Sabato scorso ho corso a Banari. Era in programma la "XIII Corri Banari", attualmente alla terza edizione con l'organizzazione Currichisimagna/Podistica Sassari. Questa è anche la mia terza partecipazione. Non vorrei mai mancare, se possibile, perché l'ambiente ristretto e intimo, le vie di questo paese, la sua posizione tra i monti, mi attirano come una calamita. Inoltre mi bastano pochi minuti di macchina per avere l'opportunità di partecipare ad una bella gara di sintesi, veloce ma non piatta, mai noiosa, faticosa quanto basta. Quest'anno però peggioro il mio tempo. Nonostante il percorso modificato, posso ritenere che la media finale non si debba discostare, come paragonabile, così tanto dal vecchio tragitto. Quest'anno forse qualche curva in più, una salita lunga in meno ma 2 strapetti decisi. Per il resto 6 giri da circa 1km come le due volte precedenti. Non conosco bene l'esatta misura finale, se consideriamo le traiettorie seguite nelle curve, ma con il mio 22'35'' scendo poco sotto i 4'/km (nel 2010 e 2011 scesi sotto i 3'45'' e 3'50''/km). Eppure sono contento, per i primi 4 giri reggo bene un passo che ancora non ero riuscito a fare nelle precedenti settimane. Negli ultimi due giri, invece, scoppio completamente ma non mi fermo, il sesto giro, poi, mi sembra anche migliore del quinto, con un'accelerazione finale portata al termine abbastanza bene.
La serata si conclude con il ristoro a base di anguria e melone disposti affianco all'arrivo e con un bel panino con cavallo e una birra. Entro, fortunatamente, anche in premiazione. Entrerà anche mio padre. Ricordo un bel periodo in cui avevamo fatto entrambi qualche bella gara e si finiva sul podio insieme. La corsa è anche questo, una rievocazione di altre corse ed esperienze simili, l'attività continua ti mantiene la memoria fresca, ti arricchisce sempre di più. Per esempio a Banari, come nel caso di altri paesi in cui ho corso più volte, è bello ritrovarsi in un luogo che ormai è diventato familiare. Ti trovi a dare qualche suggerimento sul percorso, a raccontare le sensazioni di gara su qualche pendio, alle volte tu stesso ti stupisci che magari metà paese non lo conosci e ti diverti a constatare che poi tanto familiare non è, se qualche volta il percorso non è più lo stesso. E così, l'avventura di scoprire quei nuovi 1000 metri, quella deviazione, quel nuovo manto stradale o sterrato ti fa riaffiorare la fiamma della passione più ardente.
Per il resto, la gamba destra sembra tenere, devo sempre stare attento ad ogni segnale ma almeno posso dire che sto correndo bene. In questo periodo vorrei lanciarmi a fare allenamenti su allenamenti ma non posso e non voglio esagerare, però quando le gambe vanno fluide e rimandano alcune sensazioni positive mi accontento e ringrazio.
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