Il 25 aprile ho disputato l’8° Trofeo Monte Acuto Marathon, la seconda gara dell’anno. E’ la quarta volta che partecipo, questa gara non mi annoia mai, devo dire che solo stavolta ricordavo perfettamente quello che mi aspettava, sarà per questo che la fatica l’ho sentita di meno. Non ero molto pronto, ma forse con un pochino di esperienza e conoscenza del tracciato son riuscito a gestirmi meglio ed a chiudere con soli 35’’ in più rispetto all’anno scorso. D’altra parte, nella prima salita, dopo la partenza, il fiato si fa sentire subito e le gambe diventano pesanti, si gonfiano. Tengo il mio ritmo, fin su, fino alla lunga discesa per San Nicola. Come ogni anno non vedo l’ora che arrivi, e come ogni anno si fa attendere. Nel primo mezzo km di ripida discesa mi butto giù, provo a recuperare ma la fatica non mi rende molto brillante e con il successivo calo delle pendenze guadagno troppo poco, anzi, in discesa perdo posizioni e non trovo un ottimo passo, devo sempre ritoccarlo, alle volte mi trovo ad accelerare per poi successivamente calare quando sento strani sintomi di fuori giri.
Bene o male non faccio una brutta discesa, nonostante possa sicuramente fare di meglio, molto meglio! Mancava la sicurezza della sensazione che si sente nelle ossa, quando non ti sembra che possano rompersi da un momento all'altro.!! Arrivo abbastanza fresco nel piano. Passo davanti al ristoro, faccio un semplice gesto per dire che non voglio acqua, oggi non c'è ne bisogno, berrò solamente dopo l'arrivo. Dicevo, in questo tratto mi trovo stranamente a recuperare terreno anche rispetto ad un gruppetto lontano, questo succede fino all’ingresso del complesso urbano, quando il su e giù che troviamo, invece, mi fa perdere la rimonta. Dopo 1km riesco a rientrare in sintonia, ma è troppo tardi, il recupero mi fa guadagnare troppo poco, solo 1 o 2 posizioni, tutti sentono già gli ultimi 3 km e l’aria di Ozieri. Finisco con una buona spinta e meno agonia degli scorsi anni. Concludo con una volata solitaria, un po per evitare sorprese, anche se solo dopo mi rendo conto di essere solo contro me stesso. Ma capisco anche che era stata fatta per darmi una piccola soddisfazione e dire: dopo tanti allenamenti almeno apriamo un po le riserve. E’ una piccola volata che mi indica quanto ancora sono pesante. La risposta non è reattiva ed elastica come al solito ma vado su nella rampa con una bella velocità. Sono molto contento, del margine c’è... ora devo cercare di curare la leggerezza e l’esplosività di ogni singolo passo. Più tardi ci sarà la premiazione. Come è consuetudine la Monte Acuto propone dei bei cestini, arriverò 3° di categoria e ne vincerò uno, anche quest’anno quindi salirò sui gradini e mi godrò Via Cirenaica riempita di accompagnatori e pubblico. Peccato non aver migliorato il tempo, dopo la scorsa edizione avevo preso l’impegno, ho migliorato solo la posizione. 12 mesi fa però erano presenti numerosi atleti che anche in questa edizione mi avrebbero superato. Dovrò solo aspettare 1 anno e, se sarò presente, riprovarci, sperando in una condizione migliore. Un ringraziamento alla Monte Acuto per tutto quello che è riuscita a fare, nonostante un evidente periodo di difficoltà che colpisce tanti settori, sono sicuro che il prossimo anno faranno tantissimi sforzi per farci avere ancora una bellissima 9^ edizione, e ancora una volta, quando la mattina presto andremo a prendere il pettorale, faremo discorsi sulla pendenza dell'ultima rampa, divertente fatica finale così tanto attesa in questa manifestazione!
2 commenti:
L'ultima salita penso sia un'agonia per tutti, ma arrivare poi davanti alla gente ti fa decidere di non fermarti. Secondo me è uno dei percorsi più difficili tra le gare corte in Sardegna, speriamo che per i prossimi anni torni ai vecchi fasti, lo merita.
Sicuramente bisogna capirlo bene... o non si arriva molto contenti all'ultimo km ^_^ oja che cotture che mi son preso in questi anni... ricordo che il secondo anno, e anche l'anno scorso ero crepato!!!
Posta un commento