Il mio sogno? trovare l'anima della corsa.. e della vita.

martedì 12 maggio 2015

Sono felice del fatto che sto correndo..

Ultimamente ho riprovato a riprendere a correre: mi sembra positivo aver fatto ben 6 gare. O meglio, ho partecipato con grande passione. Diciamo che posso ritenere il 1° gennaio 2015 come data utile ad identificare la ripresa. Più verosimilmente posso poter dire che corro dalle prime settimane di marzo, in quanto i km precedenti erano talmente pochi che non possono ritenersi significativi. Perciò a chi mi ha rivisto nelle gare, e mi chiedeva: - come va? - rispondevo: - sono contento che sto correndo! -
Ultimamente ho provato a combattere la fascite anche con dei plantari, realizzati professionalmente dopo un visita baropodometrica. Dopo 5 mesi ho tolto i plantari ed ho cominciato a correre senza. Con i plantari alla fin fine i dolori si alleviavano molto solo se ci correvo piano, e quando, anche con attenzione si prova ad aumentare la velocità, diventano più fastidiosi che altro: il piede sembrava sempre volar via dalla scarpa. E il dolore non spariva mai del tutto. Oltretutto è un buon metodo per consumare le scarpe nel punto in cui la parte alta del calcagno appoggia posteriormente sulla scarpa: certi buchi! Questo perché il piede rimane rialzato di qualche centimetro e sfrega, con quel movimento che ti fa temere di perdere la scarpa stessa.
Insomma, alla fine il problemino non è mai sparito, ma ora riesco comunque a correre, ed ho fatto anche qualche garetta. L'ottava edizione della Corrincentro, la 25^ Sagra del carciofo ad Uri, il 10° Trofeo Monte Acuto, un 5000 in pista (dove il 22/03/2015 ho fatto la straordinaria performance di 21'17'' ^_^), il Trofeo Prendas ad Ittiri e il Currendi in Pischera - 1° Trofeo del Fenicottero. Su queste ultime due devo soffermarmi, in quanto non avevo avuto modo di scrivere niente ma devo ricordarmi quanto l'ospitalità è stata altissima. In entrambi i casi le organizzazioni hanno realizzato delle belle gare. Una cittadina, l'altra campestre, molto caratterizzate. Ambedue inserite in contesti particolari: la prima all'interno della vetrina di promozione dell'agroalimentare e dell'artigianato; la seconda a strettissimo contatto con lo stagno della Pischera a San Teodoro. Entrambe le manifestazioni sono state molto interessanti e di livello, con buffet finali abnormi, in cui, specialmente, ho potuto assaggiare una miriade di dolci diversi e prodotti particolari come lo yogurt di capra.
Devo proprio consigliarle con eccellenti e distinti voti!!!

10° Trofeo Monte Acuto - 55'50''

Mercoledì 18 marzo 2015

Del Trofeo ho parlato spesso, perciò è utile che scriva per mio ricordo solo gli estremi.
E' stata molto dura. Il vento, sulla via del ritorno, era veramente forte e mi ha fatto camminare qualche volta (3 se ben ricordo). Diciamo che per l'allenamento che avevo (meno di 20 km la settimana prima) è andata di lusso. Probabilmente dovevo tirare meno la discesa, anche perché senza allenamento ne ho risento sin dal 1° km, e le gambe hanno messo a nudo sin da subito dei dolori alla parte bassa. E questi dolori si son sentiti forti per due giorni. Il piede invece mi ha dato fastidio solo martedì, in pineta, solo leggermente lunedì. Oggi, mercoledì 18 marzo, invece sono riuscito a fare 11 km a 4'40''/km circa. 
Perciò mi rimane da segnalare che il primo, Lorenzo Vigliotta, mi pare abbia fatto poco meno di 45' (44'30'' circa). Caspita quanta differenza!
Come sempre, poi, la manifestazione si è svolta bene. E' sempre un piacere parteciparvi. E devo dire che i formaggi, la pizza e il vino poco prima delle premiazioni rendono questa gara particolarmente "succulenta".
Sono dal 2009 (tranne l'edizione non fatta del 2014) che non manco, e ogni volta vedo che la decisione è sempre stata saggia!
Altro fatto da riportare è il pensiero che ho scritto per Tore Scanu, che mi ha chiesto se potevo fargli avere qualcosa per il sito della loro società. Lo riporto sotto.

10° Trofeo Monte Acuto.
Una cosa è certa, sono molto contento della mia ennesima partecipazione al Trofeo Monte Acuto. Anche se fosse stato per il semplice fatto di essere lì. Quest’anno, poi, festeggiava persino la doppia cifra, e non essendo mai mancato da quando ho iniziato a correre, ho avuto come un motivo in più. Insomma, ho voluto correre nonostante anche quest’anno, e l’anno precedente, abbia avuto qualche difficoltà. Anche se trattasi di sole quisquilie di salute podistica, per fortuna. Sono altre le cose che a tutti noi la vita riserva…
Infatti, come è ben noto, il Trofeo Monte Acuto non è una gara da affrontare con troppa spregiudicatezza. E anche da questo punto di vista mi sono accorto che, nonostante la mancata edizione del 2014, la manifestazione è solo andata in standby, ed è stata onorata, anche questa volta, da numerosi atleti isolani. Magari anche acciaccati come me, con scarso allenamento o con sintomi invernali. Diciamo che la fedeltà dei propri clienti non svanisce facilmente se si hanno punti forti dalla propria parte.
Si, sono convinto che questo Trofeo funzioni - e dovrà continuare a funzionare - molto bene. Ne è la prova il fatto che, nonostante ci siano state difficoltà impreviste dal punto di vista climatico, e quelle dovute a profondi fatti che hanno colto emozionalmente impreparati tutti noi (podisti, organizzatori, gruppo giudici di gara, presidenti e tutti gli altri attori coinvolti nella manifestazione), il tutto sia andato a buon fine.
I miei occhi hanno visto e vissuto idee contrastanti, dubbi e impotenza, incertezza, sia in gara che nei tempi senza cronometro, sia sul piano umano che su quello prettamente atletico. Come è normale che sia, in quanto siamo, appunto, uomini. Ma l’atmosfera, quella che ho personalmente respirato, sempre più, fino a fine mattinata, è di quell'ottimismo umile, seriamente conscio, che si ha nelle situazioni e negli impegni con cui si affronta la vita, che ci uniscono, che vorrei sempre vedere.
E se stemperando il concetto, se ciò, poi, forse è stato aiutato anche da un incontro ravvicinato e piacevole con un rosso prepotente che ti si presenta con un “Lei non sa chi sono io!”, allora ben venga. Ti giri e vedi i volti sereni e soddisfatti, di persone mature e tranquille. Tutti accomunati da una giornata in compagnia, due chiacchiere, scambi di idee, nel rispetto.
In sostanza, nonostante le vicissitudini per noi indomabili il tutto ha avuto un ottimo e positivo decorso. Con i suoi tempi, le sue emozioni, i suoi valori aggiunti. Dettati anche dalla volontà dell’organizzazione, a  monte della giornata di gara, di coinvolgere il lato umano con quello sportivo, portandoli sullo stesso nastro di partenza.
E non riesco a non fare un paragone con ciò che la stessa manifestazione ha portato in questi anni. Ogni volta condizioni di gara sempre diverse, nonostante il percorso si sappia già qual è. E durante la stessa gara di quest’anno l’imprevedibilità dei contesti era racchiusa in quei 11,790 km: prima la salita e il vento, poi la discesa ripida dove tirare i freni, poi quella facilità del pendio con il sole che ti sorride, e poi il lavoro di gambe con gli alti e bassi. Ancora: nuovamente un muro di freddo che ti spinge a lottare, le ulteriori fatiche e finalmente un traguardo. E se due anni fa qualcosa mi aveva fatto pensare ad una nascita, ad un’araba fenice, quest’anno ho trovato, nel Trofeo Monte Acuto, un cammino… e della meditazione.



25^ Sagra del carciofo Uri - 24'10''

Brevi appunti.

Domenica 8 marzo ho partecipato a questa breve gara unita alla rinomata sagra: solo 5 km, calcolati su Google Earth (5,190 con il mio garmin), ma molto pesanti. E' stata una presa di coscienza importante. Sono proprio fuori forma. Non che ci fossero dubbi, con 8 kg in più e il piede destro che non è mai al 100% neanche con i plantari. Si aggiungono poi gli scarsi 23, 30, 47 e 17 km (gara compresa) settimanali svolti ultimamente.
Oltretutto il percorso era veramente difficile: un giro piccolo e 6 "grandi", con una mini salita micidiale all'avvio di ognuno dei 6. Nel complesso il garmin mi precisa che c'è stato un aumento di D+ di ben 149 metri.
Il dislivello positivo mi spezzava il fiato e le gambe, e nella ulteriore dolce salita con vento contrario non riuscivo a mettere velocità. Infine, nella discesa abbastanza pendente, non riuscivo a recuperare. Solo quasi sul traguardo si poteva rifiatare bene. Però a quel punto iniziava subito il nuovo terribile muro di Via Arborea, subito dopo la Piazza Funtana Manna.
Insomma dopo ore di attesa mi sono fatto la mia gara tranquilla con passo costante e volata finale su due concorrenti. Tanto che persino Peppino mi ha pure detto che il vizio delle volate non l'ho mai perso :) . Sono arrivato comunque molto provato. Il problema è sempre il piede. Tuttavia voglio provare a correre al prossimo Trofeo Monte Acuto e finirlo, sarà il decimo. Non sono mai mancato fin dal 2009. Nel 2014 non fu fatto.

venerdì 8 maggio 2015

VIII Corrincentro

Il giorno dopo la Corrincentro....

Devo dire la verità, ho poca voglia di scrivere. Prima di oggi ancora meno. La mia vena creativa che animava questo blog è stata, ed è, direttamente proporzionale alla soddisfazione che provo per la corsa. Perciò ci voleva la mia, attualmente disputata, settima edizione (non sono mai mancato dal 2009) della Corrincentro di Sassari per portarmi a digitare la password e cliccare di nuovo il tasto che mutamente dice: scrivi un nuovo post. Con questo darò conto di alcuni brevi aggiornamenti di carattere trasversale al capitolo delle mie nuove avventure podistiche del nuovo anno, o almeno si spera che le saranno state. Perciò quello che seguirà è quanto.
In questi ultimi tempi sto combattendo con una fascite plantare, e ultimamente sembra che i plantari stiano leggermente dando un po' di sollievo al mio piede destro. Questo sollievo mi porta a riprendere un leggero allenamento (dal primo gennaio ho fatto 12 piccole uscite, con gara della Corrincentro di ieri compresa). Questo sembra che stia anche riequilibrando la mia povera schiena che, inconsapevole e piena di pietà per i dolori che il sistema nervoso doveva far scivolare ogni giorno dall'estremità podologica al cervello, cercava di caricare il peso solo sulla gamba sinistra.
Come dicevo, dal primo gennaio ho riprovato per l'ennesima volta a saggiare le sensazioni con dei miseri 4 km. E' andata benino, tanto che ho corso qualche breve allenamento fino al 6 gennaio, ogni giorno: sembra quasi che muovermi mi dia ancora più sollievo alla fascite rispetto che al mortale immobilismo dei glutei incatramati al divano o alle sedie. L'8 e il 9 gennaio altri allenamenti, l'11 gennaio ho fatto la gara a Sassari. Una gara più con me stesso: unico obiettivo esterno è stato quello di non perdere di vista mio padre, che alla fine mi darà 50''. Il mio tempo finale sarà di 31'32''. In parte dovuto anche al fatto che nella parte in salita ho camminato per 3 volte: il cuore e i polmoni dovevano prendere fiato pure loro. 
Devo dire che sono molto contento. Ho cercato di trasmettere queste mie sensazioni positive anche a chi mi chiedeva come era andata: "E' già tanto che corro un po'", la mia risposta decisa. Certo, se non dovessi preoccuparmi di essere sempre cauto sarebbe un altro paio di maniche.
Poi c'è anche il fatto del peso. Da quando non ho più corso come si deve (diciamo dalla Sardinia Ultramarathon del 2012 in poi) ho preso 9-10 kg.: ora ne peso 63, ne pesavo anche 53 quando rientravo da qualche allenamento. Sono tanti, tantissimi, per un corridore. Si sono proprio sentiti tutti lungo i 6,5 km della gara di ieri, al di là dell'allenamento quasi inesistente (specie dal punto di vista cardiovascolare).
Ma passiamo ad alcuni fatti positivi. La Corrincentro è gustosa come sempre, porta input positivi allo spirito, sopratutto per il fatto che essendo abbinata ad altre iniziative, e con la presenza di stand, riempie la piazza di colori e di volti nuovi. Il percorso è sempre stimolante, e non ti guarda neanche in faccia se non sei preparato: se tu, podista, vedi questo da un punto di vista onesto non puoi che cercare di evitare di mollare. E non si parla della ricerca del traguardo della manifestazione. 
Insomma: personalmente sono andato alla Corrincentro perché ci tenevo a non mancare ed a collezionarne un'altra, e perché avevo bisogno del sapore di vita podistico. Spero proprio che le figure influenti che circolavano nella mattinata di ieri abbiano sentito questi sapori, non necessariamente uguali al mio, ma simili, e che possano spingere nell'arricchire questo evento: dare una "mano economica istituzionale" agli organizzatori.. se lo meritano proprio. Cosa avrebbe il centro di Sassari dal punto di vista podistico senza la Corrincentro? Ormai è riscomparsa pure l'idea della mitica Sassari-Osilo. Se penso, se vedo, se sovente leggo di tante iniziative in righe digitali di pseudo sportivi o portatori del pensiero di uno stile di vita sano... o dispensatori di consigli sulla riduzione delle emissioni in città, di gente che, ora che è adulta, insegna agli altri che la bicicletta è salutare, che camminare è un'alternativa alla macchina... ma alla fin dei conti alle vere manifestazioni "per l'aria pulita e contro l'uso ossessivo delle macchine" siamo sempre noi.
E' proprio il ciclismo e la corsa che mi hanno insegnato a parcheggiare da qualche parte e mettermi a camminare per andare nei luoghi. Una più intima verità: da ragazzino mi aveva influenzato molto anche uno dei pensieri di Bruce Lee: "evita di usare l'ascensore, invece fai le scale", diceva.
Cambiando argomento, e tornando alla mia corsa, i prossimi obiettivi dovrebbero essere quelli di riprendermi pian piano e buttare giù il peso (mi farà tanto bene anche per la fascite..). La corsa mi darà una mano, perché senza muovermi non riesco proprio a mangiare meno di quello che faccio giornalmente, e di conseguenza provare a dimagrire con la sola dieta. Altra motivazione sarà quella di accompagnare mio padre in alcuni allenamenti, magari fare qualche buon allenamento di "andature" in vista della eventuale partecipazione alla Mezza Maratona del Giudicato di Oristano (il 1° marzo), nella quale si spera di scendere sotto 1h e 40': fare un passo medio leggermente sotto i 4'45''/km. Sicuramente c'è in programma di eseguire degli allenamenti a Platamona, provando a tenere il passo gara per distanze sempre superiori: c'è poco tempo ma sarebbe ottimale fare almeno 4 o 5 uscite di questo tipo entro la fine di febbraio.
Più o meno queste sono le cose che mi sentivo di scrivere in questa serata. Alla fine ho pure scritto più di quello che pensassi.
Spero di avere l'ottimismo per buttare giù, nero su bianco, altri post durante questo 2015. E magari renderne pubblico qualcuno.

giovedì 7 maggio 2015

Senza titolo..

Corri, corri finché il tempo e l'universo si sono scordati di te;
interagisci, in ogni modo, fino allo statico oblio;
muoviti, plasma finché realtà e percezione c'è:
curiosa, fino a quando non vedrai Dio.

Ribichesu Davide