Il mio sogno? trovare l'anima della corsa.. e della vita.

domenica 18 settembre 2011

5° Memorial Gianni Sardà Zanardi 5960 m 22'40''







Questa edizione mi è uscita proprio male: 3'48''/km di media. Da questo punto di vista, nelle gare corte, sono tornato indietro. La spiegazione? Non saprei.. eri sicuramente sono partito troppo forte, ma sono abbastanza abituato a tenere duro: la mancanza di ossigeno che ho avuto e il senso di svuotamento non me lo spiego con la partenza veloce. Sicuramente l'umidità si sentiva, e con essa anche un certo caldo, ma quello è per tutti e anche altre volte non mi ha causato questo problema. Senza troppi giri di parole, il fatto è che dopo il primo dei 4 giri di 1500 metri circa (ho calcolato per la mia media 1490 m) inizia un profondo senso di boccheggiamento e di mancanza di energie, mi superano in tantissimi durante tutto il proseguimento della gara. Da essere più o meno nei primi 20 finisco 54°. Non andavo proprio, il ciottolato poi mi sembrava più problematico del solito, anche le curve e la salita di via Sassari mi creavano disagio e mi facevano rallentare troppo. La passerella, invece, era l'unico punto dove passavo bene, il maggior ostacolo mi dava, al contrario, quei 2 o 3 passi di vantaggio e poi ricominciavo a perdere. Per fortuna una bella volata finale mi tira un po su l'umore perché il resto è stato un disastro. Anche subito dopo l'arrivo la stanchezza mi fa vagare per qualche secondo senza capire cosa dovevo fare e dove dovevo andare. Sarebbe stato bello tuffarsi nell'acqua del porto per galleggiare e non muovere neanche un dito, sperando inoltre che l'acqua potesse alleviare il calore del corpo, che insieme all'umidità, mi facevano bollire la pelle e gli organi interni. Il piccolo cambiamento che c'è stato nel percorso, quindi, non era così preoccupante come mi aspettavo, tutto sommato era più scorrevole e meno insidioso del circuito normale a cui eravamo abituati. Questo 5° Memorial Gianni Sardà Zanardi (il mio 4° di seguito) vede un notevole numero di partecipanti anche quest'anno. Ne è la prova una partenza in cui bisognava sempre stare attenti a non rimanere chiusi. La paura di perdere secondi porta ad una partenza sprint, nonostante la vistosa salita dopo la prima curva. In questi 4 anni ancora non li ho preso le misure, ne alla partenza, ne al percorso nel suo complesso. Alghero rimane una gara particolare, notturna, in cui le distanze sembrano variare di giro in giro e di anno in anno, sembrano dei giri così brevi, ma non finiscono mai, eppure distrazioni c'è ne sono tante, letteralmente, non ci sono 100 metri uguali! Sia lo scenario, la luminosità, il fondo e gli spettatori cambiano da un momento all'altro. Dalle luci dello start, alle luci dei bar, ai lumini, si può passare dall'asfalto, al lastricato e al ciottolato. Trovi la zona degli accompagnatori, degli atleti che hanno gareggiato prima, trovi le persone sedute nei bar e nei ristoranti, nei locali, che passeggiano. Gente che fà da sfondo ai bastioni, al porto, al mare, alle viuzze intime di Alghero, ai cannoni, alle torri, ai giardini, alle piazze.. solo correre ti dà l'idea di questo percorso. Sarà per questo che ci torno sempre, come forse ho detto anche negli altri post, è una classica. Come una classica, anche il contorno rimane un classico: le gare dei bambini, le non competitive, la cena finale. Anche quest'anno il menù organizzativo si è quindi mantenuto sugli standard degli anni passati. Non saprei che dire in più rispetto agli anni passati (2008, 2009 e 2010). Invece vi racconterò una divertente e rammaricante curiosità: mentre mi riscaldavo con mio padre (e nel frattempo si svolgeva la non competitiva) numerose persone che passeggiavano ci facevano notare che non si faceva, non si doveva tagliare, che eravamo furbi. Uno in particolare con un sorriso da chi ha scoperto chissà che cosa, borbottava qualcosa di questo tipo: eh guarda questi, ma dove stanno andando, etc. etc.... così mi sono girato e con un sorriso che gli faceva capire: sei in perfetto errore e non hai compreso niente, gli ho spiegato che io dovevo partecipare alla gara seguente. Insomma, morale della favola: la gente vede il peccato negli altri e non ci mette niente a infangarli, si poteva pensare che seguivamo la non competitiva oltre la recinzione perché ci eravamo ritirati, perché ci potevano essere altre corse, potevano vedere che parlavamo tranquilli e non eravamo neanche sudati.. ed invece no. Devo capire come si faceva a pensare che stavamo tagliando, se a passare lenti tra il pubblico, i bar e i vicoli si perdeva il triplo, se non di più, del tempo. Per fortuna son contento di essere un podista, la corsa ti insegna a badare a tè stesso piuttosto che ad altri. Non dico che bisogna estraniarsi, ma è vero che prima di saltare a conclusioni bisogna analizzare tè stesso e il contesto. Ecco, se noi, se la Corri Alghero in questo caso, il podismo con le sue manifestazioni trasmette questo messaggio, allora siamo a buon punto, allora possiamo educare anche noi. La corsa è uno sport che più di altri stimola l'onestà su se stessi. Passando di nuovo alla gara e ad un ultima analisi si può dire che anche questa volta me la cavo: finisco secondo di categoria. La Corri Alghero con il suo particolare tracciato però mi ha detto che c'è qualcosa che non va e anche stasera, in un allenamento, ho notato che il fisico sta risentendo di qualcosa. Sicuramente in questo periodo mi manca un po di concentrazione che spero di recuperare per ottobre. Ora mi mancano da fare solo le gare più dure e sono un po giù di tono, ma proprio per questo conto di recuperare ed di aver trovato già il fondo di un ciclo. Quindi archivio la Corri Alghero come una giornata importante per quest'anno e spero di esserci per il prossimo anno, magari, e sopratutto, per andare meglio.

4 commenti:

theyogi ha detto...

una defaiance ci sta, non si può pretendere una crescita esponenziale... e cmq sul podio stai! ;)

Mapi ha detto...

Ultimamente hai macinato un sacco di km e in circostanze davvero difficili... perchè non regali alle tue gambe un bel massaggio ristoratore??? ehehehe... guarda che ti ringrazieranno!!! ;-)
Mi è sfuggita questa cosa del riscaldamento e del pubblico che non ha capito cosa accadeva! Dai!!! :D
A me invece son piaciuti i clienti seduti ai tavoli dei ristoranti che ci guardavano a bocca piena mentre noi si sudava da matti... molto comprensivi! ahahahahaha!!! Ciao carissimo, alle prossime imprese!!!

Grezzo ha detto...

Può anche essere che hai beccato una giornata particolarmente non smagliante, magari uno scarico fatto male in allenamento o chissà, anche alimentazione. Alla mezza di Usini saprai certo riprenderti, corri anche per me! ;)

Davide R. ha detto...

X Yogi: :) si dai, và bene così... Grazie!!!
X Mapi: si... sarebbe anche opportuno... cmq ancora 1 o 2 mesi e me ne vado in vacanza ^_^
Caspita io vedevo solo magliette che mi passavano e non vedevo l'ora di finire... la prossima volta ci si siede al tavolo e si prende una bella bibita fresca.. hahahahahahah
X Grezzo: boh... mah... non era giornata.. forse inizio a sentire la stanchezza... spero di fare una bella gara ad Usini. Certo correrò anche per tè!! ...spero che tutto stia andando bene... e che presto tornerai al meglio!!