'14'' e che ritengo buono per questo periodo. Per il resto sono proprio contento di aver partecipato in quanto questa competizione come sempre offre l'opportunità di fare beneficenza e riempie sempre di corridori il nostro Stadio dei Pini. L'esibizione delle 10 batterie dai 6' ai 2'55''/km e le gare dei bambini sono veramente uno spettacolo e il pomeriggio passa tutto di un fiato in un' armonia e allegria che raramente si trova.




domenica 24 luglio 2011

SASSARI, Centenario del Candeliere, 7,2km - 27'47''




Dopo la P-A era giunto il momento di fare una gara. Gli incubi di quei 12km per arrivare alle piramidi sono ormai un ricordo e il rinnovato entusiasmo era prossimo al 100%. Purtroppo non ho potuto partecipare a delle interessanti gare su pista che proponevano distanze comprese dai 5000 ai 1500 ma non fa niente, recupererò con qualche bella gara su strada da qui in poi, probabilmente anche con il grazie mille, in cui metterò piede sul tartan e farò un 1km veloce di allenamento. Ma veniamo a ieri sera.


Il tracciato è del tutto simile a quello della Corrincentro tranne per il fatto che invece che passare per Via Torre Tonda, si andava dritti per Via Brigata Sassari. Inoltre, difficoltà in aggiunta, si faceva una salita in più del Corso Vittorio Emanuele II, fino però all'arrivo disposto all'altezza di Piazzetta Nazario Sauro e che perciò non comprendeva anche l'ultimo pezzettino di Piazza Azuni. In parole povere una salita non era compensata da una discesa e si arrivava in un punto più alto rispetto a quello di partenza. Questo aspetto è fondamentale per il mio umore di fine gara. Infatti sono particolarmente contento perché calcolando il tracciato totale per 7,2km, la mia media sarà di 3'52''/km. E' molto probabile che la mia misura corrisponda a quella effettiva in quanto il passaggio leggermente più corto (corrispondeva sicuramente ai 7050 metri forniti dall'organizzazione) in Via Torre Tonda non si è svolto. Un punto in più della mia soddisfazione è rivolto anche alle buone sensazioni in salita e, non me lo aspettavo, calcolo la parte più tosta del Corso con una percentuale del 7,5% sul tratto più duro di 530 metri.



Ieri quindi è stato un ritorno alle corse molto molto entusiasmante, pensavo molto peggio e ritenevo di aver perso qualcosa. Invece mi ritrovo là davanti nelle posizioni che bene o male occupavo sempre. Purtroppo non sono più abituato a questi sforzi e proprio a 200 metri dall'arrivo mi assale uno stato di disagio molto profondo e mi viene un po di nausea, devo fermarmi a camminare per almeno 10 o 20 metri e poi tentare una volata di recupero che svolgo molto bene e che mi dà buone sensazioni anche quella. Le gambe le sentirò molto leggere e ancora piene di energia. A dire la verità anche il pubblico, composto perlopiù dai molti ciclisti che poco prima si erano sfidati sui 9 giri del percorso, danno tanta carica e devo dirla tutta, mi è piaciuto da matti correre nel cuore di Sassari un altra volta. Forse sarà anche per questo che, in occasione del secondo passaggio in salita, provo ad accelerare e distanziare il gruppetto di cui facevo parte, cosa che mi riesce solo a metà perché poi non riesco a ripropormi anche nel successivo passaggio. Comunque come nel caso della Corrincentro, questo percorso è sempre veramente ottimo e valido e penso che le varie istituzioni debbano crederci di più e aiutare ancora meglio, magari fornendo la possibilità di avere quel bene indispensabile. Cambiando leggermente argomento, c'è anche una determinata cultura sportiva che, ahimè, fa fatica a prendere piede ed è un peccato perché competizioni come queste fanno solo bene. Ho ritenuto quindi molto valida questa manifestazione multisportiva organizzata per il centenario del candeliere. Essa comprendeva, dal 18 al 23 luglio, anche manifestazioni di calcio, tennis, basket e pallavolo e il tutto era dedicato all'obriere dei muratori Giuseppe Marras. Questi giorni di festa sportiva ci ricordano che il 14 agosto ci sarà ancora una volta la Discesa dei Candelieri per la quale vi invito a leggere qualche interessante informazione in questo link. Riflettendo un po mi è anche venuto in mente che tra gli sport di “strada” mancava solo la gara di pattinaggio (in particolare la Studium et Stadium di Sassari ha una bellissima squadra) che però non avrebbe potuto aver luogo nella pavimentazione lastricata e disconnessa di Corso Vico e di Corso Vittorio Emanuele. Nonostante ciò, l'idea di un circuito cittadino dove nel giro di 2 ore si possano disputare una gara di ciclismo, pattinaggio e corsa, mi affascina molto. Mi sembra un idea che si possa riproporre anche in qualche altro periodo e contesto diverso. Sarebbe veramente uno spettacolo!! Per il resto, e ritornando al discorso della cultura sportiva, mi ha un po impressionato il fatto che anche nel ciclismo ho rivisto gli stessi volti di quando frequentavo anche io le 2 ruote. C'è poco ricambio e se da una parte fa molto piacere che gli sportivi di un tempo diano ancora tanto ai loro sport, è molto sconfortante che si vedano pochi nuovi ciclisti e pochi nuovi podisti ai nastri di partenza. D'altra parte che ci si può aspettare quando si vedono tanti ragazzi che ti prendono in giro mentre corri e che preferiscono la panchina ad una corsa? Loro fanno finta di chiederti se hai bisogno di bere, fanno finta di sfidarti a fare i 100 metri, ma hanno più sete di noi e non riescono a seguirci neanche per mezzo giro. E' un po triste: ritengo anche per questo che le gare debbano stimolare tanto l'aspetto premiante e un ottimo contorno all'evento, far notare a tutti l'aspetto qualificante e di esempio che dà lo sportivo. Bisogna sviluppare la passione e incentivare la partecipazione in tutti i modi possibili, poi come ho visto anche nel ciclismo, chi sviluppa la passione la terrà per sempre, sarà sempre un atleta mentalmente e sarà presente anche a queste competizioni che garantiscono la riuscita di iniziative per la valorizzazione di scopi culturali e storici. Ma forse la vedo in maniera troppo pessimista... :) buone corse a tutti e alla prossima!
P.S. Mi è capitato per caso il pettorale n° 1, che sensazione strana!!!!!! fa sempre un certo effetto...