Il mio sogno? trovare l'anima della corsa.. e della vita.

giovedì 30 aprile 2015

Sempre fermo..

Riprendo pian piano a pubblicare qualche post che avevo tenuto come bozza.

Durante qualche giorno dei primi di ottobre del 2014..

Ormai è come se non corressi da 2 anni. Il 19 ottobre ci sarà la Sardinia Ultramarathon, e per me rappresenta l'ultima corsa seria realizzata. Poi mi sembra solo di non aver più corso, nonostante a varie riprese mi sia pure allenicchiato. Durante l'ultimo anno, soprattutto, il mio problema al tallone che avevo manifestato in maniera molto dolorosa all'ultimo Trofeo Monte Acuto, e che mi aveva finalmente dato tregua durante i mesi autunnali e invernali (si era sostituito al consueto formicolio, irrigidimento e "addormentamento della gamba"), si è rifatto sotto. Le terapie non hanno fatto niente e ultimamente ci ho corso, con tale problema, giusto per non rimanere un associale podistico e potermi muovere un po', altre due gare: la Corsa di li buccarotti e il XXXIII Trofeo Città di Ozieri. La prima è una gara che ho fatto benino (il 31/08/2014), nonostante solo 20 km di corsa e 850 km di bici negli ultimi 50 giorni precedenti (tra cui 75 del giorno prima). L'ho conclusa in 27'07'' a 4'22''/km di media. Era una gara veramente duretta, con 6 giri per un totale di 6,210 con uno spettacolare passaggio davanti al Duomo di Sassari, la Piazza del Comune e l'ultimo tratto del Corso Vittorio Emanuele. Ancora più dura si è dimostrata la gara di Ozieri del 27/09/2014. Erano 5 giri per totali 6,3 km, che presentava un insidioso strappo in salita verso la fine del percorso e un tratto di salita, meno pendente, ma più stancante, dopo la prima curva subito dopo la prima partenza. L'ho finita veramente distrutto a 4'32''/km di media. Le sensazioni sono state peggiori della gara disputata con l'allenamento svolto in bici. Nonostante 30 o 40 km in totale svolti le due settimane precedenti, mancava la sicurezza data dalla bicicletta, che si manifestava con una sensazione di forza di gittata cardiovascolare e di fiato superiore. Martedì faro una nuova visita ortopedica, speriamo bene, sono veramente sconfortato, ma il mio orgoglio non mi fa definitivamente smettere di sognare. Con il fisico che fa i capricci non sono più me stesso. La vita ne risulta abbastanza demotivata.