Ieri ero in "ritiro" con i compagni della Podistica SS per un giro pizza serale.. tra le tante cose si è parlato anche delle gare che ha fatto mio padre. Tra le ultime la bellissima gara di Ghilarza, il 15° Giro del Guilcer, che ha chiuso alla media di 4'32'' in 51'45'' (11,4km circa). Poi mi sono ricordato anche della gara che ha fatto recentemente a Nuoro (15° GIRO DEL GUILCER) che ha chiuso alla media di 4'33'' in 51'40'' (11,2km circa). Proprio quest'ultima mi ha stimolato a ricercare un breve scritto del 2011 (di cui mi ero ormai scordato) che ho voluto recuperare e inserire nel mio blog. Rileggendolo mi accorgo che dovrei apportarvi numerose modifiche a come è stato scritto, ma lasciando inalterati i concetti. Tuttavia ho deciso di riportarlo direttamente così come è stato copiato dal sito dell'amatori nuoro (scorrendo la pagina che si apre lo si può ritrovare), a cui l'avevo volentieri inviato.
Corri Nuoro - Una partecipazione d'animo
Questa è stata la mia terza
presenza alla Corri Nuoro. Questa manifestazione è un crocevia in cui i podisti
si riuniscono. La particolare posizione geografica di Nuoro e le principali vie
di comunicazione uniscono Cagliari, Sassari e Oristano in questa Roma sarda.
Non è un caso se nei discorsi tra corridori ci si domanda: ma ci vediamo a
Nuoro? Così anche quest’anno non potevo mancare, s’incontrano amici podisti che
spesso non si riescono a vedere in altre corse e, come nel mio caso, ci si
programmano veri e propri appuntamenti per incontrare altre persone. Ma fino a
qui sembra che abbia voluto far capire che ci si va a Nuoro solo per una
questione di comodità. No! A Nuoro ci si va perché è una garanzia. Sono da poco
nell’ambiente della corsa ma in questi tre anni mi sono sempre trovato bene.
L’organizzazione ha sempre dimostrato di voler dare il servizio migliore
possibile, di essere un buon padre di famiglia che si prende cura di ciò che
fa. Quindi anche quest’anno sapevo già cosa mi sarei trovato: clima di festa,
le maglie rosse dell’organizzazione (sempre numerosissime), lo stand
dell’associazione benefica, la preparazione della frutta e della carne e di
tutto il ben di Dio che ci riempirà la pancia nella lunga serata del dopo gara,
il gonfiabile davanti alla Provincia, i freschi giardini con il busto di Grazia
Deledda, Massimo Zara sul suggestivo camion-palco in cui, se si ha la fortuna e
la forza di salirci, è sempre un piacere godersi il pubblico e lo scenario
notturno che se ne percepisce: un emozione di qualche decina di secondi che
trasmette una serenità indescrivibile e un senso di soddisfazione particolare.
Insomma, cartoline che danno il gusto di una serata passata in casa di amici in
cui il rispetto per chi t’invita è assoluto ma dove ci si può comportare come
se si fosse a casa propria. Quest’anno poi ero proprio curioso di vedere la
modifica apportata al percorso molto veloce ma insidioso che negli anni scorsi
mi aveva creato non pochi problemi. Ma chissà perché più il percorso è
particolare e stimolante e più mi ci appassiono. Siamo nel cuore di Nuoro,
l’inizio lo conosco bene: Via Brigata Sassari, via Deffenu, si gira per il
Corso Garibaldi ed ecco la deviazione. Per vie che entrano in contrasto con la
prima parte più moderna si torna un po’ indietro nel tempo. Si torna a più di
un secolo fa. Siamo in Via Grazia Deledda, siamo davanti alla sua casa, al suo
museo. Mi sorge un sorriso sul viso pensando che scrivo su di lei, il premio
Nobel per la letteratura che molti studenti non sanno neanche chi sia e che a
scuola neanche ci hanno fatto leggere: i suoi libri, delle opere assolute.
Invece lo sport visto come strumento per la diffusione della conoscenza della
nostra Isola, delle tradizioni, dei nostri tesori, ti porta su un piatto
d’argento, fino al suo uscio. Questo nuovo percorso sembra proprio tosto. Parto
non troppo veloce, comunque troppo forte, e le piccole difficoltà in più che
riscontro nelle vie storiche mi fanno faticare, sono come Canne al vento, sono
Cenere in balia dei piccoli dislivelli ma resisto con le mie ultime forze,
integro nella mia ultima concretezza di polvere, elastico per non rompermi e
dopo 4 giri chiudo anche io la mia terza Corri Nuoro. Sono contento. Volevo
proprio essere presente e passando sotto il traguardo ho portato a termine il
mio desiderio: ne sono testimoni Monte Ortobene e Monte Corrasi che ben ci
vedono da lassù. Dopo che ci siamo rifocillati con la generosità Sarda
rimaniamo come sospesi nel tempo durante le premiazioni. Non riesco a capire
come, stranamente, ci si sente in un ambito intimo nella spaziosa Piazza
Italia. Magia della Corri Nuoro.
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