Finalmente riconosco quel tratto di strada al sole, manca poco, scollino e la strada tende finalmente al piano, poco più in la è pure leggermente in discesa. Sono molto stanco ma continuo. A Vallicciola ancora non c 'è nessuno dell'organizzazione. Verso le 9 e 30 c'è il ritrovo: farò in tempo. Ci metterò solo poco più di un ora a fare questa salita. Spero meno, ma sarà molto molto molto difficile, non è il 2010, 58'17'' è duro da battere. Passo Vallicciola e faccio il piccolo strappo, mi butto giù per una ripida discesa, troppo forte, lo scoprirò poco dopo. Arrivo nel punto più basso e ritorno a salire, mi aspetta una salita più dolce. Due anni fa, in questo punto, ho avuto bellissime sensazioni, ottima spinta e leggerezza. Ma adesso sono pesante, la discesa mi ha appesantito nuovamente le gambe. Tengo duro e imposto un passo più tranquillo per limitare i danni. Eccola, la parte più dura, il muro, devo salire con i passettini, attenzione al fiato, si procede a capo chino, senza guardare troppo negli occhi la cima. Ma questo è solo il punto con cui la montagna vuole piegarti, dopo alcune curve c'è ancora il tratto difficile per arrivare affianco alla chiesa: voglio fermarmi. Ma vado avanti, riduco i passi e vado avanti. Ecco, laggiù, finalmente c'è il rettilineo della chiesa, dopo minuti e minuti di cuore che batte nel cervello e i polmoni che inondano la bocca di sapore di sangue, si respira un po. Mi ricordo ancora, dopo la chiesa si è arrivati, nel senso che non ti fermi. Ancora un po di fatica, ma dov'è quel tratto di cemento?, una curva più su. Ma quanto sono in alto quelle antenne?, ma la strada sale, il dislivello, velocemente, te lo metti sotto, il panorama sulla sinistra si apre ai miei occhi. Mi ritrovo ormai a dover fare il giro di quelle bellissime rocce, mancano 200 metri al cancello, la strada curva verso sinistra. Una volta, in questo punto, ho fatto una volata, questa volta stò andando a pezzi, il torace si tiene insieme per volontà, ma ormai la sensazione della fine ti fa superare queste sciocchezze. Tocco il muro, è finita. Guardo l'orologio, purtroppo non capisco bene e vedo un 55. Mio Dio!, batto le mani per la gioia e dico: non è possibile. Il cervello è confuso, sa che il fisico non ha fatto quello che altre sensazioni chimiche ingannevoli vogliono farti capire. Solo dopo, con più sangue ossigenato nella mente vedo poco sopra nel display: 1h. Il mio tempo finale, 1h00'55''4. Pochi secondi fa avevo battuto il mio record del 2010. Ora mi consolo con un secondo tempo. Ma ancora non sono ancora cosciente. Mi sembra di aver migliorato solo di poco più di 30''. Solo dopo ore ricorderò che avevo 1h2'30'', è diverso da 1h1'30'' che percepivo nella memoria. Sono un po più felice. A casa, con freddezza, mi riterrò abbastanza soddisfatto. La condizione non è poi così scarsa, manca velocità, ho fatto veramente tantissima fatica, ma non sono così messo male. Quest'anno è andato così, ma forse qualche cosa di buono posso ancora farla. Limbara, spero quanto prima di batterti di nuovo. Obiettivo: migliorare il mio tempo, dovrò scendere sotto i 57', ci vediamo l'anno prossimo!
E' fatta, ho perso qualcosa in questo ultimo tratto facile, (stranamente mi trovavo meglio in salita) ma ho chiuso in buone condizioni, sono proprio contento di aver fatto questa doppia corsa! Mi ero messo in mente questa giornata e l'ho conclusa. Guardo il tempo e sento un po i discorsi degli altri, devo dire che non è stata poi così male. Chiudo in 29'01''. Nel 2010 avevo fatto un buon 26'09'' (avevo fatto la Corri Banari il giorno prima). Non sono andato poi così piano, non ho camminato, ho recuperato abbastanza bene il primo sforzo del mattino.
La giornata prosegue sotto le sequoie giganti di Vallicciola: premiazioni, chiacchierate, foto, risate, mega pranzo... cosa volere di più? Solo un piccolo saluto al Coghinas e al Ponte Diana!
3 commenti:
Bel racconto Davide.. E' bello leggerti e notare che i guai tuoi sono quelli di tutti noi podisti. Per guai intendo i periodi interlocutori, le fatiche a volte inconcepibili, le sensazioni pessime associate però alla gioia di una buona prestazione in un periodo così così. Grazie per la condivisione delle tue emozioni. Fausto
Grazie Fausto!!!! si, il ritorno ad un corsa più congeniale è qualcosa di veramente bello... si fà tanta fatica ma è come tornare a vivere in una dimensione diversa... grazie a tè, che le apprezzi e mi fai capire che oltre al diario dei ricordi queste parole danno qualcosa anche ad altre persone!!! un salutone alla famiglia!
Ci cono anch'io!!!! A breve inizierò a scrivere e a sistemarlo..
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