Non ne ho più voglia.. fino a data da destinarsi. A presto gare preparate..
venerdì 1° marzo:
non riesco a odiare la corsa.. :) ..devo trovare una nuova sintonia..
giovedì 28 febbraio 2013
VI^ Edizione CORRINCENTRO
E' passato un po di tempo.. ma in questo periodo avevo poca voglia di scrivere.. e ho chiuso con i blog, per ora.. ogni tanto si decide di fare altro o di fare qualche altra cosa con più entusiasmo.. non dobbiamo essere schiavi delle passioni.. nonostante tutto avevo già messo giù il post della mia ultima gara che si può definire preparata con un po di allenamento e di voglia..
29 gennaio 2013
Il 20 gennaio ho disputato la mia quinta CORRINCENTRO in occasione della sua VI^ edizione.
Devo dire che non potrei mai rinunciare a questa gara, la sento molto, e correre su per il Corso mi fa sentire a casa, mi evoca ricordi lontani di 20 anni fa.
Ero proprio felice di correre, avrei corso anche facilmente, magari aiutando un po mio padre. Ed invece, nonostante l'indecisione, subito dopo la partenza mi ritrovo a partire forte. Faccio un buon primo giro, allungo pure nella prima salita di Corso Vittorio Emanuele, ma poi lo scarso allenamento (ben 2 settimane con meno di 30km a settimana) si fa sentire, cedo prima della svolta del termine dell'anello, quello che reintroduce in Via Cagliari e alla sua invitante pendenza. In discesa faccio una strana fatica. Perdo dagli altri runner più in discesa che in salita. Questo fatto sarà ancora più evidente nel secondo giro, un buon secondo giro, però. Nel terzo invece perdo tantissimo anche nell'ultima salita, ma ormai è fatta, chiudo in 25'58''. L'anno scorso 26'45''. Non male, non male, anzi una delle migliori Corrincentro da me disputate se penso al periodo e all'allenamento che ho nelle gambe, sotto i 4'/km, mi sento soddisfatto.
Ero proprio felice di correre, avrei corso anche facilmente, magari aiutando un po mio padre. Ed invece, nonostante l'indecisione, subito dopo la partenza mi ritrovo a partire forte. Faccio un buon primo giro, allungo pure nella prima salita di Corso Vittorio Emanuele, ma poi lo scarso allenamento (ben 2 settimane con meno di 30km a settimana) si fa sentire, cedo prima della svolta del termine dell'anello, quello che reintroduce in Via Cagliari e alla sua invitante pendenza. In discesa faccio una strana fatica. Perdo dagli altri runner più in discesa che in salita. Questo fatto sarà ancora più evidente nel secondo giro, un buon secondo giro, però. Nel terzo invece perdo tantissimo anche nell'ultima salita, ma ormai è fatta, chiudo in 25'58''. L'anno scorso 26'45''. Non male, non male, anzi una delle migliori Corrincentro da me disputate se penso al periodo e all'allenamento che ho nelle gambe, sotto i 4'/km, mi sento soddisfatto.
Ma devo dire che la giornata mi ha aiutato, non ha piovuto, così come aveva intenzione di fare, lo ha fatto solo durante le numerosissime premiazioni. Anche la temperatura era buona. Questo ultimo particolare, invece, mi ha aiutato per quanto riguarda i dolori alla gamba destra, quello strano crampo che mi prendeva nella parte posteriore, sopra il tallone, che mi rendeva durissimo il muscolo, impedendomi di correre.
In generale, quindi, un'ottima Corrincentro! Non vedo l'ora di fare la VII^ edizione.
lunedì 31 dicembre 2012
il 2012 và via....
E da buon podista non potevo non inserire anche il mio conteggio finale... 3053km.. insomma.. per come è andato l'anno... un mese fermo in totale... non pensavo di arrivare a fare il mio best di km annuali... (11643km in questi anni..) ottimo anno... la Sardinia Ultramarathon è bastata per tutti i 12 mesi, per me una grandissima soddisfazione...... non ho altro da aggiungere.. tranne... si và avanti... :) :)
Tanti auguri a tutti!!!!!!! Buone corse e buon 2013 !!!!!
giovedì 20 dicembre 2012
2^ CorSalsiccia 2012 - 18'16''
Dalla Sardinia
Ultramarathon me la sono presa comoda, si sono ridotti i km e ho
messo su peso (che fa anche tanto bene ogni tanto). Siccome in
inverno non gareggio quasi mai, ad esclusione della mitica
CORRINCENTRO (che faccio sempre fin dal 2009) e di qualche gara corta
e vicina, mi sono buttato in mezzo alla CorSalsiccia del 9 dicembre
scorso.
La manifestazione si è
svolta a Siligo, il paese di Maria Carta, in un breve percorso di
circa 670 metri da ripetere 7 volte. Un totale di 4,7km. Il tracciato
è abbastanza nervoso e veloce, nonostante le vie cittadine con
alcune curve. Verso metà tragitto pure un piccolo strappo che
conduce al punto più alto. Dopo poche decine di metri si scende già
per qualche gradino, per poi ributtarsi in un agile stradina fin al
punto di partenza.
La mia gara parte come
sempre benino, soffro nella parte centrale e recupero qualcosa verso
il finale. Non sono in condizione, ho freddo e mi bruciano i polmoni
dal 3° all'ultimo giro, subito dopo la discesina dei gradini, ma
tutto sommato non me la cavo malissimo negli altri tratti. Arrivo
molto stanco e in preda ad un forte bruciore nel petto, in bocca il
sapore dolce e metallico di sangue. La media è intorno ai 3'54''/km
(18'16''), veramente alta. Mah, la prendo con filosofia, forse con il
buon riscaldamento che avevo fatto qualche secondino di media in meno
me lo meritavo. Ho pure corso in pantaloncini corti per esser meno
legato nei movimenti. In ogni caso mi sono divertito e sono stato molto bene.
Comunque capitolo chiuso, si pensa ad
allenarsi. Di sera faccio qualche altro km, in quanto le gambe
sembrano non aver corso per niente...
Spero di non fermarmi
durante l'inverno come mi è capitato all'inizio di quest'anno, era
stato l'inizio di un brutto semestre... per ora sembra che abbia
preso un leggero stato influenzale solo in questi giorni..
Etichette:
Gare 2012
Ubicazione:
07040 Siligo SS, Italia
lunedì 5 novembre 2012
SARDINIA ULTRAMARATHON - "la 60km", 4h47'08''
Il
giorno dopo, la domenica mattina del 21 ottobre, mi sveglio senza gli
incubi dell'anno prima, le gambe sono quasi perfette, insomma, con
una mezza del giorno prima nei muscoli, ma fresche. Arrivo alla
colonia presso Monte Sant'Antonio quasi un'ora prima della partenza.
Faccio una piccola seconda colazione sul posto grazie
all'organizzazione, che ha predisposto un tavolo intero con merendine
e quant'altro, tutto il necessario. Riceviamo la seconda maglietta destinata a
chi si iscrive anche alla seconda giornata e ci prepariamo. Abbondo
di crema e faccio l'ultimo passaggio ai bagni (a proposito: adoro il
servizio docce a pochi metri dall'arrivo!). Mi avvicino alla linea di
partenza.
Ci chiamano uno per uno e cresce un po di tensione, manca
poco, arriva lo sparo. Giorgio Calcaterra fa subito uno scatto e si
porta avanti con Vincenzo Trentadue. Ripenso alla mia battuta detta a
qualcuno: attaccherò Giorgio nei primi cento metri :) :) . Invece me ne
sto tranquillo con il mio passo e li seguo a circa 50 metri, sono
felice di iniziare questa gara e stare dietro a due top, non capita
spesso. Terrò più o meno il loro passo fino al 10° km, perdendo
leggermente ma pochissimo, sarei potuto stare anche con loro se
avessi voluto, anche tranquillamente, ma sarebbe stata una perdita in
più di energia, cruciale nel finale. Stavo già andando veloce, oltre quello
che sarebbe dovuto essere il mio passo per finire una gara di oltre
4h e mezza. Comunque dopo il 10° inizio a perdere di vista il
duetto. Finalmente accelerano: questo è stato il mio pensiero. Un po
mi dispiace, non avrò nessuno da seguire. E anche se mi rendevo
conto di non avere neanche una briciola della forza di Calcaterra,
stargli dietro mi faceva piacere, finché sarebbe durato. Ne sono
rimasti sorpresi anche quelli che dopo il passaggio del 5° km mi
hanno visto lì dietro, bello tranquillo, intento a seguire il
pluricampione del mondo della 100km. Mi incoraggiavano con un: Ehhh
Bravo Davide!!, Dai!!. Avrei voluto rispondere: loro stanno andando piano.
Vorrei ancora ringraziarvi tutti, praticamente un fiume di atleti che
faceva il mio nome, fino a quando si rientrava nella striscia
tagliafuoco. In quel momento ero contento, anche perché avevo visto i
miei compagni di allenamento posizionati bene e, per fortuna, anche
Lorenzo Pisani era vicino, era lì a farmi compagnia qualche decina di metri dietro di me.
Ora ci si doveva solo concentrare bene, la gara da questo punto è
come se si modifichi, cambia lo scenario e il fondo, tutto diventa
più solitario, silenzioso, intimo. Bisogna sentire le scarpe e le
gambe, fare bene leva sul terreno e correre sciolti senza perdere
energie, prende quasi un certa fretta, presto arriverà la prima
salita e non bisogna perdere troppo tempo, ci si sente forti e 60 km
non sembrano così tanti, forse perché la metà del primo giro, la
prima asperità impegnativa si affronterà a breve. Io devo dirlo, in
questo tratto un po ci ho creduto al 3° posto in classifica generale, ma Lorenzo è forte e
ben preparato e più tardi me lo ha dimostrato ampiamente. Quattro minuti
andavano tolti: forse anche questo mi ha fatto fare un primo giro
veramente ottimo, alla ricerca di quei minuti da recuperare. Così passa il primo ristoro, il secondo e il
terzo. Lorenzo mi seguiva a distanza e ogni 5km guadagnavo
leggermente. Durante i ristori notavo che lo spazio si dilatava, dopo
il 15° circa, disposto dopo la salita di quasi un km e i “gradini”
mi butto in discesa con un lieve vantaggio. Sto benissimo, nella
salita precedente quasi mi emozionavo per essere così fresco, ho
fatto la salita con piacere, gli scalini quasi scattando: Le foto seguenti di Signor Gavino Sole immortalano quel momento.
Purtroppo
alla fine della discesa non vedo un cartello e il nastro che ci
segnalano la svolta a destra, poco prima dell'attraversamento della
strada che porta a Scano di Montiferro (pensare troppo e concentrarsi
eccessivamente non è sempre bene) e perdo circa 30'' o 40''. Per
fortuna mi accorgo dell'errore dopo solo 50 metri, in quanto anche
durante l'allenamento sul posto di qualche settimana prima abbiamo fatto lo stesso errore. Torno subito
indietro come distinguo lo slargo stradale che si apre davanti a me.
Arriva anche Lorenzo, quel poco vantaggio è andato, mi prende un po
lo sconforto, più che altro un leggero rimprovero verso me stesso. Dopo qualche km però mi sento meglio e mi
rendo conto anche di quanto sia in forma Lorenzo, tranquillo, impassibile.
Io , invece, avevo un leggero fiatone. Sto iniziando a perdere troppe energie. Scambiamo qualche parola: Lorenzo mi chiede se stessi andando più forte dell'anno
scorso. Gli dico di si, ma che non so bene quanto, perché non ho i
tempi dei passaggi. Mi dice che in salita ne ho più di lui, gli
rispondo: finché dura.
In pratica facciamo la gara insieme per qualche km, anche se più avanti siamo nuovamente staccati di pochi secondi, io cercando la fuga e lui che amministra una bellissima corsa. Così fino a poco prima del ristoro
del 40° (in pratica quello prima della salita della chiesa durante
il secondo e ultimo giro di 30km). Infatti cambia tutto verso
l'inizio dell'ultimo giro, subito dopo il ristoro del 30°.
Improvvisamente sento, più del normale, un
senso di stanchezza, e piano piano rallento, dopo qualche km, oltre il
ristoro del 35°, inoltre mi compaiono dei dolori al basso ventre, sia
a sinistra che a destra, che mi portano per alcuni tratti a
rallentare vistosamente. Forse il vento un po fresco mi ha fatto male
alla pancia, forse un po di gonfiore dovuto a qualcosa che ho
mangiato e/o bevuto in combinazione o frettolosamente. Cmq Lorenzo mi
passa, ed io devo anche fermarmi a fare pipì. E' l'inizio di quasi
23km infernali. Penso di tutto. Inizio ad avere il pensiero che tutti
verranno a prendermi, più volte mi accorgo di pensare a questa
frase: forse è giunto il momento di capire che per la prima volta
devo ritirarmi, come faccio a finire, a fare 20km. Eppure vado. Vedo
da lontano Lorenzo, al ristoro del 40°. Giungo anche io e riparto
dopo la mia sosta, e non lo vedo già più, lui è oltre le lontane
curve. Ora c'è anche la salita. In un modo o nell'altro devo
arrivare fin su, almeno lì, penso a me stesso seduto ad aspettare a
Sergio o a Stefano, così potrò riprendere la corsa insieme ad uno
di loro. Penso a tutti quelli che ci sono dietro, devo dire che mi
dispiacerebbe deludere qualcuno, mi hanno pure incoraggiato. Così
tanti allenamenti, penso a Filippo che mi diceva che dovevo stare attento a non esagerare il primo giorno, a Sergio che mi diceva di andare più
piano (al secondo giro, quando ci si è incrociati, mi fa cenno di
rallentare e di non sforzarmi ulteriormente), eppure stavo bene, non
mi sembra di essere andato così forte, e anche nel primo giro sono
stato attento, rischiando qualcosa, ma sempre con riserva, per non
sentirmi stremato alla fine. Vado avanti. Ho usato anche gli
accorgimenti in discesa, che mi ha suggerito Filippo durante la
discesa a punta Giglio . Ho usato le scarpe da trail che vanno sempre
che è una bellezza, anche ora mentre sono stanco, anche ora che mi
sento svuotato. Penso e ripenso, ma vado avanti. Faccio la salita, la
schiena mi si piega in avanti, sembra un ponte strallato con i cavi
sfilacciati, non mi regge più, ma arrivo fino alla fine, sorrido.
Quasi non riesco a riprendere a correre, mentre sotto le piante dei
piedi percepisco la breve discesa che mi porterà al breve sentiero
che comunica con la strada asfaltata che giunge alla chiesa. Ma
mentre penso corro, i passi uno dopo l'altro mi portano al piazzale,
faccio la salitella in pietra, giro a destra: ecco i gradini. Qui
inizio a sentire lo stanco velo d'acqua sopra il mo corpo, sul
viso sembrava che mi sciogliesse le occhiaie, poi lungo il viso
arrivo a percepire questo film acquoso anche nel collo, che scorre sotto la
maglia, nelle spalle, sono completamente bagnato. E quel liquido mi porta via le forze. Ma ora il vento non
c'è e non sento freddo. I dolori sono pure diminuiti. Arrivo al
punto più alto. Vedo un ragazzo mentre fa una foto e mia
madre, subito dopo, che mi dice: dai che va bene. Io rispondo quasi
sconfitto: non và bene. Al ristoro c'è anche mio padre, mi
fermo più del previsto, esausto, ricordo ancora le parole che mi
escono di bocca: eeeeh stanco, sono!
Mangio, bevo: non troppa coca cola, forse è stata lei ad avermi gonfiato. Ripenso al ritiro, e
automaticamente riparto, una fitta sulla parte esterna del ginocchio
destro mi fa zoppicare per 100 metri, lascio perdere, passerà dopo
qualche minuto: lo penso con convinzione, conosco il sintomo. E così
succede, mi riprendo un poco in discesa, ma ho sempre la voglia di
camminare, aspettare, fermarmi, riposare. Eppure vado. Arrivo alla
leggera salita prima del penultimo ristoro, faccio anche quella
correndo, ripenso alla precedente. Mi accorgo che faccio tutti i
pezzi più duri correndo. Mi rendo conto che quando entro in crisi
profonda, cioè più che negli altri momenti, rallento un po e tutto
passa: altro suggerimento di Filippo che mi aveva dato conferma di
alcuni miei modi di agire durante la corsa. Ripenso agli allenamenti,
ad alcune cose che forse mettevo già in pratica, ma che a volte
vogliono ricordate, approvate da altre voci più esperte di mè.
Penultimo ristoro: mi guardo sempre indietro, bevo e riparto presto,
mi dico: se non mi hanno preso qui.... Mi aspetto la folla da un
momento all'altro, che mi sorpassa, io che penso: vorrà dire che con
la loro scia riuscirò ad arrivare all'arrivo. Ma cmq vado. Altra
fitta alla ripartenza del 50°, è dolorosa, molto, per decine di
metri non riesco a piegare la gamba ma poi passa nuovamente. Ora c'è
la discesa: che bello!, un tratto facile, eppure fatico, ma sempre
meno come si avvicina il traguardo. E non cammino, anzi, doso sempre
meglio le energie, vado avanti, avanti, avanti, le gambe reggono
anche nei tratti più impervi. Arrivo all'ultimo ristoro, ci sto poco
e riparto: giusto qualche secondo in più per rifiutare un invito a pranzare con le bistecche
che gli addetti si hanno appena cucinato. Ho bevuto sempre, non ho
sbagliato nell'alimentazione, forse solo un po di stanchezza, se
avessi sbagliato, ora sarei fermo, pieno di dolori. Anche il tratto
finale lo faccio abbastanza bene, non cammino neanche per un momento
nell'ultima salita, anzi, procedo molto lucido, Arrivo in fondo alla
strada, c'è mia madre, come se non lo sapessi gli chiedo se devo
girare a destra, una conferma inutile ma che mi piace farmi dare.
Giro a destra, gli ultimi 300 metri circa, ecco l'asfalto. Ad un
tratto un boato mi accoglie: sento il mio nome nella voce dello
speaker, tutti che applaudono. E' una sensazione meravigliosa.
Accelero e chiudo, con una progressione, la mia gara. Tutto si svolge
in un attimo, arrivano perfino dei ragazzini per farsi una foto con me e
Lorenzo, giunto qualche minuto prima.
Dopo dico la mia prima parola:
birra! Poi chiedo il tempo: 4'47''08'' !! Non riesco ad essere felice
con i muscoli facciali ma dentro sento qualcosa di orgoglioso dentro
di me, questa volta riesco a calcolare facilmente in pochi istanti il
miglioramento: più di 16' rispetto all'anno prima. Nonostante un secondo giro faticosissimo
e durissimo, le gambe sono andate, non come nel primo anello, ma mi
accorgo di aver fatto un buon passo cmq. Quarto in combinata, con 3
campioni davanti. Sono veramente contentissimo, sereno, felice,
soddisfatto!!! Ci ho provato a fare l'impossibile, con criterio, ho
dato l'anima in questi due giorni e ciò che provo alla conclusione
mi ha ampiamente ripagato, nonostante tutti quei brutti pensieri. Ma
li ho dominati, nonostante ci fossi dentro, ci sono andato d'accordo
e ci ho camminato insieme, anche questa volta una bellissimo agonismo
contro me stesso.
P.S.
Dopo la birra tutta una serata di serenità mentre aspettiamo gli
ultimi arrivi, complice una doccia, le birre e i panini (e non solo),
il clima atmosferico e umano... premiazioni molto divertenti... a
Sant'Antonio si respira bene, in tutti i sensi.
Aggiungo anche un link al sito della mia società, dove si parla anche dei miei compagni di squadra, che sono andati benissimo, tutti insieme abbiamo contribuito ad una bel risultato per la Podistica Sassari. Inoltre, anche Stefano, nostro compagno di allenamenti, è arrivato 7°, e questo ha quindi testimoniato il bel lavoro fatto tutti insieme nei fine settimana precedenti.
Aggiungo anche un link al sito della mia società, dove si parla anche dei miei compagni di squadra, che sono andati benissimo, tutti insieme abbiamo contribuito ad una bel risultato per la Podistica Sassari. Inoltre, anche Stefano, nostro compagno di allenamenti, è arrivato 7°, e questo ha quindi testimoniato il bel lavoro fatto tutti insieme nei fine settimana precedenti.
sabato 27 ottobre 2012
SARDINIA ULTRAMARATHON - Corsa Verde, 1h29'25''
Ed è arrivata e andata via, con un po di malinconia, anche questa Sardinia Ultramarathon. Ci avevo dedicato settembre e la prima parte di ottobre. Nelle ultime settimane, in particolare, mi ero anche allenato con un bel gruppo composto da Gavino, Filippo, Stefano e Sergio. Ma con noi, seppure non presente in concreto durante la corsa, faceva parte anche Pietro, mio compagno di squadra insieme a Sergio. I lunghi fatti in loro compagnia hanno sicuramente influito sull'esito finale della gara. Una giornata di allenamento non solitario rende più facile tutta la settimana e tutti gli altri allenamenti. Sopratutto se i km corsi insieme sono la gran parte del carico settimanale e vengono svolti in località bellissime come Alghero, Fertilia, Monte Doglia, Porto Conte, Porto Ferro, Punta Giglio e Monte Timidone (all'interno della foresta demaniale Prigionette, conosciuta anche come “Arca di Noè”). In queste corse l'aria ci ha ristorato, il verde ci ha allietato gli animali ci hanno fatto compagnia da dietro gli alberi ed i canneti. In particolare i Daini presenti mi hanno sorpreso con la loro agilità, non ci si abitua mai a quanto velocemente possano scomparire dalla vista. Ringrazio tantissimo gli amici per quei bellissimi sabati mattina. Dunque, la Sardinia Ultramarathon consiste in 2 gare da svolgersi di sabato e domenica mattina, quest'anno sono ricadute il 20 e 21 ottobre. Il primo giorno ci sono da fare circa 21 km (in 2 giri) e il giorno dopo circa 60km (totalmente in trail, sempre su 2 giri). Devo dire che quest'anno ho dovuto proprio sudare, mi sono impegnato nelle gare più dell'anno scorso. Infatti avevo stabilito di guadagnare qualche minutino già dal primo giorno. La mia intenzione era quella di non addormentarmi nella lunga discesa in asfalto presente nella mezza ( la gara è composta da circa il 60% di trail e il 40% di asfalto) e di finire la competizione in circa 1h e 31'. Quindi circa 4 minuti in meno dell'anno scorso! Ma forte di allenamenti migliori e di meno gare sulle spalle mi ritrovo una leggerezza inaspettata, sin dall'avvio, e vado su che è una bellezza dal primo km della prima salita del primo giro. Si parte nella lieve freschezza del mattino, alle ore 10:00. La partenza è in discesa, in circa un 1km ci ritroviamo nel punto più basso, a quasi 650 m s.l.m.. Si svoltà a destra, oltrepassando un cancello, e ci ritroviamo in un sentiero dove la vista tende a spaziare sulla destra. Le mie gambe tendono già a superare, raggiungo definitivamente un gruppetto davanti a me. Dopo l'asfalto della pendente discesa mi sembra di fare ancora più presa sulla salita che quest'anno si presente molto più inerbita. Stranamente, credo di aver fatto una buona scelta a infilarmi le Asics 1170 A4 stabili. Con i loro 750km le sento veramente comode e leggere, le mie Bandito sono state giustamente tradite, troppo leggere. E le scarpe da trail forse sarebbero state troppo pesanti per la 21k. Purtroppo non sono riuscito ad acquistare per tempo un paio di scarpe trail che sentivo mie a pelle, e ho tenuto da parte cmq un paio di Asics Kahana che ho letteralmente addomesticato con 100km, in brevissimo tempo. Le Kahana saranno mie complici il giorno dopo, una scelta avvenuta solo poco prima della partenza dei 60km, ma penso molto ben ponderata e decisiva. Ma torniamo alla gara del sabato. La salita va su fino ai 4,5km e si divide in due parti. La prima parte è molto esposta, aperta, si sente il caldo appena esce il sole. Più avanti il bosco si fa sempre più fitto e si raggiunge una breve salitina, molto sconnessa, che curva a destra e poi a sinistra. Siamo arrivati ad un momento di respiro. Quando si raggiunge un sentiero leggermente in discesa e poi in piano (con una superficie compatta e fangosa) ci si ritrova quasi nei pressi della Chiesa, un ultimo sforzo. Arriviamo quindi al secondo tratto, meno pendente e più breve, si sale ancora e poi un breve tragitto di asfalto ti accompagna verso la zona parcheggio, situata nella parte più bassa di Sant'Antonio. Qui si gira verso sinistra, si scende nuovamente. Facciamo circa 1,3km di discesa su un sentiero bellissimo, avvolto tra gli alberi, sempre più fitto e fatato, a mio parere l'inizio dei km più belli della Corsa Verde. Le mie gambe vanno veramente bene, non sono stanco per niente, in salita sono andato veloce e ora controllo il passo per non stancare i quadricipiti. Alla fine della discesa si svolta in maniera secca verso destra, si restringe la sede di corsa e tutto si fa ancora più selvaggio, silenzioso, sembra quasi di perdersi quando per un attimo si abbassa lo sguardo per controllare che i piedi non si appoggino male sui solchi formati da precedenti piogge. Rialzi lo sguardo e vorresti correre il più possibile in quel posto distaccato dal resto del mondo. Ma le mie scarpe mi fanno scattare con sicurezza, c'è un ritmo da tenere, senza farsi troppo prendere dal paesaggio. Il fondo della suola che tocca il terreno risuona intorno e dietro di me: tac tac tac tac. Salgo con il ritmo dei miei passi, quasi mi diverto ad entrare in sintonia. La strada sembra non finire, ora mi viene in mente che la ricordavo meno lunga ma più faticosa. In breve, invece, arriva l'ultimo pezzo, eccolo, finalmente, sono poche decine di metri ma ti mandano su il cuore e il fiatone. E' già finito, sono contento, non ne sono uscito male, anzi. Ed ora c'è solo discesa. Ah si, devo fare i mitici gradini, niente di più facile. Eppure una leggera pesantezza si sente d'improvviso dopo 10 scalini, calo leggermente la velocità e sono subito in cima. L'altare alla mia destra mi ricorda che siamo sul punto più alto: 800 metri di altitudine. Circa 150 metri di dislivello in un attimo, così è sembrato, neanche li ho sentiti. Siamo, però, solo a 7km di gara. Ora è facile ma la discesa è lunga, e poi ci sarà l'ultimo giro. Mi concentro bene e imposto un buon ritmo. Il sole torna sui prossimi 3,5km. La discesa sembra non finire mai, la sede stradale più ampia sembra allungare la distanza, eppure sto andando, è più lunga di quello che ricordavo. Passano i cartelli chilometrici, guardo quello che segnala i 20km quando si sarà al termine del secondo giro, passo dritto, mi dico: ci sono quasi... e metà gara è finita. Ogni volta mi sorprendo di quanto sia importante correre bene questo tratto ai fini della competizione. Ma finalmente ecco l'arco. Bevo, un sorriso a tutti e poi mi ricordo: dovevo chiedere il tempo. Infatti non ho messo il cronometro e mi serviva almeno sapere il passaggio. Mi aveva appena superato Enrico, chiedo a lui con un urlo: a quanto siamo??. Risposta: 44'26''.
Mentre mi impegno nel restante tratto di discesa, che riapre l'anello, penso alla proiezione finale. In un primo momento di confusione non so perché sommo 40 e 40 e conto 1h e 30 aggiungendo altri 5 minuti. Mi sembra così strano, mi concentro meglio e finalmente mi accorgo che sto andando più veloce di quanto previsto e cmq arrotondo tutto ad 1h e 30 invece che ad 1h e 29'. Il secondo giro andrà benissimo fino al 2° - 3° km di salita. Più avanti inizierò ad accusare un leggero stato di affaticamento, sempre più intenso (devo ammetterlo, stavo iniziando ad aumentare troppo per andare dietro ad Enrico). Così tiro leggermente i freni e vado con un passo più lieve, faccio la discesa degli elfi e mi trovo nuovamente sull'ultima salita, faccio più fatica del dovuto, mi rincuoro che anche l'anno scorso avevo finito gli ultimi metri con il cuore che batteva sul torace e ben presto mi trovo sui gradini. Gli scalini, invece, sono più facili, salgo bene, vado giù in discesa, deciso nel mio stato di benessere. Con mia sorpresa mi ritrovo con il terzo di categoria che durante il percorso ha avuto dei problemi di crampi, così anche la discesa viene fatta ad un buon passo insieme a Fabrizio, senza troppa fatica e con un ultima accelerazione riesco a finire molto bene, rientro anche in premiazione al terzo posto. Concludo anche 10° assoluto. Guardo il tempo: 1h29'25''.


Oltre ogni previsione! Ora, con mia felicità, non ho neanche preso molto dal 3° posto per la combinata. Lorenzo sta 4' minuti davanti a me. Giorgio e Vincenzo, invece, sono proprio oltre misura per le mie piccole possibilità. Concludono con 1h19'33'' e 1h21'45''. Rifletto su quanto il divario sia enorme. Il giorno, in ogni caso, dovrò fare una buona gara fin dall'inizio e dare quel che ho e difendere quella mia quarta posizione. La giornata prosegue nel consueto clima di divertimento e festa che contraddistingue questo evento. La possibilità di farsi una doccia calda appena subito dopo l'arrivo, le premiazioni, il mega pranzo, che bellezza!!! Torno a casa molto soddisfatto sotto tutti gli aspetti, e mi sento molto meglio di 12 mesi prima. Solo leggermente affaticato. Dovrei poter rispettare quel che ho risposto a chi mi chiedeva come stavo: ho fatto un po di km in più di allenamento, quindi dovrei esser molto più in forma. Oggi è andata così, più di 5 minuti e mezzo in meno (1h29'25'' contro il vecchio 1h35'01''. Solo i bicipiti femorali si fanno lievemente sentire, ma sono sicuro, faranno il loro dovere. Appena partirò saranno pronti a sostenermi per la Ultra.
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Gare 2012,
Sardinia Ultramarathon 2012
giovedì 18 ottobre 2012
2^ Buddusò Corre 7,2k 29'34''
Ultimamente ho gareggiato poco. Non
perché avessi poca voglia o non stessi bene, ma per scelta. Ho
deciso di passare più tempo ad allenarmi. Avevo bisogno di più
giorni per fare chilometri, infatti, se avessi dovuto partecipare ad
una competizione, avrei sacrificato qualche giornata in cui avrei
corso più veloce, a discapito del chilometraggio. Quest’anno,
d’altra parte, non è stato buono, le gambe hanno risentito di
qualche problema, forse le ore e ore seduto con le gambe al freddo
mentre seguivo dei corsi, forse qualche errore negli allenamenti,
forse solo perché doveva andare così... alla fine mi sono convinto
che sarebbe stato meglio puntare sulla distanza. Dopo un mese di luglio pessimo (ma in ripresa), dove non superavo i 45km settimanali, sono riuscito a fare un degno agosto e un buon settembre (anche se tutto è stato forzato e azzardato). Se tutto va bene
vorrei correre qualche bella gara gara lunga nei prossimi giorni,
probabilmente anche una bella mezza più avanti. Vi racconterò in
altri post quali saranno le gare a cui parteciperò.
Come detto prima, a settembre ho corso
poco nelle gare. Ho svolto solo una gara, anche essa come allenamento. Si tratta
della 2^ Corri Buddusò del 18 settembre scorso. Non sono voluto
mancare perché era una gara che si svolgeva durante la settimana e
mi veniva bene conciliare qualche lungo fatto durante il sabato con
qualche km più brillante fatto di martedì. Inoltre Buddusò era un
paese in cui non mettevo piede da tanto tempo e così ho sfruttato
l’occasione. L’ambiente era molto interessante, abbastanza
vivace, e si incontravano numerose ragazze per le vie .
Sopratutto, dopo la gara, è aumentato sempre più il numero delle
persone quando sono iniziate le esibizioni delle maschere dei Boes e
Merdules e le premiazioni della corsa. Per i festeggiamenti di San
Quirico, poi, praticamente tutti (intendo paese , corridori e
accompagnatori) sono stati invitati alla sagra del prosciutto dove
siamo stati letteralmente sepolti da panini con salsiccione e
prosciutto, formaggio, vino e birra. Un bellissimo finale di serata
accompagnato con musica e altre esibizioni di maschere e ballo tondo
a cui hanno partecipato numerosi presenti.
Ma la gara? E' andata bene! Se
considero che il sabato avevo fatto 50km, di cui 45 di corsa e 5
camminando (sono arrivato completamente cotto) e che il lunedì e il martedì ho
fatto altre uscite da 11 e 6 km posso dire che finire il percorso di
gara composto da 2 giri da 3,6km ad una media di 4'06''/km non può
essere un risultato da buttare. Inoltre, il tracciato presentava anche una salita
nella prima parte e una discesa abbastanza pendente, dove i
quadricipiti già rigidi sbattevano e mi provocavano leggermente
dolore. Quindi dovevo moderare la velocità in discesa anche per
questo e perdevo tantissimo. Alla fine devo proprio dire di aver
fatto una buona prova. Il giorno dopo ho pure fatto delle ottime
ripetute in salita. Sono stati dei giorni di ottimi allenamenti!!!
Insomma, la competizione mi ha fatto
bene ed è stata promossa a pieni voti. Sarò proprio contento di
poterci riandare il prossimo anno.
Per il resto voglio usare questo post
per mettere nero su bianco il fatto che da poco ho scoperto che il
mio nonno materno, Salvatore Fadda, (che non ho mai conosciuto) era
stato un corridore nella famosa squadra di atletica leggera
sassarese: l'ALBA SASSARI. Alla fin fine posso dire che porto avanti una passione di famiglia ^_^
venerdì 14 settembre 2012
Allenamento Sant'Antonio Macomer
E dopo quasi un anno sono ritornato sulle strade trail del percorso della Sardinia Ultramarathon. Domenica mattina quale occasione migliore per fare uno dei primi lunghi seri. Praticamente 30 km di divertimento, tra una cosa e l'altra quasi 3 ore in piedi, che nelle battute finali mi hanno un po provato. Ma alla fine tutto è andato bene e tutto sommato, per aver fatto anche qualche pezzo abbastanza tirato, ne sono uscito ancora intero. Inoltre, il giorno prima avevo fatto anche 16km di medio al mattino e 5km veloci di sera, mi posso ritenere soddisfatto, anche se la forma è ancora lontana.
Ma la gioia più grande è rivedere quei boschi, che senso di pace. Presto saranno ancora più verdi. E sentire le striscie tagliafuoco sotto i piedi sarà un lusso che non sempre si può avere a disposizione. Aria pulita, odori veri. Una giornata fantastica. Un grande ringraziamento a tutte le persone che hanno reso possibile questo allenamento in compagnia!! Ancora ho sulla pelle il sole del caldo pomeriggio che mitigava quel vento fresco che passava tra gli alberi e allietava l'udito...
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